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Nadia Toffa e la Gestione delle lesioni cutanee neoplastiche nei pazienti pediatrici.

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Nadia Toffa e la gestione delle lesioni cutanee di bambini affetti da patologie neoplastiche nella città di Taranto. In ricordo della “guerriera” scomparsa un anno fa.

Nel Quinto rapporto dei dati Sentieri, lo Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, commissionato dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità si evidenziano i seguenti dati nella città di Taranto: +21% di mortalità infantile rispetto alla media regionale, +54% di tumori in bambini da 0 a 14 anni, +20% di eccesso di mortalità nel primo anno di vita e +45% di malattie iniziate già durante la gestazione. 

Inoltre , sono stati registrati 173 casi di tumori maligni nel complesso delle età considerate (0-29 anni), dei quali 39 in età pediatrica e 5 nel primo anno di vita.

In età pediatrica si osserva un numero di casi di tumori del sistema linfoemopoietico totale in eccesso rispetto all’atteso (22 casi), al quale contribuisce sostanzialmente un eccesso del 90% nel rischio di linfomi (10 casi), in particolare linfomi non Hodgkin (7 casi). Si sottolinea inoltre che, dei 22 casi di tumori del linfoemopoietico totale in età pediatrica, 11 sono stati diagnosticati in età 5-9 anni. Nel complesso dell’età pediatrico-adolescenziale (0-19 anni) i casi di linfoma non Hodgkin diventano 9 e si mantiene l’eccesso per questa patologia. All’eccesso di tumori in età pediatrica contribuiscono inoltre 5 casi di sarcomi dei tessuti molli e altri extra ossei (diagnosticati tra i soli maschi) che diventano 6 in età 0-19 (genere maschile).Inoltre, si sottolinea che nel periodo 2002-2015 a Taranto sono stati osservati 600 casi di bambini nati con malformazione congenita. Di queste ,vi è un numero maggiore di casi con malformazioni congenite del sistema nervoso e degli arti. Si è dimostrato che i bambini risultano più esposti degli adulti agli agenti contaminanti ambientali, con maggiore vulnerabilità nel periodo pre-natale e durante le prime fasi dello sviluppo (mentre pesano poco fattori di rischio quali fumo, alcol, attività professionale rispetto agli adulti).

Nel Settembre 2013 Nadia Toffa denunciò per la prima volta, attraverso un servizio de Le Iene, la drammatica realtà dell’inquinamento di Taranto . Il Primario di Ematologia , dell’ospedale Moscati di Taranto, aveva già lanciato l’allarme sulla pericolosità dell’Ilva a livello sanitario. Aveva constatato infatti dieci anni prima la presenza di leucemia, linfomi, mielomi in numerosi pazienti che avevano lavorato presso lo stabilimento. Nadia con il suo servizio aveva dimostrato che i bambini del quartiere Tamburi non potevano giocare nei parchi intorno allo stabilimento perché erano pieni di polveri di minerali. I bambini infatti sono molto esposti e sensibili a patologie. Numerosi sono i casi di tumore e leucemia, riscontrati proprio in infanti e adolescenti. Per questo motivo, spesso le famiglie dei Tamburi sono state costrette a traslocare, anche a costo di svendere la propria casa a bassissimo prezzo per regalare un futuro migliore ai propri figli. Nadia ha dato voce, con i suoi servizi delle Iene, alle richieste dei malati di Taranto, che desideravano un ospedale vicino a casa dove potersi curare.

Sull’onda dell’iniziativa di raccolta fondi del quartiere Tamburi “Tutti gli Amici del Minibar” ed “Arcobaleno nel Cuore” con la maglietta “Ie Jesche Pacce Pe Te“, “Io esco pazzo per te, Nadia Toffa, testimonial, indossando una maglietta e spronando all’acquisto durante le dirette in tv , insieme al suo staff hanno proposto al direttore dell’ASL di utilizzare quei soldi per reclutare il personale medico necessario. E’ stata proprio Nadia a pubblicizzare la donazione tramite ONLUS, attraverso la vendita di magliette per aiutare i bambini di Taranto.

La Toffa è diventata una vera e propria madrina per l’iniziativa. La raccolta fondi ha permesso di finanziare la costruzione di strutture che ampliassero l’attuale reparto di Pediatria dell’Ospedale Santissima Annunziata. E’ stato inaugurato così il 18 dicembre 2019 un nuovo reparto di oncoematologia pediatrica nell’ospedale SS. Annunziata di Taranto. Tale reparto ha sei posti letto e tre day hospital, per le cure giornaliere ognuna dotata di strumentazione altamente tecnologica, televisione, frigorifero e bagno privato, e l’infermeria. Inoltre, è presente la stanza dei medici, un ambulatorio e una ludoteca con all’interno un angolo cottura completo di cucina con due fuochi a induzione e relativi pensili. I punti di forza dei nuovi ambienti sono, da un lato, la strumentazione tecnica di avanguardia, che permetterà ai piccoli pazienti di ricevere un’assistenza sanitaria degna dei migliori centri specialistici, e, dall’altro, l’allestimento degli ambienti “a misura di bambino” . Tale reparto è stato intitolato a Nadia Toffa, la iena prematuramente scomparsa l’estate scorsa.  Nell’ ambulatorio infermieristico di Wound Care del Distretto Socio Sanitario Unico di via Ancona di Taranto spesso sono stati trattati bambini con lesioni da neoplasie.

