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Report 2018 Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie

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Report 2018 Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie.

Sarà la volta decisiva per l’abolizione del numero chiuso?

Ecco il Report annuale 2018 con i “Dati sull’accesso ai Corsi di Laurea delle 22 Professioni Sanitarie e programmazione posti AA 2018-19”, che riporta anche i dati per i Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico per Medicina e Chirurgia e per Odontoiatria. Tema oggi di grande attualità, specie in questo periodo in cui si parla di abrogare il numero chiuso.

Trattasi della 22ma edizione annuale, che ho iniziato nel 1997 con l’istituzione dei Diplomi Universitari e che da allora viene elaborato nell’ambito della Conferenza dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie, grazie a tutte le Università che collaborano nella comunicazione dei dati sulle domande di ammissione.

Prima di esporre i dati è d’obbligo segnalare una importante novità normativa, la Legge 3 del 11 gennaio 2018, che ha introdotto anche per le 22 Professioni Sanitarie l’istituzione di 3 Ordini per 22 Albi. Da ora in avanti al posto di Federazioni e Collegi di Infermieri, Ostetriche e Tecnici di Radiologia si citeranno i rispettivi Ordini:

  1. FNOPI (già IPASVI);
  2. FNOPO (già FNCO);
  3. FNO TSRM PSTRP (già FTSRM), a cui sono state aggregate le altre 18 Professioni (PSTRP) con le rispettive Associazioni delle Professioni Tecniche, della Riabilitazione delle Prevenzione.

Queste rimarranno tali fino a settembre 2019, quando diventeranno anche loro Albi. In questa relazione per l’ insieme delle 22 Professioni si continua ad usare anche il termine di Categorie.

Analogamente agli scorsi anni, e per il 22° anno consecutivo, ho rilevato i dati per la Conferenza nazionale dei Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie, ora presieduta da Luisa Saiani e in precedenza da Luigi Frati. Questa attività è possibile grazie alla continua e preziosa collaborazione delle Università sedi di Facoltà/Scuole di Medicina e Chirurgia.

Come emerge dai dati (Tab. 1 e 2) per l’ammissione ai 22 corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie rispetto al lieve calo delle domande dello scorso anno, che era -1,9%, quest’anno si rileva un ulteriore vistoso calo del -6,6%, da 85.095 dello scorso anno alle attuali 79.450.

Al contrario, si conferma la crescita delle domande per i Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico di Medicina e Chirurgia e di Odontoiatria: da 88.680 a 90.806 con +2,4%, mentre era stato del +8,3% nel 2017 e +2,0% nel 2016.

Per le Professioni Sanitarie si rileva lieve riduzione dei fabbisogni formativi da parte di quasi tutte le Regioni con -622 (-2,6%) fra i 24.233 dello scorso anno e gli attuali 23.611 (Tab. 7A). Men- tre le Categorie hanno proposto un fabbisogno più alto, con 27.807 posti, che però sono 1.475 in meno rispetto allo scorso an- no (–5,0%).

È invece quasi invariato il potenziale formativo offerto dagli Atenei al Ministero dell’Università (Tab. 8) con 26.617 posti rispet- to ai 26.811 del 2017 (-0,7%).

Ripartizione dei posti per Università e profili

Allo scopo di definire la ripartizione dei posti il Ministero dell’Università (MIUR) ha riattivato il 18 giugno 2018 l’apposito “tavolo tecnico”, con 12 componenti in rappresentanza di: Ministero della Salute, Regioni, Conferenza dei Rettori (CRUI), Conferenza Presidi di Medicina e Chirurgia, Presidenti delle Scuole/Facoltà di Medicina, di Odontoiatria e Veterinaria, Agenzia valutazione del sistema Universitario e Ricerca (ANVUR), Conferenza Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie, Osservatorio Professioni Sanitarie, Ordini dei Medici ed Odontoiatri (FNOMCEO).

Per le Professioni Sanitarie rispetto allo scorso anno l’offerta formativa è stata aumentata da 24.061 a 24.681 posti, con un incremento di 620 (+2,6%), che è superiore al -6,6% delle domande presentate (Tab.4). Questo comporta la riduzione del rapporto domande/posto (D/P) da 3,5 del 2017 all’attuale 3,2.

Un analogo aumento dell’offerta formativa riguarda Medicina e Chirurgia, ma in proporzioni maggiori, da 9.100 a 9.779 (+7,5%); ed è ancora maggiore l’aumento per Odontoiatria, da 908 a 1.096. con +21%. In entrambi i casi è stato assegnato tutto il Potenziale formativo delle Università.

Per le Professioni Sanitarie, la ripartizione dei posti e delle domande per ognuno dei 22 Profili e delle 41 Università è riportata inTab. 2, con i totali in Tab. 1 per Università. Ogni Ateneo ha attiva- to in media 11 corsi di Laurea; l’unica Università ad attivare tutti i 22 corsi è Milano Statale, seguono Roma Sapienza con 21 corsi, Roma Tor Vergata 19, Torino 17, Genova, Padova, Napoli Federico II e Bari 16, Pavia, Bologna e Roma Cattolica con 14.

