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giovedì, Marzo 28, 2024
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Alzheimer: in RSA la Terapia non Farmacologica è determinante.

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Infermieri, Educatori Professionali, OSS, Fisioterapisti si mettono quotidianamente in gioco nelle Residenze Sanitarie Assistite.

La Residenza Sanitaria Assistita rappresenta il luogo di cura principale per le persone che soffrono l’Alzheimer: la terapia non farmacologica è un risorsa fondamentale per tutti coloro che prestano assistenza! Tutti noi sappiamo che non è semplice gestire un malato che soffre di questa patologia altamente invalidante. Tanto meno all’interno di una struttura dove si ha magari un intero reparto dedicato a questa malattia, normalmente chiamato Nucleo Alzheimer.

Non basta essere infermieri, oss/asa, educatori, fisioterapisti ma bisogna capire veramente chi sono i malati di Alzheimer e come comportarsi per non generare ulteriori ansie e agitazioni negli ospiti che già combattono una lotta interna che noi non vediamo.

Ma gli operatori sono veramente preparati per la gestione di un malato di Alzheimer nel modo giusto? Riescono a trovare il tempo per poter “decifrare” il vero bisogno che l’ospite cerca di comunicarcelo? Lascio a voi la risposta.

L’operatore deve trovare delle strategie da adottare nel momento in cui si ha difronte un ospite che rifiuta di collaborare durante le manovre assistenziali, sociali e sanitarie. Qui possiamo iniziare a parlare di TNF che sta per Terapie Non Farmacologiche.

Queste terapie sono come dice il nome non farmacologiche e quindi non vengono impiegati farmaci per la gestione dell’ospite ma vengono somministrate per la correzione del disturbo comportamentale come ad esempio lo wandering, l’agitazione, l’aggressione, ecc. Le TNF non sostituiscono i farmaci usati per rallentare la malattia ma vengono somministrate allo scopo della riduzione o sostituzione della terapia al bisogno. Le TNF sono un valido aiuto nella gestione del malato di Alzheimer (o con patologie che portano demenze in generale) all’interno della struttura. Se pensiamo al mattino, durante l’igiene e vestizione, quando un ospite si oppone a collaborare e diventa necessario impiegare più operatori che nella maggior parte delle volte sono costretti a intervenire farmacologicamente con la terapia al bisogno. L’operatore riesce così a portare a termine il suo lavoro mentre l’ospite, come conseguenza, rimanere assopito per tutta la giornata. Questo non possiamo definire un lavoro fatto bene. Le TNF possono aiutare gli operatori proprio nei momenti di criticità assistenziale.

La TNF più usata nelle strutture è la Doll Therapy o terapia della bambola. Viene impiegata a correggere dei disturbi comportamentali e nel frattempo migliora l’umore, il grado di attenzione e di empatia, stimola anche la memoria cognitiva e procedurale. L’ospite si prende cura della Doll (o bambino/a) e i suoi disturbi passano in secondo piano. È molto importante che la somministrazione della Doll venga fatta da un personale formato ed è altrettanto importante la sorveglianza e il monitoraggio dell’ospite durante la terapia. Come una terapia vera e propria, la TNF viene somministrata solo quando si presentano i disturbi comportamentali e viene sottratta quando i disturbi non sono più presenti.

Altre TNF sono:

  • Treno Terapia o terapia del viaggio che consiste nell’allestimento di un vero vagone dove l’ospite che vuole andare a casa può “salire a bordo” e sedersi godendo il viaggio a tal punto che si rilassa diminuendo il suo disturbo.
  • La Sensory Room è una stanza multisensoriale composta generalmente da: colonna di bolle e il fascio di luci in fibre ottiche usate per la cromoterapia, aromaterapia, in alcuni casi poltrone o letti vibroacustici. La stanza sensoriale non è altro che un delizioso ambiente terapeutico ed è usato per la stimolazione di ospiti assopiti o per il rilassamento di quegli agitati.
  • La Musicoterapia permettere alla persona di viaggiare nei ricordi del passato tramite oggetti sonori (tamburo, tamburo ocean waves, bastone pioggia, ecc), le canzoni di una volta, musica o suoni studiati apposta da un musicoterapista. La musicoterapia può essere eseguita sia in modo individuale sia in gruppo, con ausilio delle cuffie o di tipo ambientale.
  • La Sand Therapy non è altro che la sabbia cinetica, per ospiti che sono sempre alla ricerca di qualcosa con le mani e quindi piegano sempre lo stesso fazzoletto, toccano e si aggrappano a tutto.

Ci sono tante tante altre TNF e vi ricordo che devono essere tutte somministrate e sorvegliate da un operatore formato.

Preciso che non tutti i malati di Alzheimer sono idonei alle TNF. Prima di tutto bisogna valutare se l’ospite è idoneo o meno.

La valutazione viene fatta dal terapista TNF competente, il medico geriatra di reparto e il consenso dei parenti. Un appunto fondamentale in un nucleo Alzheimer, dove sappiamo che la maggior parte degli ospiti camminano, è la rivisitazione degli ambienti. La rivisitazione degli ambienti consiste in piccoli accorgimenti come:

  • l’occultamento delle porte in modo strategico per evitare che gli ospiti escano o entrano in posti non idonei a loro;
  • un tavolino ben illuminato con delle sedie a metà corridoio per permettere agli ospiti di riposare durante wandering evitando cadute inutili;
  • persino il colore delle pareti nelle stanze per permettere il rilassamento notturno e riposo pomeridiano.

Queste sono alcune strategie ambientali usate e studiate che farebbe comodo adottare in RSA per migliorare la gestione dei malati di Alzheimer in modo meno traumatico sia per gli operatori sia per gli ospiti stessi.

A cura di Nailany Martinelle,

Consigliera AIORSA – Associazione Italiana Operatori RSA

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