Tali lesioni vengono gestiti con:

  • Detersione;
  • Debridement;
  • Medicazione.

Vengono gestiti i sintomi locali:

  • dolore;
  • cattivo odore;
  • sanguinamento;
  • prurito;
  • alto rischio infettivo.

Insieme al controllo della sintomatologia, per combattere la crescita non controllata, è necessario utilizzare altri strumenti fra i quali:

  • la scelta della medicazione in sé;
  • il debridement del fondo della lesione;
  • il trattamento della cute perilesionale;
  • i trattamenti radioterapici o chemioterapici locali;
  • la chirurgia.

Il trattamento della lesione oncologica, consiste nel controllare la sintomatologia e di conseguenza a migliorare la qualità di vita del paziente. È necessario quindi identificare il sintomo da trattare in ordine di priorità, documentando in partenza la sede della lesione, la grandezza, l’eziologia e le aspettative del paziente e del caregiver.

Tra i segni e sintomi che possono presentarsi, quelli più comuni sono:

  • cattivo odore;
  • presenza di abbondante essudato;
  • dolore;
  • sanguinamento;
  • prurito;
  • alto rischio infettivo.

Le difficoltà dell’ infermiere Wound Care sono :

  • la scelta della medicazione da applicare;
  • garantire confort al paziente;
  • valutare lo stile di vita dello stesso.

Il cattivo odore di una lesione oncologica è causato dai prodotti del metabolismo batterico in presenza di infezione e di tessuto necrotico e o fibrinoso.

È necessario applicare i principi della Wound Preparation partendo da una corretta detersione del letto della lesione con soluzione salina al 0.9% a 37°C, così da evitare traumatismi del tessuto e permettendo, nel contempo, una corretta rimozione del tessuto fibrinoso o slough presente.

Utilizzare medicazioni a base di ioni di argento a lento rilascio, come idrofibra o alginato di calcio, ma è necessario controllare bene la sintomatologia. Si possono presentare, infatti, casi di ipersensibilizzazione all’argento che rischiano di compromettere la lesione. La presenza di colonizzazione batterica nella lesione provoca, oltre ad un cattivo odore, anche un’abbondante essudato che deve essere drenato e assorbito per non provocare ulteriore macerazione e danno al fondo della lesione stessa.

La medicazione secondaria deve necessariamente avere caratteristiche assorbenti, ricoprire l’intera lesione senza andare a coprire eccessivamente la cute perilesionale che altrimenti verrebbe resa umida dall’essudato assorbito e quindi sarebbe soggetta più facilmente a macerazione e, inoltre, dovrebbe essere adesiva ma non traumatica soprattutto nella rimozione.

A questo scopo è possibile utilizzare film semi-permeabili che aderiscono bene alla cute e non contengono colle che lasciano residui, pertanto la loro rimozione è più sicura.

Per l’’assorbimento dell’essudato molti studi hanno evidenziato l’importanza dell’ utilizzo di medicazioni come idrofibre, alginati, schiume. Le lesioni neoplastiche cutanee, inoltre, sono molto vascolarizzate, caratteristica che, unita alla friabilità dei tessuti e ai difetti della coagulazione relativi alla patologia o ai farmaci assunti, fa si che il sanguinamento diventi il sintomo più rischioso per la vita del paziente. Nei casi più gravi può presentarsi spontaneamente in seguito al processo di crescita tumorale e relativa erosione dei tessuti. In altri può essere procedurale, quindi legato alla tipologia di medicazione applicata ma soprattutto correlato al momento della rimozione della medicazione. Per prevenire il sanguinamento risulta essere necessario, quindi, utilizzare sempre un’interfaccia che mantenga umido il fondo della lesione, come una garza grassa o siliconata, così da rendere atraumatica la rimozione della medicazione stessa.

L’infermiere Wound Care ha un ruolo fondamentale nella gestione delle lesioni neoplastiche perché è in grado di alleviare la paura e l’ansia. Incoraggia il paziente e i familiari a comunicare, esprimere e discutere le loro preoccupazioni. L’infermiere Wound Care prende in carico la persona, la famiglia e i diversi ambiti della vita sui quali incide la patologia o che possono a loro volta incidere sull’esito della lesione. È importante quindi un approccio olistico, una presa in carico globale, dove il processo di cura abbraccia ogni aspetto della vita: fisico, psicologico, e spirituale.

É già trascorso un anno da quel tristissimo 13 agosto 2019 dalla scomparsa di Nadia Toffa, nota giornalista e conduttrice televisiva, dopo un lungo percorso fatto di sofferenza e tribolazioni dovute ad un tumore maligno. Giornalista e conduttrice televisiva che ha fatto tanto per la città di Taranto, ottenendo così la cittadinanza onoraria della città stessa.

Per questo che a distanza di un anno i cittadini di Taranto la ricordano con affetto e amore.

Ciao “guerriera” ci manchi tanto.

Bibliografia.

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  • Schiech L. (2002) Malignant Cutaneous Wounds, Clinical Journal of Oncology Nursing, 6(5), 305-309.
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  • Sentieri. Studio Epidemiologico Nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento. Quinto Rapporto.
Dott.ssa Apollonia De Vita - Dott.ssa Monica Cardellicchio
Dott.ssa Apollonia De Vita - Dott.ssa Monica Cardellicchiohttp://www.assocarenews.it
Apollonia e Monica sono due Infermiere pugliesi esperte in Wound Care e con la passione per la lettura, la scrittura e la ricerca.
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