Quindi altre 7 Università: con 13 corsi Pisa, con 12 Firenze, Chieti, Napoli Vanvitelli, Catania, Messina e Palermo; a seguire con 11 Brescia, Ferrara, Modena, Siena L’Aquila; con 10 corsi Ve- rona, 9 Parma e 8 Varese. Seguono con 7 corsi Milano Bicocca, Trieste, Perugia, Catanzaro e Cagliari, con 5 Novara, Udine e Foggia, con 4 Salerno e Sassari, con 3 Milano S. Raffaele e Roma Campus, con 2 corsi Milano Humanitas e Campobasso.

Cambia rispetto agli ultimi 7 anni, dal 2011, il rapporto percentuale nella ripartizione dei posti fra Lauree triennali e Magistrali a ciclo unico con il 69% alle Professioni Sanitarie, il 28% a Medicina e Chirurgia e il 3% a Odontoiatria (Tab. 3 B).

Si interrompe la progressiva riduzione dei posti per le Profes- sioni Sanitarie, scesi da 27.338 dell’anno 2013 a 24.069 dello scorso anno e ora risaliti agli attuali 24.691 (+2,6%). Idem per Me- dicina e Chirurgia dal massimo di 10.345 posti del 2011 ai 9.100 dello scorso anno e ora risaliti a 9.779 (+7,5%).

Sospensioni e riattivazioni di corsi

Il numero di corsi di Laurea per le professioni sanitarie è stabile da 429 a 431 in quanto sono stati sospesi 4 corsi ma contestualmente ne sono attivati ex novo altri 8, con la nuova prima attivazione di 4 Corsi: Fisioterapista per Roma Campus, Logopedista per L’Aquila, Assistente Sanitario per Ancona e Terapista Occupazionale per Catania, a cui si aggiungono le riattivazioni per Tecnico di Laboratorio e Tecnico di Radiologia all’Università di Varese e al contrario le 2 disattivazioni dell’Università di Pavia per Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e di Cagliari per Igienista Dentale.

Inoltre, per Catanzaro si conferma la ciclica riattivazione per Assistente Sanitario, Ortottista, Tecnico di Fisiopatologia Cardio- circolatoria e Tecnico di Neurofisiopatologia, con la contestuale sospensione per Infermiere Pediatrico, Logopedista, Dietista, Tecnico Radiologia e Tecnico della Prevenzione.

Altre riattivazioni, a ciclo triennale, sono quelle dell’Università Cattolica sulla sede staccata di Bolzano, su cui riaprono i 2 Corsi per Ostetrica e Tecnico della Prevenzione. Analoga situazione, ma con alternanza ciclica annuale, per le Università di Trieste e Udine per i 4 Corsi di Ostetricia, Tecnici di Laboratorio, di Radiologia e della Prevenzione.

Caso particolare il corso per Dietistica su cui per il secondo anno consecutivo un Ateneo che aveva chiesto e ottenuto i posti dal MIUR, poi non attiva i posti: è il caso dell’Università de L’Aquila con 10 posti, che ripete la non attivazione di Campobasso dello scorso anno con 8 posti.

Distribuzione posti programmati per Professione

L’aumento di 620 posti, con +2,6% rispetto allo scorso anno riguarda 16 Professioni su 22, quindi la maggioranza (Tab. 4).

L’incremento maggiore in valori assoluti è per Infermiere con +273, da 14.450 a 15.723 (+1,9%), e per Ostetrica con +81, da 690 a 771 (+12%). A seguire Tecnico Prevenzione da 600 a 679 (+13%), Tecnico di Neurofisiopatologia da 110 a 120 (+9%) e Assistente Sanitario da 302 a 372 (+23%) che sarebbe il valore più alto in termini percentuali, quindi le altre 13 con valori inferiori; uni- ca stabilità per Tecnico Audiometrista con 60 posti.

Al contrario, le riduzioni riguardano le altre 5 Professioni: Dietista con -13, da 347 a 334; Infermiere Pediatrico con -39, da 198 a 159; Audioprotesista con –15, da 319 a 304 e Tecnico di Radiolo- gia da 750 a 726 (-24).

Distribuzione posti programmati per Regioni

Analogo incremento di posti riguarda le 20 Regioni con i 722 posti fra 16 Regioni (Tab. 8 B): per Sicilia con +154, da 1.121 a 1.273 (+14%), Lombardia con +120, da 3.466 a 3.586 (+3%), Campania con +119, da 1.770 a 1.889 (+7%), Piemonte con +90 da 1.538 a 1.628 (+6%), Emilia Romagna con +110 da 2.017 a 2.127 (+5%), Veneto con +84 da 1.742 a 1.826 (+5%) seguite dal- le altre Regioni con valori inferiori.

