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venerdì, Marzo 29, 2024
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Lesioni della lingua e responsabilità Infermieristica nella gestione della ferita in emergenza.

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Come gestire correttamente le lesioni della lingua? Qual è la responsabilità Infermieristica nella gestione di questo genere di ferite in emergenza/urgenza?

La lingua è un muscolo appartenente agli organi di senso, ricco di vasi sanguigni. Può sanguinare abbondantemente se viene lacerata in causa di trauma.

Quando si dispone di un piccolo taglio che sanguina, è possibile adottare misure per fermare l’emorragia . Se non si è in grado di fermare l’emorragia entro 45 minuti a causa di una profonda lacerazione, occorre trasportare il paziente immediatamente in ospedale per consultare un medico. In alcuni casi, si può fare riferimento a un otorinolaringoiatra. Se viene interessato nel trauma, invece, una parte della mandibola occorre far riferimento al chirurgo maxilofacciale.

Se l’emorragia è eccessiva, non vi è trauma della mandibola e il paziente è cosciente occorre:

  • far inclinare la testa in avanti disegnando il mento vicino al petto. Ciò permetterà di evitare l’accumulo di sangue nella parte posteriore della gola, che potrebbe portare soffocamento del paziente in quanto ostruirebbe le vie respiratorie. Laddove necessita, l’ infermiere deve intervenire professionalmente aspirando il sangue in eccesso;
  • esercitare una pressione sulla zona interessata con garze;
  • applicare se è possibile sulla zona interessata del ghiaccio avvolto in un telo pulito. Il freddo aiuterà a fermare l’emorragia.

In caso in cui la lingua viene tranciata, occorre avvolgerla in un telo pulito e inserirlo in un contenitore con del ghiaccio. Questa procedura aiuterà la conservazione del muscolo che privo di ossigenazione può resistere indicativamente un paio di ore per essere reimpiantato. Il successo del reimpianto, infatti, dipende dal tempo che intercorre tra il trauma e l’intervento chirurgico.

In caso di paziente non cosciente, invece, si procede ad applicare il protocollo di BLSD.

La superficie della lingua , inoltre, è ricoperta di bollicine naturali, chiamate papille gustative.

Esse vengono distinte in quattro tipi differenti:

  1. filiformi (o corolliformi);
  2. fungiformi;
  3. vallate (o circumvallate);
  4. foliate.

Tutte contengono calici gustativi, tranne le papille filiformi. Esse sono ripartite prevalentemente sulla parte centrale e posteriore della lingua, mentre le papille fungiformi si trovano sull’apice e ai lati. Le papille vallate sono disposte alla base della lingua, mentre quelle foliate sono poste ai margini del corpo linguale e davanti alle vallate.

Alcune papille linguali hanno dimensioni tali da poter essere viste normalmente a occhio nudo, come le papille vallate e quelle foliate. In altri casi, invece, possono ingrossarsi a causa di irritazioni o infiammazioni. Le papille gustative possono ingrossarsi, ad esempio, in seguito a un morso accidentale alla lingua o a un’irritazione dovuta a determinati alimenti o sostanze chimiche. La papillite linguale può anche essere la conseguenza di carenze nutrizionali, fumo, consumo di bevande alcoliche, accumuli di placca o uso di dispositivi dentali. In questi casi, la condizione è temporanea e spesso regredisce spontaneamente.

Il disturbo può manifestarsi con la comparsa di lesioni vescicolari , ulcerazione e gonfiore. All’origine delle bolle sulla lingua, possono esserci anche altre condizioni patologiche, come ad esempio le stomatiti aftose, le allergie, le infezioni da herpes simplex, l’anemia e i deficit nutrizionali. A volte, le bolle possono comparire anche ai lati della lingua, nello spazio che si è creato in seguito alla perdita di un dente. Nella maggior parte dei casi, queste bolle non sono affatto pericolose, ma se la lingua presenta inspiegabili zone bianche o rossastre, stomatiti o gonfiore, è meglio chiedere il consulto di un medico o di un dentista.

Le ulcere (vesciche e piaghe) sulla lingua possono essere causate da:

  • irritazione a causa di certi alimenti o sostanze chimiche;
  • infezione orale da virus herpes simplex;
  • ulcere da stomatite (stomatite aftosa ricorrente);
  • tubercolosi;
  • infezioni batteriche;
  • sifilide al primo stadio;
  • allergie o altri disturbi del sistema immunitario;
  • lesione a causa di morsicatura della lingua.

