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martedì, Marzo 19, 2024
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Soccorso: sistema Italia e Finlandia a confronto!

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Federico Martini, neo collega!

Soccorso tra Italia e Finlandia

La tesi di laurea del dottor Federico Martini mette a confronto le diversità tra il Sistema di Emergenza Italiano e quello Finlandese. Un elaborato possibile grazie anche alle esperienze di tirocinio dirette del candidato, recatosi in Lapponia per Erasmus.

Di cosa parla la tua tesi ?

Il mio elaborato tratta il ruolo e l’autonomia dell’infermiere nella gestione delle emergenze cardiovascolari extra ospedaliere nel contesto toscano, posizione che ad oggi risulta insostituibile ed in continua crescita. L’autonomia dell’infermiere in emergenza è raggiunta con degli algoritmi specifici, con i quali il professionista sanitario può agire in completa autonomia nelle manovre salvavita.

Inoltre ho voluto riportare la mia esperienza erasmus in Finlandia nel sistema di emergenza territoriale, dove è già attivo il Numero Unico di Emergenza 112. Questa esperienza mi ha permesso di fare un piccolo confronto tra il sistema di emergenza territoriale italiano e quello finlandese.

 Quali sono le principali differenze che hai trovato tra i due sistemi?

Tra il sistema di emergenza territoriale italiano e finlandese ci sono varie differenze. Come già accennato, in Finlandia è attivo il NUE 112 dal 2011 e sono presenti in tutto il paese solo 6 centrali operative, mentre in Italia solo alcune regioni si sono adeguate alla direttiva Europea.

La differenza che mi ha colpito di più riguarda il personale adibito al soccorso di emergenza territoriale; in Finlandia l’equipaggio di tutte le ambulanze è composto dalla sola figura infermieristica, che quindi acquisisce grande autonomia e responsabilità, poiché è il professionista sanitario in prima linea in tutte le chiamate di emergenza, mentre in Italia si possono trovare equipaggi con infermiere, medico, e volontari soccorritori.

Le postazioni di partenza delle ambulanze sul territorio sono riunite in un’unica centrale, condivisa con i Vigili del Fuoco, ed inoltre la loro disposizione strategica risulta centralizzata; ciò significa che da un’unica centrale possono partire diversi mezzi di soccorso.

Un’ultima sostanziale peculiarità del complesso 112 finlandese riguarda l’uso del software gestionale ERICA, un sistema informativo nazionale che permette di collegare tra di loro tutti i centri di risposta alle emergenze. In questo modo, se una centrale non riesce a gestire o a rispondere a tutte le chiamate in entrata, il software è in grado di instradare automaticamente  le richieste ad un’altra centrale.

Le riflessioni sulle differenze tra i sistemi di emergenza dei due paesi presenti in questa tesi, non sono intente a privilegiare o esaltare uno dei due sistemi comparati, ma al contrario, fare un’analisi critica delle due realtà il più imparziale possibile.

Il tuo percorso di tesi è stato un momento di formazione sia professionale che umana: come è stato “essere infermiere” in un paese così tanto diverso come la Finlandia?

Prima della partenza per il paese scandinavo mi sentivo sia molto spaventato che emozionato all’idea di praticare tirocinio (o lavorare?) nel sistema sanitario finlandese. Avevo il timore di non essere in grado di comunicare e lavorare nei reparti in lingua inglese, timore di avere poche conoscenze, di non essere in grado di “essere infermiere” fuori dal contesto italiano, e timore della differente cultura.

Dopo i primi giorni nei reparti ospedalieri, tutti i timori sono scomparsi; il personale infermieristico di ogni reparto mi ha accolto e seguito in tutto, rispondendo a qualsiasi mia domanda. Sono rimasto sorpreso dall’organizzazione infermieristica di ogni unità operativa: in tutti i vari setting che ho provato, avevo sempre un infermiere accanto a me, ahimè non come accade spesso nel nostro paese dove talvolta per carenza di personale, lo studente si può ritrovare da solo in alcune occasioni.

È stata molto interessante, sia per me che per l’infermieri finlandesi, la possibilità di poter scambiare le proprie conoscenze e procedure infermieristiche, l’organizzazione del corso di laurea in infermieristica e le sbocchi lavorativi possibili.

Alla fine del mio percorso in Finlandia, posso dire che è stata un’esperienza indimenticabile e “essere infermiere” in questo paese nordico può togliere molte soddisfazioni!

Finalmente laureato: che infermiere vorrai essere?

Al momento qualsiasi ambito lavorativo mi può andare bene, poiché sono interessato a fare nuove esperienze lavorative, anche se come si può capire dal “core” del mio elaborato, mi piacerebbe specializzarmi e formarmi in aerea critica. Per questo percorso la strada non è breve, quindi bisogna iniziare a rimboccarsi le maniche!

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