Mentre al contrario i posti diminuiscono per le altre 3 Regioni: con -233 Lazio da 5.055 a 4.822 (-2,5%), -100 Calabria da 567 a 467 (-18%), Abruzzo -56 da 831 a 775 (-7%) e Sardegna con –14 da 507 a 493 (-2,8%).

Per i corsi di Laurea in Infermieristica i posti programmati pas- sano da 14.450 a 14.723, con 273 posti in più, pari al +1.9%. L’Ordine Infermieri FNOPI aveva richiesto 16.086 posti, le Regioni 14.120 e le Università hanno espresso un’offerta formativa di 14.723 (Tab. 8A). Così sono stati recuperati i tagli lineari dello scorso anno del -1,7%, pari a -237 posti sul potenziale di 14.693.

Distribuzione posti per Università

Per quanto riguarda il numero dei posti (Tab. 1), solo in 5 Università è superiore a 1.000: Roma Sapienza con 3.160, Roma Tor Vergata 1.167, Milano 1.333, Padova 1.244 e Torino 1.177.

Tutte le altre Università invece hanno un’assegnazione di posti inferiore a 1.000: Verona 907, Bologna e Bari 870, Napoli Vanvitel- li 865 e Firenze 820. Al di sotto di 800 posti Napoli Federico II 795, Roma Cattolica 781, Brescia 683, Genova 608, Ancona 590, Pisa 522, Messina 513, Chieti 468, Catanzaro 467, Perugia 453, Ferra- ra 451, Modena 443, Pavia 427, Milano Bicocca 425, Modena 409, Parma 413, Palermo 411 e Novara 406.

Seguono quindi tutte le altre sotto 360, Foggia 358, Siena 354, Catania 351, Varese 329, L’Aquila 307, Cagliari 275, Udine 248, Salerno 229, Trieste 219, Sassari 218, Milano S. Raffaele 183, Mi- lano Humanitas 131, infine Roma Campus 109 e Campobasso con 100 posti .

Distribuzione posti per Profili

La ripartizione dei posti per Profili (Tab. 3 e 4) vede il maggiore numero di corsi e di sedi per il corso di Infermiere con 41 corsi su 205 sedi per 14.723 posti, poi Fisioterapista con 40 su 83 per 2.029 posti, Ostetrica con 33 su 47 e 771 posti, Tecnico di Laboratorio con 34 su 45 e 752 posti, Tecnico di Radiologia con 34 corsi su 54 sedi su 726 posti. Queste rappresentano le 5 professioni presenti in quasi tutte le Università.

Seguono Logopedista con 27 corsi su 35 sedi e 720 posti, Tecnico della Prevenzione con 27 corsi su 35 sedi e 679 posti, Igienista Dentale con 27 corsi su 32 sedi e 659 posti e Dietista con 22 corsi e sedi per 334 posti. Sotto i 20 corsi tutte le altre profes- sioni: con 19 corsi Ortottista per 222 posti, con 17 Tecnico della Riabilitazione psichiatrica su 354 posti, con 13 Educatore profes- sionale su 674 e Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria su 173 posti. Quindi, con 12 corsi Assistente Sanitario con 372 posti, Terapista della neuropsicomotricità su 337 posti, Tecnico Audioprotesista su 304 posti e Tecnico di Neurofisiopatologia con 120.

Infine, al di sotto di 10 corsi, Tecnico Ortopedico con 9 corsi su 162 posti, con 8 corsi Terapista Occupazionale su 200 posti e Infermiere pediatrico su 159 posti, fino ai minimi di 6 corsi per Podologo con 115 posti e 5 per Tecnico Audiometrista, che con i 60 po- sti si conferma anche il più basso numero di corsi e posti.

Situazione occupazionale secondo Alma Laurea

Continua il trend positivo già verificatosi lo scorso anno, ora per le professioni sanitarie scatta la rincorsa ai livelli di 5-6 anni fa, su circa il 71%. A evidenziarlo è il XX rapporto annuale del Consorzio Alma Laurea di Bologna, presentato quest’anno presso l’Università di Torino l’ 11 aprile 2018.

Trattasi di un rapporto completo su tutti gli Atenei (manca ancora e – purtroppo – solo l’Università Cattolica) e su tutte le aree disciplinari con un continuo incremento del tasso occupazionale: dal 65,8% del 2013, al 66,6% del 2014, al 68,2% del 2015 e all’attuale 71%, con aumento di ben 4,3 punti percentuali.

Consultando i dati sul sito www.almaLaurea.it emerge che(Tab. 5) per i 19.650 Laureati delle Professioni Sanitarie del 2016, rispetto ai 15 mila Laureati che hanno risposto all’indagine si registra un incremento del tasso occupazionale con +4,3 punti percentuali, essendo salito al 71,% rispetto al 66,7% dello scorso, quando già si era registrato un primo aumento di 3,3 punti percentuali sull’anno precedente.

