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giovedì, Marzo 28, 2024
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Opi Sondrio: Infermieri figure necessarie sui mezzi dell’emergenza

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Opi Sondrio: Infermieri figure necessarie sui mezzi dell'emergenza.

La presa di posizione dell’OPI di Sondrio

In merito all’articolo “Medici: Così si smantella un servizio” pubblicato sulla testata giornalistica “La Provincia di Sondrio”, lo scrivente Ordini delle Professioni Infermieristiche di Sondrio, nell’esprimere vicinanza ai congiunti della ragazza engadinese che ha perso la vita, si sente in dovere di opinare quanto espresso dal Presidente Fnomceo Filippo Anelli, ritenendo il passaggio dove si cita testualmente che : “il trasferimento di competenze mediche ad altre professioni sanitarie rischia di provocare danni irreparabili”, fuorviante e lesivo della dignità e delle competenze espresse dalla professione Infermieristica. A riferirlo il presidente dell’OPI Giuseppe Franzini.

“A fronte di una riportata generica letteratura che definisce come importante causa di mortalità, l’assenza dei medici sulle ambulanze, occorre certamente affermare come i colleghi professionisti presenti sul mezzo avanzato 1, abbiano tutte le competenze infermieristiche ed i dispositivi medicali per supportare le funzioni vitali nelle condizioni più critiche” – aggiunge Franzini.

“Detto ciò, senza voler entrare nel merito delle scelte organizzative guidate dalla politica sanitaria regionale, che lasciamo agli organismi provinciali competenti, preme portare all’attenzione dei cittadini, che anche in questo caso il soccorso del mezzo avanzato 1(infermieristico), come si apprende dai vari articoli espressi dalle testate giornalistiche locali, ha permesso, attraverso le opportune manovre rianimatorie di mantenere le funzioni vitali, fino all’arrivo del medico rianimatore e dell’elicottero, dove purtroppo la sfortunata ragazza engadinese affetta da una grave patologia cardiaca è deceduta” – chiosa il presidente dell’Ordine Infermieri di Sondrio.

“In conclusione, non vi è mai stato e non vi è tuttora alcun trasferimento di competenze dalmedico ad altre professioni sanitarie, e nella fattispecie all’Infermiere, semmai esistono deiprotocolli condivisi. Si ritiene pertanto strumentale argomentare in tal senso, piuttosto che valutare le possibili potenziali variabili organizzative” – termina così il comunicato dell’Opi.

La presa di posizione degli Infermieri sella Lombardia non è unica, nei giorni scorsi si sono viste e sentite le lamentele di altri ordini infermieristici e soprattutto della Fnopi.

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