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Assistenza Infermieristica nella Gestione di Lesioni Cutanee Difficili in Camera Iperbarica.

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Lesioni difficili ed utilizzo dell’ossigenoterapia iperbarica. Il ruolo fondamentale del Professionista Infermiere esperto in Wound Care.

La medicina iperbarica si basa sui benefici legati alla permanenza in un ambiente con pressione controllata: la pressione è maggiore della pressione atmosferica.

Si chiama Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) e consiste nell’utilizzo terapeutico di ossigeno (puro al 100%) a pressione superiore a quella atmosferica, questa terapia si avvale di particolari “camere” dove temperatura, pressione e ossigenazione sono controllate, si parla dunque di camere iperbariche.

La medicina iperbarica è nata come branca della medicina subacquea. Si tratta di un luogo fisico a temperatura, pressione e ossigenazione controllata. In particolare, i livelli di pressione sono di gran lunga superiori a quelli presenti nell’ambiente.

benefici legati alla medicina iperbarica sono molteplici e tutti vertono sull’ossigenazione dei tessuti a pressione controllata. Per questo motivo si parla di ossigenoterapia iperbarica.  La terapia iperbarica :

  • Aumenta la quantità di ossigeno disciolto nel sangue, così da ossigenare i tessuti più rapidamente. Utile soprattutto in caso di disturbi della capacità emoglobinica.
  • Aumento della tensione tissutale di ossigeno. Gli eritrociti del sangue infatti riescono a passare anche i strati vascolari semiostruiti.
  • Aumento della trasudazione capillare, utile per sgonfiare un edema vasogenico.
  • Azione di vasocostrizione, utile nella cura dell’edema cerebrale, per rimuovere il ristagno di sangue e fluidi organici nella zona cerebrale.
  • Aumentare la velocità di reazioni biochimiche che portano alla formazione di composti con azione citocida (superossido, perossido di idrogeno, radicale ossidrile e ossigeno singoletto), utile per incrementare l’attività dei leucociti .
  • Miglioramento della funzione degli osteociti, neovascolarizzazione per questo può essere utile anche per rallentare il processo dell’osteoporosi, osteomieliti e osteonecrosi e nei ritardi di formazione del callo osseo.
  • Svolge attività batteriocida e batteriostatica non solo mediante i meccanismi leucocitari già citati ma anche direttamente dai radicali liberi e con elevati tensioni di ossigeno in grado di eliminare il Clostridium perfringens.
  • Per disintossicare l’organismo in caso di esposizioni continue a monossido di carbonio, cianuri e altri tossici metaemoglobinizzanti che bloccano la respirazione cellulare.
  • Aumento della velocità di conduzione nervosa, utile contro le malattie demielinizzanti (mielopatie, panencefalite, adrenomieloneuropatia, malattia di Krabbe e molte altri disturbi che assottigliano la guaina mielinica che avvolge molte fibre nervose).
  • Azione antispastica e antalgica.

La terapia iperbarica può migliorare alcune patologie:

La camera iperbarica sfrutta il principio dell’ossigenazione. L’ossigenoterapia consiste nella somministrazione, mediante appositi erogatori, di una miscela gassosa altamente concentrata di ossigeno.

L’ossigeno, nella camera iperbarica, è trattato alla stregua di altri farmaci, viene somministrato per ottenere determinati effetti e la pressione controllata ne facilita la diffusione nel nostro organismo.

L’ossigeno raggiunge tutti i tessuti del corpo sfruttando un importante vettore: il sangue (in particolare i globuli rossi). Il sangue, irrorando i tessuti, fornisce tutti i metaboliti di cui hanno bisogno per sostenersi e funzionare al meglio.

La camera iperbarica deve essere esclusa in caso di pneumotorace o BPCO perché in queste situazioni, l’eccessiva ossigenazione può causare lo sviluppo di condizioni mediche fatali (tensione penumotoracica). Inoltre , persone che hanno da poco interrotto o seguano terapie farmacologiche, non possono sottoporsi alla terapia iperbarica.

Per quanto riguarda gli indumenti, sono assolutamente preferibili quelle in cotone che non danno origine a cariche elettrostatiche. Per una generale prevenzione di pericolo sono proibiti indumenti unti, pesanti e sporchi.

