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giovedì, Marzo 28, 2024
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RSA, Rosa: Assunta come OSS con contratto da cameriera. Nel mio paese ero infermiera.

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AdB assunta come OSS in RSA con contratto stagionale da cameriera: la storia di Rosa che nel suo paese era Infermiera.

RSA nell’occhio del ciclone: la storia di Rosa Camila, viene dall’ecuador ma da oltre vent’anni vive in Italia, vicino Firenze.

Lei ha seguito il corso AdB, conseguendone il titolo, e lavora nel privato. Ci ha contattati per raccontare la sua recente storia lavorativa all’interno di una residenza per anziani toscana.

“Sono nata in Ecuador, a Cuenca. Là ho fatto tanti lavori ma gli ultimi anni ho fatto un corso e sono diventata infermiera e lavoravo all’ambulatorio. Sono arrivata in Italia con i miei due figli nel 1999 e mi sono subito messa a fare tutti i lavori di nuovo perchè il titolo non valeva qui. Dopo pochi anni ho fatto il corso di assistenza di base perchè era il più veloce per lavorare e mi mancava il contatto con la gente”.

Mentre Rosa Camila racconta telefonicamente la sua storia, si sente l’emozione nella voce. Un tono di ingiustizia subìta e una sfumatura di scoraggiamento.

“I padroni delle case di cura se ne approfittano di noi stranieri che dobbiamo lavorare. Offrono contratti brevi e chiedono di lavorare tanto a bassa paga. Tre anni fa ero senza lavoro e arrivava l’estate e ho sentito una mia amica se nella sua struttura vi erano posti liberi. Ho portato curriculum e mi hanno offerto un posto come cameriera stagionale da maggio a settembre. Ma facevo l’OSS”.

Come è possibile che sia potuto accadere una cosa del genere?

“Quella struttura aveva tanti pazienti, quasi 70 ma affittava anche camere ad anziani autosufficienti che erano massimo una decina. Quindi alcune di noi potevano essere assunte come cameriere per servire loro in camera. Ma facevamo orario come gli altri e facevamo gli oss: igiene, aiuto infermiera, dare colazioni e imboccare, rifare letti”.

Non proprio le mansioni di una cameriera.

Il caso di Rosa Camila è molto particolare ma non completamente isolato: non è la sola testimonianza di irregolarità amministrative di alcune strutture sanitarie.

Che oggi, purtroppo causa Coronavirus, è finalmente sotto i riflettori.

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