Aumenta, anche se in misure inferiori, con +2,6% punti percentuali, il tasso occupazionale generale sul totale di quasi 156 mila Laureati delle varie aree disciplinari, di cui hanno risposto quasi 120 mila, passando dal 38,2% dello scorso anno all’attuale 40,8%. Per effetto di questi risultati si conferma ancora una volta per le Professioni Sanitarie il primo posto assoluto fra i vari gruppi disciplinari.

Resta in ogni caso la diminuzione rispetto a 10 anni fa, per -16 punti percentuali, dall’87,0% del 2007 al 71,0% del 2016, mentre era al 66,7% nel 2015.

Ma la situazione è diversificata fra le quattro aree, con significativo aumento +4,5 punti percentuali per Infermieristica, che sale così dal 67,8% del 2015 al 72,3%, proseguendo l’aumento di 5,5 punti percentuali fra il 2014 e il 2015.

Analogo incremento, seppure in proporzioni minori, riguarda con 2,4 punti percentuali in più, l’area della Riabilitazione che sale dal 80,8% del 2015 al 83,2% attuale. Stessa situazione per l’area Tecnica, con incremento di +3,8 punti percentuali, passando dal 51% del 2015 al 54,8%. Ancora più alto è l’aumento per l’area del- la Prevenzione con +4,3 punti percentuali, risalendo dal 45,4% del 2015 all’attuale 50,8%.

Differenze occupazionali fra le 22 Professioni Sanitarie

Analizzando in dettaglio le 22 Professioni Sanitarie sugli ultimi dati del 2016 (Tab. 6), si confermano per l’alto tasso occupazionale ai primi 5 posti Igienista Dentale con l’89%, Logopedista e Tera- pista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva con l’88%, Fisioterapista 84% e Podologo con l’83%.

Di fatto sono tutti profili che operano prevalentemente come liberi professionisti, oltre che in parte anche come dipendenti pubblici; si tratta di professioni non toccate quindi dal blocco delle assunzioni degli ultimi anni nel pubblico impiego.

Al contrario, agli ultimi 5 posti, fra il 47% e il 33%, si trovano alcune professioni tecniche con rapporto di lavoro dipendente, specie pubblico, come i Tecnici di Radiologia e i Tecnici della Prevenzione con il 47%, seguiti dai Tecnici di Laboratorio al 37%, di Audiometria con il 35% e a chiudere i Tecnici di Fisiopatologia cardiocircolatoria con il 33%, che si confermano stabilmente ultimi negli ultimi quattro anni.

Preoccupa in particolare la situazione dei Tecnici di Laboratorio per l’alta numerosità di circa 28 mila abilitati, che dal 2007 hanno perso rispettivamente 31 punti percentuali.

Al contrario, si apprezza il ritorno occupazionale per Infermiere, con il 74%, anche se ancora distante rispetto alla situazione rosea di 10 anni fa, quando si attestava al 94% di occupazione a 6 mesi dalla Laurea. Per l’alta numerosità degli abilitati, circa 425 mila, è proprio l’Infermiere a incidere statisticamente sul totale delle 22 professioni.

Nella stessa area c’è la professione di Ostetrica, che ha un analogo trend positivo, e che sale di ben 9 punti percentuali, dal 44% al 53%. La perdita sul 60% di 10 anni fa è di soli 7 punti percentuali. Sono parimenti rilevanti le fluttuazioni per altre professio- ni, come ad esempio Tecnico di Neurofisiopatologia, in salita dal 58% al 65%, la cui bassa numerosità degli abilitati, circa 1.600, avrebbe minore rilevanza statistica. Comunque la perdita in questo caso è di appena 3 punti percentuali sul 68% del 2007 e una media totale del 65%.

Domande di ammissione per Università

Per la prima volta dopo il 2015 si registra un significativo calo delle domande da 85.095 a 79.450 (-6,6%), che riguarda quasi tutte le Università. Fanno eccezione solo 6 Università: Ferrara con +13% da 1.517 a 1.709, Verona +9,5% da 2.265 a 2.481, Ancona +2,3% da 1.614 a 1.651, Roma Sapienza +1% da 6.583 a 6.647 e Messina +0,9% da 2.122 a2.142. Aumenta anche Roma Campus con +117%, da 247 a 536, ma è dovuto all’aumento dei posti da 86 a 109 per la nuova attivazione di Fisioterapia.