Il pericolo di una compressione e/o di ossigeno è legato quasi esclusivamente alla presenza di oggetti che possano nel loro funzionamento normale o alterato, produrre una combustione.

Seguendo questa indicazione non rappresentano nessun pericolo:

  • le protesi dentarie;
  • i pace maker cardiaci;
  • i cateteri venosi centrali;
  • cerniere;
  • bottoni;
  • oggetti in oro;
  • occhiali;
  • libri.

Sono invece assolutamente vietate le agende elettroniche, apparecchi acustici, giocattoli a batteria, lenti a contatto, apparecchi elettronici, giocattoli che possono produrre scintille etc. Il principio è quello appunto di evitare ogni combustione o ampliarla e renderla ancora più nociva se dovesse accadere.

Per quanto riguarda le applicazioni sulla pelle o nei capelli i cosmetici proibiti sono:

  • Fondotinta
  • Lacca
  • Dopobarba
  • Profumi
  • Brillantina
  • Gel

Questi accorgimenti necessari per evitare ogni tipo di pericolo esclusivamente legati a possibili sorgenti di fiamma o se particolarmente infiammabili.

Altra raccomandazione importante riguarda le donne che devono essere assolutamente certe di non essere in stato di gravidanza.

L’ultimo consiglio è per quei pazienti che fanno uso di psicofarmaci, devono essere accompagnati e dopo il trattamento non guidare la macchina. Ad ogni modo il medico iperbarico fornirà tutte le informazioni necessarie al momento della visita di idoneità.

Il centro iperbarico può essere ubicato all’interno di un centro di medicina iperbarica e far capo ad una Unità Operativa, oppure presentarsi come struttura privata accreditata ed erogare trattamenti in regime di convenzione, o meno, col Servizio Sanitario Nazionale.

Durante l’esecuzione di un trattamento devono essere presenti almeno un responsabile medico, un operatore tecnico ed un personale sanitario di assistenza. Il responsabile medico deve avere una comprovata conoscenza ed esperienza nella diagnosi e nel trattamento delle patologie trattate con l’ossigeno iperbarico ed essere esperto nel settore della medicina subacquea ed iperbarica allo scopo di poter assistere in maniera adeguata i pazienti. Nel caso di pazienti in condizioni critiche deve essere garantita la presenza di un anestesista rianimatore all’esterno della camera iperbarica che fornisca supporto al medico che opera all’interno, inoltre l’anestesista deve essere disponibile ad entrare in camera iperbarica. L’operatore tecnico è il responsabile della conduzione e del buon funzionamento di tutto l’impianto iperbarico, quindi della camera e di tutti i sistemi connessi, supervisiona e controlla tutte le operazioni durante il trattamento, inoltre segnala tempestivamente tutte le disfunzioni ed aggiorna il registro delle anomalie e delle manutenzioni. Nell’attività ambulatoriale l’infermiere segue la visita di idoneità all’ossigenoterapia iperbarica, e  informa il paziente sul comportamento da adottare, sulle procedure specifiche per l’ambiente iperbarico.

Nei centri strutturati con ambulatori per le medicazioni avanzate l’infermiere specialist gestisce anche, con l’equipe multidisciplinare, il comparto delle ferite difficili. Nell’attività di assistenza in camera iperbarica l’infermiere ha diverse competenze nelle varie fasi dell’ ossigenoterapia. La componente relazionale risulta di primaria importanza e, unita alla competenza e professionalità, permette di gestire eventuali complicanze come, segni e sintomi di una momentanea intolleranza all’ossigenoterapia, la compensazione dell’orecchio medio, lo stato d’ansia dovuto all’ambiente confinato, la scorretta respirazione dal dispositivo, la sensazione di caldo o freddo all’interno della camera.

Nell’attività di conduzione della camera iperbarica l’infermiere deve aver frequentato e superato un corso specifico che abiliti alla conduzione del complesso sistema iperbarico, nel rigoroso rispetto dei protocolli operativi di ciascun centro e nel rispetto delle norme vigenti. Il ruolo dell’infermiere operante in un centro di ossigenoterapia iperbarica è pertanto fondamentale in quanto, oltre ad avere un rapporto attivo col paziente, quindi nell’assistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e dignità dell’individuo, deve avere conoscenze tecniche e abilità pratiche specifiche nel campo della terapia iperbarica che permettano la corretta esecuzione dei trattamenti e garantiscano la sicurezza dei pazienti e di tutto lo staff.

