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venerdì, Marzo 29, 2024
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Idrogel: fermare le emorragie senza punti di sutura.

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Poter tamponare celermente le emorragie è basilare nei traumi importanti e negli interventi chirurgici. Lo sanno bene Infermieri e Medici.

Nella stragrande parte dei casi, il sanguinamento incontrollato deriva dalla rottura di una arteria o dalla lesione di un organo interno come il fegato, e di solito si procede clampandoil vaso o il tessuto danneggiato per poi  intervenire con punti di sutura. Attualmente, in caso di aneurisma aortico che comporta la rottura dell’aorta in seguito ad un’abnorme dilatazione delle pareti oppure in caso di sanguinamento cardiaco dovuto a ferite da penetrazione, l’unica soluzione è la sutura chirurgica.

Da qui, un gruppo di ricercatori della Zhejiang University School of Medicine di Hangzhou, in Cina ha studiato un prodotto adesivo bio-mimetico del tessuto in grado di legare saldamente, grazie all’esposizione con luce UV, i lembi della ferita.

In un articolo pubblicato su Nature Communications, l’equipe ha descritto la formulazione di un idrogel capace di chiudere un’arteria lesionata in circa 20-30 secondi.

Non è la prima volta che si studiano sostanze in grado di incollarei lembi di un vaso o di un organo perforato, ma finora i prodotti di questo tipo risultavano essere tossici, oppure non abbastanza tenaci da resistere alla pressione sanguigna.

Il nuovo prodotto, che per ora è stato testato soltanto su animali, sembra superare entrambi i problemi.

A base di acqua, gelatine e proteine, imita la struttura dei tessuti connettivi umani: finora non ha rivelato tossicità, ed esaurito il compito si dissolve senza lasciare tracce visibili nell’organismo.

Se sottoposto a raggi UV si ispessisce, solidifica ed aderisce alla ferita, divenendo talmente robusto che nei primi test ha sopportato una pressione sanguigna di 290 mm Hg (millimetri di mercurio), ben superiore a quella fisiologica (60-160 mm Hg).

L’idrogelè stato testato con successo sulla carotide di maiali e sulla femorale di conigli.

Oltre a richiudere le lesioni e bloccare le emorragie, ha contribuito a guarire le ferite, che si sono rimarginate senza infiammazioni.

Nel frattempo, lasicurezza è la massima priorità nell’applicazione clinica dei biomateriali.

Il gel a matrice mostra un’eccellente biocompatibilità sia nel recupero in vitro che postoperatorio. Tuttavia, questi studi sono solo i passi preliminari nei test di sicurezza.

In ulteriori studi, si stanno conducendo ricerche più approfondite per valutare se l’idrogelha una potenziale tossicità prima di essere applicato agli esseri umani.

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