E’ quasi stabile Catania, mentre sono in calo in tutte le altre 35 Università: in ordine decrescente: Catanzaro –28%, Milano S. Raf- faele -20%, Milano Bicocca e Genova con -19%, Foggia -17%, Cagliari -16% e Chieti -15%, Siena e Napoli Federico II con -14%, Novara -12%, Pavia -11% e Roma Cattolica -10%. A seguire Perugia con -9,5%, Pisa 9,3%, Roma Tor Vergata -8,7%, L’Aquila -8,4%, Campobasso –8,3%, Padova –8,1%, Udine -7,9%. Quindi Modena con -7,7%, Bari -7,3%, Sassari -7,0%, Brescia -6,9%, Salerno -6,6%, Trieste e Palermo -5,7%, Firenze con -4,2%, Parma – 3,8%, Napoli Vanvitelli -2,7%, Bologna, -2%, Varese -1,5% e infine Milano Statale e Milano Humanitas –1,2%, con il minore calo.

Le professioni più attrattive

Il rapporto D/P medio fra i 22 corsi è di 3,2 e quindi poco infe- riore al 3,5 dello scorso anno (Tab. 4). Sono solo 4 i corsi in cui si rileva un aumento, mentre sono in calo tutti gli altri 22. In ogni ca- so, al primo posto si conferma Fisioterapista con rapporto D/P che passa da 14,1 a 13,1; Logopedista che passa da 10.1 a 8,9, e da 9,2 a 10,1; Dietista da 9,1 a 8,4 e Ostetrica da 8,9 a 7,7.; Ostetricia da 7,9 a 8,9.

Seguono con valori inferiori a 5: Tecnico di Radiologia che passa da 5,3 a 4,7; Terapista Neuropsicomotricità da 4,8 a 4,1; Igienista Dentale da 4 a 3,9. Stabile a 4 Infermiere pediatrico, Tecnico di Neurofisiopatologia da 3,3 a 3,2; Tecnico Riabilitazione Psichiatrica da 3,2 a 2,7; Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolato- ria aumenta da 2,6 a 2,7; Tecnico Laboratorio passa da 2,6 a 2,5. Podologo da 2,6 a 2,2 e Ortottista da 2,3 a 2,2.

Quindi Educatore Professionale stabile a 1,8 seguito da Infermiere che va da 1,6 a 1,5; Tecnico Ortopedico da 1,7 a 1,4; Terapista Occupazionale da 1,3 a 1,4; Tecnico Audioprotesista da 1,4 a 1,3; Tecnico della Prevenzione da 1,5 a 1,2. Infine Tecnico Au- diometrista stabile a 1 e Assistente sanitario che va da 0,6 a 0,7.

Domande inferiori ai posti programmati e a bando

In alcuni casi si rilevano significative riduzioni delle domande rispetto al numero dei posti a bando (Tab. 1): per il corso di Infermiere a Roma Sapienza su 2.311 posti a bando sono state presentate 1.709 domande e a Firenze 530 domande per 557 posti.

Per Educatore a Roma Tor Vergata, con 27 domande su 50 posti, a Brescia 85 su 90; per Ortottista a Genova 7 domande su 10 posti, a L’aquila 4 su 10, a Napoli Vanvitelli 9 su 10. Per Podo- logo a Genova 10 domande su 15 posti. Terapista Occupazionale a Roma Sapienza 35 su 50. Tecnico Audiometrista con 9 doman- de su 10 posti a Torino e 5 su 15 a Roma Sapienza. Tecnico Au- dioprotesista con 10 domande su 20 posti a Pisa e 17 su 20 a Roma Cattolica. Tecnico Ortopedico con 9 domande su 15 posti a Pavia 2 22 su 44 a Roma Sapienza.

L’area in cui prevale la bassa numerosità delle domande è an- che per quest’anno della Prevenzione, i corsi per Assistente Sani- tario con quasi tutte le sedi in negativo, 20 domande su 50 posti a Brescia, 21 su 30 a Milano, 27 su 40 a Padova, 6 su 20 a Bologna, 13 su 30 a Ancona (sede di nuova attivazione), 20 su 25 a Firen- ze, 10 su 30 a Roma Sapienza e 12 su 37 a Chieti.

Situazione simile per Tecnico della Prevenzione a Pavia con 19 su 21, a Pavia 19 su 21, a Genova 14 su 15, a Bologna 16 su 22, a Siena 10 su 22, a Perugia 15 su 25, a Roma Sapienza 65 su 83. A L’Aquila 10 su 18, a Campobasso 21 su 25, a Napoli Vanvitelli 17 su 20 e a Palermo 19 domande su 20 posti.

In 18 Università sono 25 i corsi senza copertura con la prima opzione: Roma Sapienza con 4 corsi su 21, Genova 3 corsi su 16, Pavia 2 su 14 e Bologna 2 su 14. Seguono con un corso: Torino, Brescia, Milano Statale, Ancona, Firenze, Pisa, Siena, Perugia, Roma Cattolica, Chieti, L’Aquila, Campobasso, Napoli Vanvitelli e Palermo. Anche se la copertura può avvenire per effetto dei ripe- scaggi dalle domande di seconda e terza opzione, la bassa richie- sta in prima opzione fa riflettere circa l’opportunità di continuare a mantenere per il secondo anno consecutivo l’attivazione di alcuni corsi, a bassa richiesta, per orientarsi invece verso l’accorpamento e la collaborazione con altre sedi.

