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venerdì, Marzo 29, 2024
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Studentessa Infermiera: Oss si rifiuta di distribuire il vitto, io lasciata sola a somministrare!

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Studentessa Infermiera: Oss si rifiuta di distribuire il vitto, io lasciata sola a somministrare!

Infermiera in tirocinio: esperienza folle!

Studentessa infermiera racconta una grave situazione: reparto allo sbando, OSS che sostituiscono infermieri alle consegne e si rifiutano alla distribuzione del vitto!

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Gentile Redazione,

Vi scrivo per raccontarVi dei fatti gravi accaduti durante il mio ultimo tirocinio. Il mio tirocinio si dovrebbe basare sulla pratica di tutte quelle procedure che mi aiuteranno a gestire nel migliore dei modi il paziente, quando toccherà a me analizzare, pianificare e valutare gli stati evolutivi di un emergenza/urgenza/routine ospedaliera o territoriale. Ora vi racconto il reparto del mio tirocinio come prospetta le attività di reparto.

Il mio primo giorno, turno pomeridiano.

Entro nell’infermeria per conoscere gli infermieri, medici, operatori e ausiliari di reparto, ma non trovo una bella equipe pronta ad avviare il turno pomeridiano. Inizio il mio turno osservando che l’infermiera della mattina sta dando le consegne ad un operatore, giro gli occhi per vedere se ci fosse magari dietro di me qualche infermiere del turno pomeridiano ma non c’è nessuno. L’infermiera che alle 13 e 30 deve timbrare il suo cartellino e deve tornare alla sua vita, ha deciso che dare le consegne ad un operatore in assenza dell’infermiere del cambio turno sia del tutto normale. Sento che l’infermiera spiega che ci sono due pazienti che sono tornati dalla sala operatoria e nel pomeriggio avrebbero avuto bisogno di eseguire dei prelievi ematici e delle procedure assistenziali che secondo mia conoscenza dovrebbe essere di competenza infermieristica. Vabbè! Andiamo avanti, le consegne di tutti i pazienti sono state date, arriva l’infermiere che sarà responsabile del reparto nel pomeriggio, accetta il fatto che le consegne le aveva già prese l’operatore di turno ed inizia il suo turno salutando l’infermiere della mattina che sorridente se ne va via. Io con la mia grande capacità di osservazione mostro indifferenza al primo dubbio che si è acceso nella mia testa e porto avanti le volontà dell’organizzazione di reparto. Alle 16 in reparto sono soliti fare il giro della terapia, il giro dei parametri vitali e di sistemare i pazienti tornati dalla sala operatoria. In questo momento mi siedo per vedere per lo meno il motivo per cui il paziente è ricoverato e decisa ad aiutare nel giro dei parametri o terapia, sento l’operatore che mi chiama e mi dice di andare a disfare un letto e di andare a prendere la cardiolina in un altro reparto perché il nostro era sprovvisto. Con un nuovo dubbio nella mia testa annuisco e vado in cerca della cardiolina. Sono tornata nel reparto di mia appartenenza finisco i compiti che mi sono stati assegnati e torno verso il carrello della terapia dove l’infermiere stava preparando i farmaci per i pazienti e chiedo cosa stesse facendo, girando gli occhi vedo l’operatore che mi fa il segno di andare da lui. Entro nella stanza dove lui ha appena utilizzato la cardiolina per effettuare un ECG (elettrocardiogramma), mi guarda e mi dice: “Allora, devi scrivere sul foglio dell’esame l’ora, la data, il numero del letto e la pressione che ho già preso e ho scritto nel foglietto”.

Ancora dubbi che mi stanno quasi privando di restare calma, senza obiettare sulle faccende che io stessi svolgendo. Decido che in quel turno non avrei fatto nessun tipo di problema in quanto primo giorno e prime impressioni.

Arriviamo alle 19 di sera e il carrello della cena arriva pronto per i nostri pazienti. Mi metto i guanti e inizio a distribuire la cena ai pazienti, poiché i nostri operatori dicono di non farlo quando ci siamo noi allievi, gli ausiliari non sono nel reparto e l’infermiera sta preparando la terapia delle 20. Finito di distribuire la cena mi viene chiesto di aiutare un paziente a mangiare poiché non riesce, così mi reco nella stanza e lo aiuto con molto piacere. Finisco di somministrare la cena e mi reco in infermeria per vedere cosa deve essere fatto prima che il turno finisca.

Noto con una certa rapidità che ci sono nel carrello le due provette vuote dei prelievi che andavano fatti nel pomeriggio, chiedo all’infermiera il perché e mi risponde che non sapeva nulla dei prelievi, ma una cosa viene in mente a me, ma l’infermiera che ha dato le consegne non ha scritto nulla nella cartella? Controllo, le consegne sono scritte nella cartella! Di chi è la colpa? L’infermiera del turno mattutino che avrebbe dovuto dare le consegne all’infermiere del cambio turno. L’infermiera del pomeriggio che avrebbe dovuto leggere le consegne. L’operatore che avrebbe dovuto aspettare l’infermiere pomeridiano per prendere le consegne.

Io faccio una mia analisi che credo sia quella più lineare per un lavoro pulito ed esaustivo. Se l’infermiera del turno mattutino avesse aspettato il cambio turno, l’operatore sanitario avesse chiesto di aspettare l’infermiere prima di ricevere le consegne, l’infermiere pomeridiano avesse chiesto le consegne al collega prima che andasse via, forse quelle due provette alle 19 e 45 non si trovavano nel carrello. Ragioniamo su questo episodio non alziamo le spalle e non rispondiamo con critiche inutili che non porterebbero giovamento all’unico che ci rimette dei nostri errori. 

Maria, aspirante Infermiera

****

Gentile (futura) collega,

i fatti che racconti sono gravi ma tristemente non isolati. Come per altre testimonianze giunte, ti consiglio, anzi ti sprono a segnalare questi episodi sia alla coordinatrice di reparto che al tutor universitario.

Reputo molto importante la tua riflessione finale che ribadisce ancora una volta come sia il paziente a non essere tutelato in questo tipo di situazioni.

Noi di AssoCareNews.it sosteniamo da sempre questo aspetto essenziale e ti ringrazio di aver scelto noi per raccontare la tua esperienza.

In bocca al lupo per tutto.

Marco Tapinassi, coordinatore di redazione

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