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Telenursing: quando il follow up è a sola gestione Infermieristica.

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Virginia De Nes, si è laureata in Infermieristica con una tesi sul Telenursing.

Ecco la tesi di Laurea di Virginia De Nes.

Il Telenursing e il follow up telefonico a gestione Infermieristica sono ormai realtà consolidate in varie aree d’Italia e del mondo. Un recente studio, che ha dato poi vita ad una tesi di laurea da parte della collega Virginia De Nes ha fatto il punto della situazione nel nostro Paese e all’estero su un’area assistenziale poco conosciuta.

Virginia, classe 1995, si è laureata in Infermieristica presso l’Università degli Studi di Padova. Il suo lavoro di tesi, relato dal docente Giovanni Sartore, si è sviluppato sul tema: “Efficacia del follow up telefonico a gestione infermieristica nell’assistenza alla persona con stomia intestinale nel post- operatorio. Revisione della letteratura“.

La neo-Infermiera è nata a Longarone 23 anni fa. Lei sogna di conseguire la Laurea Magistrale e lavorare nei Corsi di Laurea in Infermieristica o come ricercatrice. Nell’ambito sanitario le piacerebbe lavorare nell’area medica, oppure nell’area della disabilità. 

Su cosa si è sviluppata la tua tesi nello specifico? 

La persona in seguito ad intervento di confezionamento di stomia intestinale (che sia ileo o colostomia) si trova ad affrontare difficoltà importanti per quanto concerne: sia l’adattamento psicologico alla nuova situazione fisica, sia le attività di natura tecnico- gestionale ed infine sia le attività sociali e relazionali. Spesso la persona riferisce di sentirsi abbandonata e fatica ad autogestire la stomia. Emerge quindi la necessità di intervenire con mezzi che permettano di garantire la continuità e la globalità delle cure, attraverso un’educazione costante. Il mezzo telefonico è quello che permette di avere maggiore controllo della persona anche a distanza; in associazione alle cure ambulatoriali e domiciliari, il medesimo garantisce l’efficacia dell’educazione terapeutica.

Quali gli obiettivi iniziali?

Verificare l’efficacia di interventi di follow up telefonico in associazione all’assistenza domiciliare offerta dall’infermiere di territorio. Verificare in un’ottica di ridotte risorse disponibili, l’efficacia costo-beneficio (quali gli interventi per ridurre la riospedalizzazione conseguente alle complicanze post-operatorie di intervento di confezionamento di stomia intestinale). Verificare il livello di soddisfazione dell’assistito rispetto all’assistenza fornita e alla sua condizione. Verificare il livello di autogestione raggiunto dalla persona assistita.

Materiali e metodi utilizzati

Revisione della letteratura condotta con l’analisi delle principali banche dati: Pub Med, Cochrane. Gli unici filtri utilizzati nella ricerca sono: la lingua inglese e presenza di articoli in full text. Risultati La maggior parte degli articoli esaminati è concorde nel concludere che Il follow up telefonico a gestione infermieristica risulta essere efficace in vari ambiti della vita quotidiana della persona portatrice di stomia intestinale. È un mezzo di assistenza che non sostituisce il contatto con l’infermiere, ma ne facilita e completa la pratica del professionista. La telemedicina è un modo di economizzare risorse finanziarie quando sono limitate, soprattutto con patologie croniche.

A quali conclusioni sei giunta?

Il follow up telefonico a gestione infermieristica è un mezzo di assistenza efficace nella persona con stomia intestinale.

Un sunto della tua tesi?

L’elaborato prende in considerazione uno degli aspetti fondamentali della professione infermieristica: l’educazione, con riferimento alla persona con colostomia. L’articolo 1 comma 2 (DM 739 del 1994) definisce l’assistenza infermieristica: “preventiva, curativa, palliativa, relazionale, educativa”.

Il profilo professionale spinge verso un’assistenza ad personam, con la conseguente stesura di un progetto assistenziale (PDN, progetto di nursing) che rispetti la dignità della persona e le sue volontà. Avendo una particolare predilezione verso l’educazione terapeutica e la cura della persona con colostomia, ho ritenuto molto interessante approfondire tale aspetto con modalità di intervento differenti da quelle in uso nell’azienda ULSS 2 Marca trevigiana.

La persona che subisce un intervento di confezionamento di colostomia, incontra molte difficoltà: tecnico-gestuali, relazionali – sociali e di adattamento alla nuova condizione. In particolare l’alterazione dell’immagine corporea genera un vissuto ad elevato potenziale stressogeno che porta la persona all’isolamento sociale e alla dipendenza dalle figure che la assistono.

Il compito dell’infermiere sta nell’aiutare il paziente a raggiungere la massima autonomia possibile nella gestione della stomia e nell’impedire la dipendenza con le figure di supporto familiari; è di fondamentale importanza portare la persona verso l’indipendenza e l’autocura. Fare educazione terapeutica prima e dopo l’intervento di confezionamento della stomia intestinale, garantisce una migliore efficacia della sua gestione.

Bisogna considerare che la persona assistita presenta minori capacità attentive nel post operatorio, ciò è dovuto al cambiamento fisico e alla paura di gestire una ferita non anatomo-fisiologica.

L’assistenza che generalmente viene fornita, spesso non è completa in tutti gli ambiti che invece richiedono un approccio olistico e multidisciplinare.

La mancanza di attenzione alla persona nella sua globalità, porta l’operatore sanitario a valutare solo l’ambito di sua competenza, tralasciando purtroppo quelle che sono difficoltà a cui l’assistito difficilmente riesce a far fronte da solo. Spesso la persona riferisce di sentirsi abbandonata e fatica ad autogestire la stomia a causa di: difficoltà psicologiche relative all’accettazione della nuova situazione e difficoltà strettamente tecniche quali gestione ed identificazione delle complicanze; inoltre prova un importante disagio nella gestione della stomia, in quanto mentre nella struttura ospedaliera si affidava totalmente ai professionisti sanitari, nel proprio domicilio deve occuparsene in autonomia.

Nella tesi è stata affrontata, attraverso una revisione della letteratura disponibile a riguardo, una nuova tipologia di assistenza; il follow up telefonico, modalità di monitoraggio a distanza non ancora presente nel contesto italiano, ma al contrario molto presente nel contesto internazionale.

Trattato il monitoraggio a distanza in concomitanza alle visite domiciliari di routine, tenendo conto anche dell’importanza costo-beneficio e rapporto costo-efficacia. La carta dei diritti dello stomizzato in questa tesi ricopre un ruolo fondamentale nella sua definizione di rispetto della persona malata e di diritto ad ottenere la migliore assistenza.

L’assistenza è stata pianificata sui bisogni individuali del soggetto, prendendo in considerazione tutti gli aspetti della vita quotidiana, al fine di definire gli obiettivi condivisi con l’impegno reciproco di rispettarli.

L’assistenza infermieristica per essere ottimale deve sfruttare tutti gli strumenti disponibili al fine di garantire la continuità delle cure sanitarie e l’accompagnamento della persona nel suo percorso di crescita di conoscenze e competenze per una corretta autogestione tecnica, relazionale e sociale della sua nuova condizione.

L’infermiere, come figura professionale riconosciuta dalla legislatura italiana, deve intervenire utilizzando tutte le sue risorse disponibili al fine di garantire un livello di massima qualità dell’assistenza secondo la best practice.

Grazie Virginia e in bocca al lupo per tutto!

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