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L’Infermiere nasce, cresce, si laurea.

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La professione vista dallo studente in Infermieristica. Nasce, cresce e si laurea. Cosa farà da grande?

Partiamo un attimo dalla mia prima esperienza in una sede universitaria. Settembre 2017. Ci sono 6000 persone che stanno effettuando il primo esame per essere ammessi al corso di laurea in scienze infermieristiche. In tutta Italia ci saranno nuovi studenti che un giorno potranno essere dei veri e propri infermieri.

Fermiamo questa immagine. Chi è l’infermiere?

Nessuno, e dico nessuno tra i cittadini Italiani, ovviamente tra le mie conoscenze e tra le persone popolari che esprimono la loro opinione, non appartenenti alla categoria di operatori sanitari non sache ruolo svolge l’infermiere e non conosce il percorso di studi che un infermiere deve portare atermine per essere così chiamato.

Secondo voi tutti gli studenti infermieri sanno che figura andranno a rappresentare? Vediamo cosa ci dice il profilo professionale che nel 1994 definì la figura infermieristica: “l’infermiere è l’operatore sanitario ausiliario che in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, è responsabile dell’assistenza generale infermieristica”.

Poi nel 1999 con la legge 42 viene abolito il termine ausiliario, che era stato posto secondo me, ma anche secondo altri per mantenere le distanze dal medico.

Adesso proverei a chiedere alle infermiere appartenenti ad una scuola di un periodo antecedente al 1994, quanti secondo voi sono in grado di applicare la nuova figura del profilo professionale, definirla correttamente e portarla nel quotidiano

Infine cito il Codice deontologico, ultima revisione con delibera in data 1/09/2009, formato da VI capi e 51 articoli che esplicano la figura infermieristica, cui l’inosservanza di tali articoli è soggetta a sanzione da parte del Collegio professionale.

Con il codice deontologico adesso dovremmo avere una figura infermieristica professionale autonoma, che date le proprie conoscenze è in grado di prendere decisioni atte ad eseguire pianid’intervento modellabili sul singolo paziente.page1image55526336

Perché invece è passato questo della figura infermieristica?

Cremonini descrive un mondo della musica “drammatico”, privo di estro e idee, in cui gli artisti, pedine di una scacchiera, cantano brani preconfezionati, utili solo a generare profitto. Queste pedine, incapaci di decidere il proprio futuro, sono solo pronte ad accontentarsi di un “impiego”, dimostrandosi “infermieri della discografia” (metodo forse dispregiativo per indicare che vogliono solo il posto fisso, come se oggi si scegli di fare questa professione per avere il posto assicurato (così non è).

Questa introduzione valutiamola con dati reali, poniamo queste domande ad un campione di studenti, infermieri e amici non appartenenti alle funzioni sanitarie.

  1. STUDENTE – Uno che non sapeva che altro fare nella vita;
  2. STUDENTE – Un angelo;
  3. STUDENTE – Persona dotata di qualità professionali ed empatiche, che si prende cura delle persone che necessitano di assistenza;
  4. AMICA – Infermiere è chi ha il compito più gravoso, che dovrebbe tranquillizzare il paziente quando è impaurito, metterlo a proprio agio, aiutarlo nel caso abbia dolore (soprattutto per i piccoli pazienti). Certe volte è cosi, ma spesso è così nella realtà;
  5. FAMILIARE – Figura sanitaria più vicina, umanamente al paziente (infermiere/ostetrica);
  6. FAMILIARE – Per me un infermiere è un angelo ed è la prima persona che ti soccorre per primo e ti assiste in tutto;
  7. AMICA – L’infermiere è l’assistente del medico;
  8. AMICA – Colui che fa il prelievo del sangue, mi prende la pressione, mi accompagna dal dottore, mi accompagna nei vari reparti;
  9. STUDENTE – Professionista che grazie alle sue competenze può svolgere il proprio lavoro in totale autonomia, e portare assistenza al paziente affiancato dalla presenza di tutta la equipe sanitaria;
  10. INFERMIERE – Laureato o diplomato del vecchio ordine, con demansionamento della professione, nonostante le competenze sempre più specialistiche;
  11. INFERMIERE – Codice deontologico. L’infermiere è il professionista sanitario, che secondo i requisiti previsti dalla normativa italiana ed Europea è responsabile dellapianificazione e gestione dell’assistenza infermieristica generale.

Questa intervista ha prodotto altri risultati, ma questi sono sufficienti per poter chiederci, quindi tutti sanno dare una definizione alla professione infermieristica?

Adesso provo a raccontarvi una giornata qualsiasi, in un reparto di medicina, non ci sono telecamere, non ci sono preparativi come vedete in tv.

Il turno la mattina in un reparto di medicina inizia alle 7 del mattino, tutti i giorni per trecentosessantacinque giorni, 24 ore su 24.

Si parte con le prime consegne del mattino che i colleghi infermieri si scambiano per valutare lo stato dei pazienti nelle ore notturne e per pianificare gli obbiettivi e gli interventi che durante la giornata si andranno ad attuare.

In reparto è già l’ora di effettuare la rilevazione dei parametri vitali e di effettuare le cure igieniche ai pazienti, ma non possiamo applicare una rilevazione standard per tutti.

A seconda della patologia del paziente decideremo o sapremo da linea guida che a quel determinato soggetto va eseguito un controllo piuttosto che un altro.

Ci sono operatori che aiutano l’infermiere nello svolgimento delle cure igieniche e nella rilevazione di alcuni parametri e da acronimo professionale sono chiamati OSS (operatori socio-sanitari). Amio avviso se questa figura si allinea con l’equipe riduce imponentemente lo stress da sovraccarico di lavoro e sicuramente si avranno risultati di maggior qualità.

Abbiamo 10 pazienti diabetici, 5 pazienti con patologia ignota, 2 pazienti con insufficienza renale, 5 pazienti in dimissione.

L’infermiere sa quali sono i parametri da controllare a questi pazienti la mattina appena iniziano il giro delle cure igieniche.

Bisogna preparare la terapia per i pazienti, l’infermiere sa che parametri controllare prima disomministrare la terapia.

Abbiamo 4 digiuni per interventi con presunta sedazione, l’infermiere che prepara il paziente deveconoscere la procedura chirurgica, deve conoscere il decorso operatorio e DEVE riconoscere segni e sintomi di complicanze che potrebbero mettere a rischio la vita del paziente.

È ora della visita medica, dove l’infermiere sarà vicino al medico e lo aiuterà nel ricostruire le 24 ore trascorse dall’ultima visita. Anche il medico si è letto la cartella del paziente ed è a conoscenza dello stato di salute di quest’ultimo.

Il medico aggiorna la terapia infusionale, per bocca, attraverso iniezione o decide di mettere in attonuove procedure sul paziente. L’infermiere conclude il giro visite ed inizia a preparare le nuoveterapie prescritte e porta a termine la somministrazione della terapia al paziente.

Nella somministrazione della terapia includiamo sempre:

  • introduzione di accessi venosi;
  • introduzione si sondini naso-gastrici;
  • introduzione di cateteri vescicali;
  • somministrazione di terapia per OS (bocca) o altre vie di somministrazione.

Durante tutte queste attività ci sono pazienti che vengono portati e riportati dalla camera operatoria, dai reparti di servizio terapeutico/diagnostico o da reparti di terapie specialistiche.

Se si è lavorato bene fino a questo momento dovrebbe rallentare la mole di lavoro, ma sottolineo il dovrebbe. L’emergenza è sempre dietro l’angolo.

La giornata in reparto non è finita, ma forse avete trovato nuove definizioni per identificare l’infermiere.

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