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giovedì, Marzo 28, 2024
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Futuri infermieri, medici, professionisti sanitari: la paura fa…Anatomia!

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La vita è fatta di esami, la vita universitaria è fatta di terrore. Sopratutto se riguarda Anatomia!

Futuri Infermieri ma anche medici, fisioterapisti, tsrm, ostetriche e tutti gli studenti dei corsi di laurea della facoltà di medicina: tutti uniti dalla stessa emozione. Il terrore dell’esame con anatomia!

L’esperienza raccontata da chi l’ha vissuta.

Una delle poche certezze che avevo prima di iniziare l’università era quella che mi sarebbe piaciuta anatomia in quanto avrebbe fatto da filo conduttore dal primo all’ultimo giorno.

Ripensandoci, a distanza di quasi due anni, da quando tutto ha avuto inizio mi rendo conto di essere sopravvissuto ad un esame paragonabile alla scissione atomica stando a quello che dicevano i colleghi degli anni precedenti.

“Ragazzi domani i vostri colleghi del secondo anno vi incontreranno per darvi maggiori delucidazioni e consigli per affrontare gli esami, mi raccomando non scoraggiatevi e soprattutto studiate! Solo cosi non avrete problemi” Nella mia testa pensai che era abbastanza ovvia come cosa ma non è così scontata da metterla in pratica.

Il giorno successivo in uno strano e soprattutto rigoroso silenzio risuonò per la prima volta in ambito universitario: “Anatomia”.

Otto lettere che riuscirono ad intasare quasi completamente i nostri cervelli rendendoli cupi e disorientati.

Sentimmo i nomi di diversi professori che avremmo trovato all’orale e, proprio in quel momento, toccammo con mano non sarebbe stato un esame così semplice.

Sentimmo che la percentuale di promossi era veramente bassa e che molta gente si prenotava ma poi presa dalla paura dell’orale non si presentava o sveniva poco prima.

Dopo una presentazione del genere sinceramente pensai di essere spacciato.

Iniziammo le lezioni e ci spiegarono che per alleggerirci la mole di studio avrebbero fatto un piccolo test sul locomotore e che per accedere all’esame orale di anatomia avremmo dovuto dare prima l’orale di istologia con annesso anche li un piccolo pre-test di citologia.

Difficile a dirsi e difficile a farsi continuavo a ripetere nella mia testa.

Eppure portavo sempre con me il libro e i mille appunti, erano diventati i miei migliori amici praticamente.

Continuavo a chiedermi come mai avrei potuto studiare quelle migliaia di pagine e soprattutto come avrei mai potuto ricordare quelle centinaia di migliaia di termini.

Giorno dopo giorno la mia voglia di non presentarmi neanche allo scritto sul locomotore si faceva sempre più reale e più tangibile, tanto e vero che lo stesso giorno dovetti correre a casa in quanto preso dalla paura mi dimenticai il badge e la carta d’identità.

Scoprii con grandissimo stupore di aver passato lo scritto e non vi nascondo che avrei voluto tanto bruciare i primi tre capitoli del libro pur di dimenticare tutto lo sforzo che si celava dietro quella promozione.

I tre giorni prima dell’orale furono di ritiro, mi alzavo e studiavo come se fosse l’unica cosa che sapessi fare.

Mentre ero sotto la doccia ripetevo la piccola e la grande circolazione e prima di andare a dormire ripetevo tutti i nervi cranici al posto delle pecorelle per addormentarmi.

Arrivò il grande giorno e il tragitto da casa all’aula dove sarebbe avvenuto lo scontro sembrava infinito e ipotizzai qualsiasi escamotage pur di evitare quel momento.

Sentii chiamare subito il mio nome, in quanto di cento persone prenotate eravamo presenti una ventina.

Mi sedetti, guardai la professoressa negli occhi e mi domandò. “Ha studiato?” con un tono non molto rassicurante, risposi di si.

Devo essere sincero l’interrogazione durò cinque minuti, una domanda dietro l’altra andando sempre di più nello specifico.

Quando mi disse: “Va bene, è libero.”

In quel momento toccai il cielo con un dito, corsi fuori dall’aula e abbraccia tutte le persone che avevo davanti, manco avessi vinto i campionati mondiali.

Mi sentii libero.

Sicuramente oltre allo studio, schemi e vari filmati consiglio vivamente di trovare il libro giusto per studiare.

Ascoltate bene i titoli consigliati dai professori e cercate di guardarli e analizzarli bene prima dell’acquisto!

In fondo le risposte alle domande sono nel nostro corpo!

Stud. Inf. Mattia Boero
Stud. Inf. Mattia Boero
Studente Infermiere, appassionato di scrittura, di social-network e di ricerca.
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