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Sicurezza del Paziente: nasce progetto SLIPPS all’UniGe

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Sicurezza dei pazienti: ecco SLIPPS, il progetto europeo per migliorare competenze e formazione.

La sicurezza del paziente prima di tutto. Ma anche quella degli operatori sanitari (infermieri, ostetriche, medici, fisioterapisti) per evitare gli eventi avversi anche attraverso la capacità analitica e obiettiva degli studenti dei corsi di laurea e la loro stretta relazione con i professionisti ed i tutor didattici.

Per questo nell’ambito del programma Erasmus+ è partito un progetto triennale finanziato dall’Unione europea con 430mila euro, che punta a migliorare le competenze e la formazione  delle professioni sanitarie in Europa per garantire una maggiore sicurezza del paziente.

Si chiama Slipps (Shared Learning from practice to Improve Patient Safety) e i partner che lo mettono in campo sono il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Genova (www.dissal.unige.it) insieme a Northumbria University (UK), Saimaa University of Applied Sciences (Finlandia), Ostfold University College (Norvegia), University of Eastern Finland (Finlandia), Università di Alicante (Spagna) e Lappeenranta University of Technology (Finlandia).

Secondo la ratio del progetto, studenti e personale sanitario possono essere considerati vittime silenziose quando si parla di sicurezza del paziente in quanto  possono subire un distress emotivo duraturo nel tempo a seguito di eventi avversi sui pazienti.

Un paziente su dieci subisce un danno durante un episodio di cura, eppure la maggior parte degli eventi avversi potrebbe essere evitato.

Inoltre, la diretta esperienza di un evento avverso può indurre un professionista della salute a lasciare la professione.

Si tratta di una situazione demotivante per l’individuo coinvolto e per la società in generale, se si pensa a tutti gli investimenti fatti per formare i professionisti, i costi e la fatica emotiva necessaria per essere un professionista della salute.

Nei programmi di formazione dei professionisti della salute, la formazione avviene sia in ambito accademico, sia durante il tirocinio clinico e secondo la direttiva Ue (2013/55/UE), la pratica clinica deve comprendere almeno la metà del programma di formazione degli infermieri (90 ECTS).

Gli studenti sono quindi testimoni preziosi di eventi avversi e di buone pratiche e  il loro coinvolgimento attivo consiste anche nella sensibilizzazione per ricordare e registrare (in forma anonima)  situazioni avverse o buone pratiche riscontrate durante il tirocinio.

Da queste situazioni, nell’ambito di  Slipps saranno estrapolati e costruiti  “scenari formativi” che riproducono gli eventi avversi, ma anche le buone pratiche segnalati dagli studenti dei corsi di studio delle professioni sanitarie coinvolte durante il percorso formativo. Attraverso questi “scenari formativi” gli studenti potranno esercitarsi insieme ai loro formatori e tutor ed aumentare la loro consapevolezza sul “rischio”.

Rafforzare la cultura della sicurezza durante la formazione degli studenti  ha il potenziale di generare il perpetuarsi di buone  pratiche, aumentando la sensibilizzazione sui potenziali rischi e le loro conseguenze.

Il primo appuntamento di Slipps è stato a Genova a inizio marzo. Durante gli incontri del gruppo sono stati mostrati i primi due prototipi di simulazione Slipps eseguiti dagli studenti di infermieristica dell’Università di Genova.

I seminari virtuali sono stati discussi ed è stata decisa la pianificazione per il loro sviluppo: a giugno si terrà la prima conferenza europea per la formazione e la ricerca sulla sicurezza del paziente in Norvegia.

Quindi, in sintesi, il progetto si prefigge di attingere alle esperienze reali degli studenti di assistenza sanitaria/sociale nei tirocini pratici; utilizzare queste esperienze come base per una serie di risorse educative; istituire una rete internazionale di educazione alla sicurezza dei pazienti; costruire un centro di apprendimento virtuale internazionale ad accesso aperto per l’apprendimento internazionale e multi-professionale sulla sicurezza dei pazienti.

E a farlo saranno sette istituti di istruzione superiore, 5 fornitori di assistenza sanitaria e/o sociale in cinque paesi europei (Regno Unito, Finlandia, Spagna, Italia e Norvegia).

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito del progetto a questo link.

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