A Taranto dal 2003 la Marina Militare è in prima linea nella gestione delle emergenze iperbariche territoriali al fianco dell’Azienda Sanitaria Locale e la Regione Puglia “per consentire all’utenza civile pugliese di usufruire di trattamenti di ossigeno terapia iperbarica presso il Centro Ospedaliero Militare che dispone di una moderna camera iperbarica multiposto già impiegata anche a favore dell’utenza civile per i trattamenti di urgenza-emergenza”.

L’ambulatorio di Wound Care del Distretto Socio Sanitario Unico di Taranto collabora con la camera iperbarica della Marina Militare. Dopo un’ accurata anamnesi del paziente e dopo aver stilato un piano assistenziale adeguato e personalizzato  si procede con l’attivazione del piano.

Quando una lesione risulta essere resistente sia con le medicazioni tradizionali che con quelle avanzate e gli esiti del tampone della lesione stessa risultano essere positive in maniera persistente si valuta di attivare il percorso della camera iperbarica. Il chirurgo vascolare una volta valutato la situazione del paziente richiede l’ attivazione del percorso della camera iperbarica attraverso la prescrizione di una richiesta . Il paziente si reca per prenotare presso l’ Arsenale della Marina Militare  dove è situata la camera iperbarica. Il medico della Marina Militare preposto all’ attivazione del percorso della camera iperbarica dopo un’ attentata valutazione del paziente richiede una serie di esami diagnostici:

  • esami ematici;
  • Rx torace;
  • Se l’ ECG presenta imprecisioni viene richiesta un consulenza cardiologica;
  • visita otorinolaringoiatra;
  • visita con i medici dell’ azienda Ospedaliera (gli anestesisti).

Il paziente  risultato idoneo, viene sottoposto ad un ciclo di otto sedute in cui respira ossigeno puro  alternato ad aria ambiente con pressione atmosferica a 2,5 Ata (atmosfera assoluta ) . Di questi 2,5 uno corrisponde all’ atmosfera terrestre normale e 1.5 che corrispondono a 15 metri di profondità del mare. Il principio è di far arrivare ossigeno ai tessuti tramite sangue che si scioglie, infatti aumentando l’apporto di ossigeno disciolto in forma fisica nel plasma,  si ripristina l’ossigenazione di aree dove i vasi sanguigni sono insufficienti o danneggiati (aree ipossiche o ipoperfuse)i assistendo così alla ripresa di funzioni tissutali, e contrastando gli effetti tossici che hanno implicato l’ipossia tissutale.

L’Ossigenoterapia Iperbarica stimolando l’angiogenesi riesce a rivascolarizzare i tessuti ischemici e provvede a demarcare il tessuto necrotico da quello ischemico.

Si evidenzia pertanto l’ importanza del ruolo del professionista Wound Care.

Il professionista  Wound Care infatti,  possiede  competenze particolari.

E’ in grado di :

  • Saper effettuare una valutazione complessiva del rischio di sviluppo di lesioni cutanee nei pazienti in situazioni clinico – assistenziali predisponenti a tali fenomeni.
  • Conoscere, saper selezionare e utilizzare gli strumenti e gli ausili idonei per la prevenzione delle lesioni da pressione;
  • Effettuare una valutazione delle diverse tipologie di lesioni cutanee croniche correlate a stati patologici (lesioni da pressione, vascolari, diabetiche, da ustione, traumatiche e neoplastiche.
  • Impostare il trattamento di lesioni cutanee croniche nella situazione specifica, in collaborazione con le altre figure professionali componenti l’équipe (come in questo caso l’ attivazione del percorso camera iperbarica).
  • Fornire consulenza per la valutazione e il trattamento delle lesioni cutanee croniche.

Si spera un giorno che l’infermiere Wound Care venga riconosciuto come figura competente e professionale  dalle autorità competenti.

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Dott.ssa Apollonia De Vita - Dott.ssa Monica Cardellicchio
Dott.ssa Apollonia De Vita - Dott.ssa Monica Cardellicchiohttp://www.assocarenews.it
Apollonia e Monica sono due Infermiere pugliesi esperte in Wound Care e con la passione per la lettura, la scrittura e la ricerca.
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