Questo sarebbe peraltro in linea con le indicazioni dettate dal Decreto MIUR del 26 settembre 2013, che al momento sembra trovare la maggiore ed esclusiva applicazione da parte delle Uni- versità di Trieste e di Udine, a cura di un protocollo d’intesa con la Regione Friuli Venezia Giulia.

Docenti degli insegnamenti professionalizzanti MED/45-50

Continua ad essere insufficiente ed in alcuni casi molto precaria la presenza di docenti appartenenti allo specifico profilo professionale, chiamati in ruolo da parte delle Università, che si avvalgo- no invece e in prevalenza dell’affidamento degli insegnamenti a docenti a contratto, in gran parte dipendenti ospedalieri.

Sul totale di 398 docenti dei SSD MED/45-50, che fanno parte degli 8.853 dell’intera area 6 di Medicina (Tab. 3 B), solo 49 appartengono ai Settori specifici dei profili delle professioni sanitarie, pari ad appena il 12%.

Il Settore Scientifico Disciplinare MED/45 comprende 39 docenti strutturati di cui 33 appartengono alla professione infermieristica; tuttavia sono ancora di gran lunga insufficienti se si considera l’esistenza di 41 corsi distribuiti su ben 206 sedi.

Nessun ruolo fra i 145 di MED/46 Tecniche di laboratorio e sul SSD MED/49 Dietistica, avendo perso (per pensionamento) anche l’unico ruolo che esisteva presso l’Università di Bologna.

Mentre sono 3 su 5 in Ostetricia, 9 su 26 per MED/48 Riabilitazione e appena 4 su 111 per MED/50 Tecniche mediche applicate, di cui 2 Igienisti Dentali, 1 Logopedista e 1 Ortottista.

Procedure sugli esami di ammissione

Con la pubblicazione del Decreto MIUR del 12 luglio 2018 sui posti assegnati, le Università hanno aperto o aggiornato i rispettivi bandi in modo da rientrare nella scadenza dei 60 giorni che devo- no precedere la data dell’esame di ammissione del 12 settembre.

Le modalità di elaborazione delle graduatorie da parte delle Università sono state di due diverse tipologie, in analogia agli anni precedenti:

– per “punteggio”, con priorità alla classifica generale sulla prova d’esame e secondariamente alla scelta.

Questo favorisce così la possibilità di sfruttare le seconda e terza opzione per gli studenti più capaci e meritevoli.

Riguarda la maggioranza delle Università, 31 su 41.

– Per “preferenza”, in cui prevale invece prima la scelta del corso e poi il punteggio conseguito nella prova di esame di ammissione, sfavorendo quindi le successive opzioni.

Riguarda le 10 Università di Milano Statale, Brescia, Trieste, Udi- ne, Genova, Chieti, Foggia, Napoli Federico II, Catania e Cagliari.

Infermiere, Ostetrica, Tecnico di Radiologia e Fisioterapista

Analogamente agli anni scorsi si riportano solo i dati di alcune Professioni (Tab. 3 A), le più numerose e le 3 afferenti a un Ordine, che essendo regolamentate in Collegi e Federazioni possono fornire dati certi sul numero di scritti, anche se non sempre corri- sponde a quello degli “attivi” ovvero degli occupati.

Per la prima volta si aggiunge inoltre Fisioterapista perché la Legge 3 del 2018 prevede la possibilità futura di staccarsi come Ordine autonomo se supera le 50 mila unità, come è verosimile.

Gli iscritti sono per Infermiere 435.963, Ostetrica 19.330 e Tecnico di Radiologia 28.0811, da solo, e di 225.269 insieme alle altre 17 professioni Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione. Fra queste, le più numerose sono Fisioterapista con circa 65.000, T ecnico di Laboratorio circa 28.000, T ecnico Prevenzione 16.450, Logopedista 11.000 e Igienista Dentale 7.850 e altre 11 Professioni.

Analogamente allo scorso anno si riportano anche i dati relativi ai Potenziali formativi presentati dagli Atenei al MIUR e le riduzioni che sono state proposte dal Ministero della Salute, rispetto al fabbisogno formativo totale nazionale, e dal MIUR nelle fasi di determinazione dell’offerta formativa totale nazionale e delle ripartizioni per ogni Regione e Università (Tab. 8, 11, 12, 13 e 14).

Per meglio apprezzare le differenze e alcune incoerenti sproporzioni, sia in esubero che in carenza, rispetto agli indicatori demografici, si riportano sia i valori percentuali suddivisi su ogni Regione e per ogni Professione che il rapporto dei posti per 1 Milione di Popolazione (PMP).

