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martedì, Marzo 19, 2024
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Proposta Protocollo Gestione Infermieristica per Monitoraggio Kaliemia in Terapia Intensiva Cardiochirurgica.

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Continuano l’appuntamento con la rubrica di AssoCareNews.it “La Mia tesi di Laurea in Infermieristica“. Oggi presentiamo lo straordinario lavoro compiuto dal neo-collega Antonio Di Candia, relato dalla docente Carmela Parente.

Il titolo scelto è “Monitoraggio della Kaliemia in Terapia Intensiva Cardiochirurgica – Ipotesi di stesura di un Protocollo a Gestione Infermieristica“. Antonio Di Candia si è laureato nel 2021 presso l’Università degli Studi di Foggia. Ha 25 anni ed è originario di Manfredonia. La sua tesi è stata relata dalla prof.ssa Carmela Parente.

Ecco di cosa parla la tesi più nello specifico.

La peculiarità degli infermieri è di curare e prendersi cura secondo i principi del Nursing, in cui teoria e prassi devono necessariamente coesistere al fine di sapere, sapere fare e saper essere. Il Nursing dunque si basa su un modello concettuale in base al quale le azioni e le prestazioni infermieristiche nel loro insieme non sono trasformate in singoli gesti isolati ma invece sono supportate da un razionale scientifico.

È il caso dell’infermiere di Terapia Intensiva Cardiochirurgica che, con l’adozione del protocollo “K-CONTROL” per il monitoraggio della kaliemia, ha come obiettivo il mantenimento della normokaliemia, evitando correzioni improprie ed improvvisate.

Elettroliti: definizioni e funzioni.

Gli elettroliti sono minerali contenuti nel plasma e nei tessuti. Sono coinvolti in molti processi essenziali dell’organismo; I principali elettroliti sono rappresentati da sodio, cloruro, bicarbonato e potassio. Il monitoraggio della concentrazione sanguigna di quest’ultimo elettrolita, nei pazienti sottoposti ad intervento di cardiochirurgia, è stato preso in considerazione per l’elaborazione del lavoro di tesi e per l’ipotesi di stesura del protocollo “K-CONTROL”.

Il K-CONTROL permette di eseguire valutazioni dei valori di potassiemia del paziente ad intervalli prestabiliti, mediante interpretazione di emogasanalisi arteriosa. Una prima valutazione viene eseguita nel momento in cui il paziente viene trasferito in terapia intensiva, subito dopo essere stato sottoposto ad intervento di cardiochirurgia, e ulteriori valutazioni si eseguono per ogni ora nelle tre ore successive. Da un’analisi critica dei dati, possiamo valutare che i pazienti in prima giornata sono tutti pazienti che risentono molto delle variazioni di kaliemia legate alla circolazione extracorporea e alla cardioplegia evidenziate proprio da queste strette rilevazioni orarie. Il monitoraggio continua valutando i valori di kaliemia alle ore 9:00, 12:00, 15:00, 18:00 e 23:00.

In base ai valori rilevati dall’esame emogasanalitico si eseguono, se necessarie, correzioni dei valori di potassiemia a diverse concentrazioni di KCl. Precisamente se K+ risulta compreso tra 3 e 3,5 mmol/L si somministrano 40 mEq KCl in 100 ml di NaCl 0,9% in 2 ore, se K+ risulta compreso tra 3,6 e 4,0 mmol/L si somministrano 20 mEq KCl in 100 ml di NaCl 0,9% in 1 ora.

Per le correzioni di potassio si è sempre tenuto conto della Raccomandazione ministeriale n.1, in merito alla corretta somministrazione di KCl e delle soluzioni contenti potassio.

Nel periodo di studio, condotto da aprile a settembre 2021, presso il reparto di UOC TERAPIA INTENSIVA CARDIOCHIRURGICA (TICCH) dell’Ospedale IRCCS – Casa Sollievo della Sofferenza, Puglia, Italy, l’adozione del protocollo ha avuto esito positivo e non si sono verificati né casi di exitus né di gravi complicanze.

Con l’adozione del “K-CONTROL” le azioni infermieristiche possono sembrare condizionate solo dalla prescrizione medica; esse, invece, rappresentano il risultato di uno studio e di una responsabilità che va oltre il semplice gesto di applicareil Protocollo, perché contiene, nella sua modalità di attuazione, una preparazione e una conoscenza specifica che, nel suo compimento si avvale del pensiero critico e del ragionamento clinico.

In conclusione possiamo affermare che esso rappresenta dunque un approccio che ha come scopo quello di accrescere l’autonomia infermieristica, proiettata sempre più verso competenze avanzate permettendo una continua collaborazione tra medico ed infermiere e l’instaurarsi di un’equipe multiprofessionale che lavora sinergicamente con un unico obiettivo: ottimizzare e migliorare la gestione del paziente in terapia intensiva cardiochirurgica.

  • Laureando: Di Candia Antonio
  • Relatrice: Parente Carmela
Dott.ssa Annalisa Pazienza
Dott.ssa Annalisa Pazienzahttp://www.assocarenews.it
Annalisa Pazienza è una giovane Infermiere con la passione per lo studio, la ricerca e la scrittura. Lavora presso l'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG). Si occupa in prima linea della lotta al Covid-19. E' una degli storici fondatori di AssoCare.it e del quotidiano della salute AssoCareNews.it. E' autrice dell'e-book L’Infermiere in Terapia Intensiva e le sue competenze.
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