La parte laterale della lingua può sviluppare una protuberanza nello spazio tra denti mancanti. Sebbene piccole protuberanze su entrambi i lati della lingua siano solitamente innocue, la presenza di una protuberanza su un solo lato deve essere esaminata in quanto potrebbe essere cancerosa.

Il fastidio alla lingua include oltre alla sensazione di bruciore anche di dolore, spesso causate dall’irritazione.

Le cause più frequenti del disagio della lingua possono essere:

  • alcuni cibi, specialmente quelli acidi (p. es., ananas);
  • alcuni ingredienti nel dentifricio, nel collutorio, nelle caramelle o nelle gomme;
  • alcuni farmaci (in particolare i comuni induttori di bocca secca :antistaminici; antipsicotici , antidepressivi triciclici e, meno comunemente, ACE-inibitori, FANS, o agenti chemioterapici come metotrexato, bleomicina, 5-fluorouracile);
  • trauma accidentale alla lingua durante la masticazione o a causa di bruxismo notturno o trauma da restauri danneggiati o denti affilati.

Altre cause di fastidio alla lingua comprendono:

  • ulcere aftose;
  • glossite atrofica;
  • sindrome della bocca urente( glossodinia);
  • candidosi orale (mughetto);
  • infezione dello spazio sottomandibolare (angina di Ludwig): interessa gli spazi sublinguali, sottomandibolari e sottomentonieri e può causare l’innalzamento della lingua;
  • celiachia (la lingua è il sito orale più comunemente interessato, si presenta come dolorosa sensazione di bruciore).

La Glossite atrofica dipende da molte cause, tra cui:

  • la carenza di ferro o di vitamina B12;
  • la secchezza delle fauci (xerostomia) .

La sindrome della bocca urente non provoca segni visibili, ma i pazienti presentano bruciore e parestesie alla lingua, di solito, e a bocca e labbra.

La valutazione dei disturbi della lingua deve prima escludere un’ infezione dello spazio sottomandibolare, che è pericolosa per la vita a causa della potenziale ostruzione delle vie aeree. Molte altre cause, come il bordo tagliente di un dente o la candidiasi, sono facilmente evidenti all’esame.

I disturbi della lingua non causati dall’infezione, solitamente possono essere trattati eliminando la causa come:

  • cambiare le marche di dentifricio, in particolare con una marca che non contiene sodio lauril solfato;
  • evitare cibi irritanti,acidi piccanti;
  • riparare un dente affilato o rotto.

In queste situazioni i risciacqui con acqua tiepida e salata possono aiutare.

A seguito del DM 739/94 quindi, l’infermiere diventa un professionista sanitario e come tale acquisisce l’onere della responsabilità giuridica del proprio operato, responsabilità che può essere di natura penale, civile e disciplinare. Tale Decreto sancisce l’entrata ufficiale dell’infermiere nel mondo delle professioni sanitarie. Da allora e grazie a tutte le battaglie vinte negli anni successivi l’Infermiere è diventato un essere pensante, dotato di una scienza e di una coscienza.

Pertanto, essendo un professionista , sceglie in autonomia le sue azioni e si assume la responsabilità delle sue scelte. Per autonomia si intende la possibilità di esercitare le attività assistenziali, negli ambiti di propria competenza, in funzione della tutela del malato, dell’efficacia, l’efficienza e l’economicità’ del servizio. Per responsabilità si intende, invece, l’insieme delle conseguenze alle quali si espone un individuo, in proprio o in rappresentanza di altri, nello svolgimento delle azioni, private ma anche professionali. La responsabilità professionale dell’operatore sanitario nasce da una prestazione inadeguata che ha prodotto effetti negativi sulla salute dell’utente. Si sottolinea a tal proposito che nelle società occidentali ed industrializzate, le malattie che minacciano la vita, le decisioni sui trattamenti di supporto vitale, il morire e la morte si verificano in ambienti sociali in cui la malattia è largamente considerata un nemico e dove le battaglie sono sempre vinte o perse” (Benoliel J., 1993).

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Dott.ssa Apollonia De Vita - Dott.ssa Monica Cardellicchio
Dott.ssa Apollonia De Vita - Dott.ssa Monica Cardellicchiohttp://www.assocarenews.it
Apollonia e Monica sono due Infermiere pugliesi esperte in Wound Care e con la passione per la lettura, la scrittura e la ricerca.
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