Riflessioni sulla programmazione posti AA 2018-19

Quest’anno l’obiettivo prioritario è stato quello di correggere al- cune anomalie introdotte lo scorso anno dal MIUR, che nella ripartizione dei posti per ogni Università aveva deciso di procedere in totale ed esclusiva autonomia, considerando soprattutto il potenziale formativo degli Atenei. Su questo potenziale il MIUR ha applicato un taglio lineare percentuale uguale per tutti gli Atenei, tenendo così in scarsa considerazione le indicazioni espresse sia dalle Regioni che dalle Categorie.

Come conseguenza negativa il MIUR decise di assegnare in 30 corsi su alcune Università anche un numero di posti inferiori al minimo storico di 10, da 5 a 9 posti; come esempio eclatante per i Tecnici di Radiologia l’Università di Genova subì un taglio da 10 a 6 e Bari da 10 a 5, con il paradosso di Foggia da 30 a 15.

Al fine di correggere la situazione è intervenuta con apposita Mozione la Conferenza dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie il 15 maggio 2018, che ha portato il MIUR verso la decisione di applicare la numerosità minima di 10 posti.

L’accordo della Conferenza Stato-Regioni del 21 giugno 2018 aveva stabilito un fabbisogno complessivo di 23.611 posti, contro un Potenziale formativo delle Università per 26.772 posti, con una differenza di +3.161 posti, pari al +13%.

Alla fine i posti assegnati con Decreto MIUR del 12 luglio 2018 sono stati 24.681. La differenza di 1.070 posti in più (+4,5%) fra il MIUR e l’insieme di Ministero della Salute, Regioni e Categorie è scaturita da varie consultazioni che erano state avviate nel confronto del 25 giugno, quando il “Tavolo tecnico” condivise 3 criteri:

  • totale copertura del fabbisogno definito dalle singole Regioni nel limite rappresentato dal fabbisogno complessivo nazionale per ogni singola Professione.
  • Possibilità di derogare al predetto limite nazionale al solo fine di assicurare una numerosità minima al corso di Laurea pari a 10 unità.
  • Nel caso in cui il potenziale formativo sia inferiore al fabbisogno regionale, i posti necessari a coprire tale fabbi- sogno saranno ripartiti proporzionalmente su Atenei di altre Regioni, che presentino adeguata capacità formativa e nei limiti del fabbisogno complessivo nazionale per la specifica professione, di cui all’Accordo Stato-Regioni.

Dalla applicazione di questi criteri sono derivate 3 diverse asse- gnazioni dei posti da mettere a bando da parte delle Università:

– conferma di tutti i posti del Potenziale offerto dalle Università quando inferiori o pari alla media delle proposte delle Regioni e delle Categorie, come nei 9 casi di: Assistente Sanitario, Educato- re Professionale, Infermiere, Infermiere pediatrico, Terapista Oc- cupazionale, Tecnico Audiometrista, Tecnico Audioprotesista e Tecnico Ortopedico e Podologo.

– Aumento di posti bilanciando l’offerta delle Università sul valore medio delle richieste fra Regioni e Categorie, come nei 5 casi di: Dietista, Igienista Dentale, Logopedista, Tecnico della Riabilitazio- ne psichiatrica e Ostetrica.

– Riduzione dei posti offerti dalle Università qualora superiori alla media della richiesta delle Regioni e delle Categorie, come nei 4 casi di Fisioterapista, Tecnico di Radiologia, Tecnico di Laboratorio, Tecnico di Neurofisiopatologia.

Mentre si rileva un lieve esubero fra l’offerta e la richiesta di Regioni e Categorie per le altre 4 Professioni di Ortottista, Tecnico di Fisiopatologia cardiocircolatoria, Terapista della Neuro e psico- motricità dell’età evolutiva e Tecnico della Prevenzione, un esubero maggiore e ingiustificato è stato deciso autonomamente dal MIUR per Tecnico di Radiologia, con 726 invece dei 670 proposti congiuntamente di Regioni e Categoria (Tab. 13) specie sulle Università del Lazio, che si sono viste assegnare ben 116 posti rispetto agli appena 10 chiesti dalla Regione Lazio e ai 65 dell’Ordine dei TSRM.

A incidere su questo ingiustificato e contestato esubero sono stati gli 80 posti assegnati all’Università Sapienza di Roma (Tab. 2 B), per continuare a “mantenere” tutte le 8 sedi formative, con evidente sproporzione rispetto ai 10 posti assegnati alle altre Università locali di Roma Tor Vergata e Campus Biomedico, con una sola sede con 10 posti.

