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La Gruppualità come strumento di lavoro nei servizi di Salute Mentale.

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La gruppualità: strumento prezioso per i team multiprofessionali impegnati in Salute Mentale.

Esistono tre livelli di trattamento del disturbo psichico: la consulenza, la presa in cura e la presa in carico.

La consulenza è di tipo monoprofessionale e riguarda valutazioni di tipo psicologico o psichiatrico che in genere si esauriscono in una seduta di valutazione, la presa in cura prevede un trattamento che si protrae nel tempo, la presa in carico è quella che investe maggiormente i Servizi di Salute Mentale in quanto è caratterizzata dal trattamento di “casi complessi” che necessitano di molteplici figure professionali ( psichiatra, psicologo, educatore, infermiere, servizio sociale) che strutturano un progetto terapeutico riabilitativo individualizzato (PTRI).

In questi casi complessi ad alto investimento terapeutico e assistenziale, risulta fondamentale che l’ intera èquipe curante lavori in modo sinergico ed integrato attraverso riunioni in macro e micro struttura, per stilare il progetto, effettuare un adeguato monitoraggio e aggiustamento dello stesso. Nella gestione dei casi complessi che riguardano generalmente disturbi di tipo psicotico, bipolari, disturbi gravi della personalità con doppia diagnosi, il gruppo è il fondamentale strumento di cura.

A tale proposito è necessario che il gruppo funzioni in modo collaborativo e che tutte le figure professionali coinvolte siano valorizzate. Le conflittualità dell’èquipe curante che inevitabilmente possono insorgere devono essere precocemente sanate. La supervisione del gruppo di lavoro si rende necessaria, così come un lavoro di valutazione del clima interno e riunioni periodiche del personale, allo scopo di contrastare fenomeni legati al burn-out che inevitabilmente determinano empasse  e stallo nella progressione evolutiva del caso.

La gruppalita’ concepita come entità dinamica e generatrice di cambiamento, deve essere al contempo capace di comprendere se attiva posizioni di attacco, fuga, dipendenza o accoppiamento ( assunti di base di Bion) e lavorare su questi.

In conclusione possiamo ritenere che il gruppo è strumento fondamentale della cura del paziente psichiatrico e che un gruppo ” sano”, favorisce la progressione evolutiva del caso. Al contrario, un gruppo “patologico e/o frammentato”, puo’ determinare inevitabilmente regressioni e scompensi psicopatologici nel paziente.

La responsabilità dell’ èquipe curante deve essere pertanto quella di evitare che il paziente possa ritrovare a livello simbolico le stesse dinamiche patologiche che aveva in famiglia.

a cura di Daniela Pancani – Infermiere e Psicoterapeuta

Dott.ssa Daniela Pancani
Dott.ssa Daniela Pancanihttp://www.assocarenews.it
Infermiera in salute mentale e psicoterapeuta. Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime. Web-writer.
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