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giovedì, Marzo 28, 2024
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Studenti Infermieri. Senza vaccino anti-Covid niente università. Ed è polemica.

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Gli Studenti Infermieri no-Vax fuori dal Corso di Laurea perché devono dare l’esempio. Polemiche alla Cattolica di Brescia.

Polemiche a Brescia per una una decisione che fa da apripista per altri Atenei. Studenti Infermieri obbligati alla prevenzione e al vaccino anti-Covid. Accade all’Università Cattolica di Brescia.

Lo ha annunciato ieri l’edizione lombarda di Repubblica in un servizio a cura di Paolo Berizzi. Chi non si vaccina non va in tirocinio clinico e quindi è di fatto fuori dagli studi universitari, non potendo raggiungere il numero minimo di ore per gli esami correlati.

240 studenti interessati.

Si tratta di 240 futuri infermieri iscritti all’università Cattolica di Brescia e di una email che li mette di fronte a un bivio.

Il testo ha bisogno di interpretazioni.

“Per coloro che non hanno aderito alla campagna vaccinale sarà temporaneamente sospeso il tirocinio professionalizzante”. Tradotto dal linguaggio universitario all’italiano corrente: o ti vaccini contro il Covid-19 o non puoi entrare in reparto per fare esperienza e imparare il mestiere in camice.

L’aut aut arriva dai responsabili del corso di laurea triennale in Infermieristica dell’università Cattolica Sacro Cuore di Brescia collegato alla Fondazione Poliambulanza e ospitato nell’omonimo ospedale.

La storia è interessante. Per due motivi. Primo: si tratta, di fatto, del primo caso in Italia di un’istituzione che mette davanti a una scelta “professionale” — vincolante — il personale che accede a una struttura sanitaria. Laddove vaccinarsi contro il coronavirus — cosa nel nostro Paese non obbligatoria — non è solo un “consiglio”, ma una conditio sine qua non.

È evidente che il caso Brescia può segnare un precedente importante. Secondo. Dopo tante situazioni cliniche e ospedaliere — Rsa comprese — nelle quali il dibattito sui vaccini per il personale sanitario si è trasformato in materia incandescente, l’università Cattolica e la Poliambulanza bresciana rompono il ghiaccio. Nel merito. Posizionandosi come capofila nel- la griglia di partenza di un orientamento chiarissimo: operare dentro un ospedale senza essere protetti dal Covid non è possibile. Ma vediamo, nel dettaglio, cosa è successo a Brescia (la vicenda è stata portata a galla dal “Giornale di Brescia”).

Letizia Bazoli è la docente responsabile del corso di laurea in questione. È sua la firma al messaggio inviato ai 240 ragazzi iscritti al tirocinio.

Ovviamente non tutti gli Studenti Infermieri sono d’accordo con tale decisione, eppure devono accettarla se vogliono continuare con gli studi, con il tirocinio e quindi laurearsi.

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