Al fine di far rivedere questa decisione al MIUR il 18 luglio 2018 il Presidente dell’Ordine dei Tecnici di Radiologia, Alessan- dro Beux, ha inviato apposita nota al Ministro dell’Università, Mar- co Bussetti, come da seguente testo:

Preme evidenziare che, anche se inferiori ai 750 posti definiti, da analogo provvedimento, dello scorso anno (-14 unità), tale quantificazione risulta eccedere (di 67 unità, pari al +10%) dalle 669 unità determinate con l’Accordo del 21 giugno scorso da parte della Conferenza Stato-Regioni come ogni anno, da questa Fede- razione con il Ministero della Salute e con le Regioni, in fase di ri- levazione del fabbisogno professionale

Quanto definito nel Decreto ministeriale del 12 luglio scorso per la professione di Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, vani- fica il lavoro condotto in questi mesi dal Ministero della salute con il contributo di questa Federazione, per la razionalizzazione dei professionisti sulla base di un’analisi puntuale della realtà occupa- zionale, attuale e futura.

In questo modo vengono mortificati e sviliti a valle gli sforzi pro- fusi a favore della miglior programmazione delle risorse possibile, nonché l’utilizzo degli strumenti e delle iniziative ritenute più oppor- tune per supportare le valutazioni preliminari e la successiva quan- tificazione sulla base di dati attendibili e aggiornati.

Il tema attiene al metodo e al rispetto inter-istituzionale: un si- stema in cui il decreto del MIUR può inficiare, il lungo, impegnativo e rigoroso lavoro condotto dagli Ordini, dalle Federazioni, dal Mini- stero della salute e dalle Regioni e Province autonome, è un si- stema che va revisionato, perché la sua permanenza, depotenzia l’opera di molti e, più grave, genera inoccupati, con conseguenti ri- cadute sociali. Riferendoci a queste dimensioni, metodologica e re- lazionale, auspichiamo un’immediata rettifica del Decreto.

In conclusione, Le proponiamo la revisione dei dati ora presenti nel Decreto in oggetto, diminuendo, per i corsi di Laurea in TRMIR, il totale nazionale da 736 a 670 unità, con modifiche sulle seguenti Regioni, al fine di adeguare e rimodulare l’offerta formati- va delle Università con il fabbisogno indicato nell’Accordo Stato- Regioni dello scorso 21 giugno:

Abruzzo, da 22 a 20; Campania da 87 a 85;

Emilia Romagna, da 66 a 60; Lazio, da 126 a 82;

Puglia, da 26 a 20;

Sicilia, da 34 a 30;

Veneto, da 82 a 80.

Un’altra situazione anomala, che riguarda sempre le Università del Lazio, è quella per Fisioterapista (Tab. 14) su cui per la Regione Lombardia c’è stata una decurtazione di ben 40 posti rispetto ai 380 che erano stati previsti e messi a bando negli scorsi anni. E così il Lazio invece di 237 posti se ne è visti assegnare 277, pur essendone stati chiesti 200 dalla Regione e 250 dalla Categoria.

Prospettive per l’ AA 2019-20

La Conferenza dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie auspica nuovamente che sia avviato un confronto più allargato e condiviso per il prossimo anno e con una maggiore trasparenza dei criteri utilizzati, in modo che ogni soggetto coinvolto possa contribuire per arrivare ad una definizione di fabbisogni che tenga in equilibrio occupazione, mercato del lavoro e preparazione cultura- le di qualità delle Professioni Sanitarie.

Ringraziamenti

Si ringraziano per la collaborazione le Presidenze, i docenti e il personale delle segreterie delle Facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università di Ancona (Francesca Campolucci), Bologna (Laura Tarsitano), Brescia (Monica Bonfardini), Catania (Grazia Liotta), Chieti (Roberto Bidinelli), Firenze (Michele Moraccini), Foggia (Maria Francesca), Genova (Leda Masi), L’Aquila (Giuseppina Molinara), Milano Bicocca (Rosa Tricarico), Modena Reggio E. (Noemi Generali), Napoli Federico II (Giovanni Fraconte), Napoli Vanvitelli (Laura Brizzi), Novara (Valter Rolando), Palermo (Francesco Vitale), Pavia (Nicoletta Orifici), Perugia (Catia Dorilli), Roma Campus (Claudia Ciccarelli), Roma Cattolica (Angela Nappi), Claudiana Bolzano (Guido Bocchio), Roma Sapienza (Silvia Avella), Roma Tor Vergata (Rosaria Alvaro), Salerno (Aurora Giordano), Torino (Massimo Bruno), Trieste (Maura But) e Verona (Maria Letizia De Battisti).

Inoltre, i dati sono stati ottenuti grazie alla relativa pubblicazione sui siti web delle Università di Milano Statale, Milano Humanitas, Milano S. Raffaele, Varese, Padova, Udine, Parma, Ferrara, Pisa, Siena, Bari, Campobasso, Catanzaro, Messina, Cagliari e Sassari.

Dott. Angelo Mastrillo
Dott. Angelo Mastrillo
Docente Università degli Studi di Bologna. Segretario della Conferenza dei Corsi di Laurea delle Professooni Sanitarie.
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