Emergenza Coronavirus. Le Università Telematiche vennero “eliminate” dai Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie con decreto dell’ex-Ministro Fiornamonti. A febbraio la Corte dei Conti ha bocciato la Legge e sono ritornate all’attacco. Oggi sono Atenei indispensabili per affrontare il Covid-19 da punto di vista didattico.
Come quotidiano sanitario ci siamo battuti tanto in passato, e non lo nascondiamo, contro la scarsa qualità della formazione da parte delle Università Telematiche italiane nell’ambito dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie. Gli Atenei, a loro volta, si sono dati da fare per creare proposte didattiche e soprattutto sistemi di verifica formativa senza pecche (è su quest’ultimo punto che si basava la nostra presa di posizione).
Quel sistema formativo a distanza oggi diventato indispensabile.
A dicembre l’allora ministro competente Lorenzo Fioramonti decretò con un’apposita norma la non compatibilità delle Università virtuali con il sistema formativo degli Atenei italiani. A febbraio la decisione di abrogare la legge da parte della Corte dei Conti per vizi sostanziali di forma.
Oggi il rilancio di tali Atenei e la necessità, in tempi di Coronavirus, di permettere il continuum delle lezioni e degli esami e del conseguimento delle lauree di ogni ordine e grado attraverso le vie telematiche.
Una grande vittoria, anche se al momento solo provvisoria (andrà ufficialmente riconosciuta con un’altra Legge), da parte delle società detentrici di sistemi formativi a distanza.
La fortuna e l’audacia.
La fortuna aiuta sempre gli audaci e di audacia le Università Telematiche ne hanno tanta. Infatti, alla fine sono state premiate e nessuno oggi può dire che non sono più indispensabili e che il sistema delle lezioni frontali è migliore di quello in FAD (almeno dal punto di vista della riduzione dei contatti fisici e quindi delle possibili infezioni da Coronavirus).
Un po’ di storia recente.
Il 23 dicembre il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Fioramonti (2° Governo Conte), qualche giorno prima di dimettersi dal suo incarico, aveva firmato il Decreto che vietava alle Università i Corsi di Laurea, in via telematica. La norma riguardava anche le Professioni Sanitarie (LINK).
Tale Decreto è stato poi abrogato dopo soli due mesi, il 24 febbraio scorso perché: “A seguito dei rilievi formulati dalla Corte dei Conti in sede di registrazione del provvedimento indicato in oggetto, lo scrivente Dicastero ha provveduto al ritiro del Decreto ministeriale 23 dicembre 2019, n. 1171; pertanto, in tema di programmazione triennale relativa all’istituzione di corsi di studio, di cui all’allegato 3 del Decreto ministeriale n. 989 del 25 ottobre 2019, continueranno ad applicarsi le disposizioni normative attualmente vigenti in materia” (LINK).
Quel Decreto viziato.
Va precisato che l’abrogazione è dovuta a vizi di forma rilevati dalla Corte dei Conti e non ha alcun legame con l’attuale vicenda Coronavirus, che ha rilanciato la formazione on line, come pure le sedute di Laurea che per gli Infermieri sono jn svolgimento nella seconda e ultima sessione di marzo-aprile. che avvengono anche per via telematica.
Diversamente da quanto evidenziato da alcuni media, va detto che gli esami non sono stati anticipati come sessione straordinaria, ma solo di qualche settimana.
Mentre, con Decreto-Legge 17, marzo 2020, n. 18 (Misure anti COVID-19), con l’art 101, comma 1 è estesa anche alle Lauree delle Professioni sanitarie una ulteriore sessione a giugno (GU Serie Generale n.70 del 17-03-2020):
- in deroga alle disposizioni dei regolamenti di ateneo, l’ultima sessione delle prove finali per il conseguimento del titolo di studio relative all’anno accademico 2018/2019 è prorogata al 15 giungo 2020;
- in deroga alle disposizioni dei regolamenti di ateneo, l’ultima sessione delle prove finali per il conseguimento del titolo di studio relative all’anno accademico 2018/2019 è prorogata al 15 giugno 2020.
E’ conseguentemente prorogato ogni altro termine connesso all’adempimento di scadenze didattiche o amministrative.
Non abbiamo cambiato idea.
Ovviamente tutto ciò non deve far pensare che abbiamo cambiato idea sulle Università Telematiche, che sicuramente dovranno rivedere ancora il loro sistema di verifica della formazione e delle competenze acquisite dai discenti. Dovranno renderlo impeccabile e non inficiabile, ma siamo sicuri che ci riusciranno.
Ecco la decisione dell’ex-Ministro Fioramonti (bocciata dalla Corte dei Conti): DM MIUR 24 febbraio 2020 annullamentro DM 23 dic. 2019 Lauree Telematiche.
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