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Coronavirus: valutare lo Stato Mentale non deve passare in secondo piano!

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Coronavirus: la valutazione dello stato mentale deve essere parametro di valutazione del paziente Covid-19.

Durante questa emergenza sanitaria causata dal Covid-19, il personale medico e sanitario è prevalentemente impegnato nella gestione del paziente relativamente all’area critica di emergenza-urgenza (PS, OBI, sub-intensiva, intensiva, rianimazione).

Chiaramente la patologia del Covid-19 investe principalmente l’aspetto organico dell’ individuo, andando a compromettere in modo anche grave la respirazione e i relativi parametri vitali che richiedono talvolta procedure di intubazione o di ventilazione assistita.

Questa tipologia di assistenza e di intervento medicalizzato richiede una grande preparazione del personale sanitario ed è certamente prevalente.

Come specialisti della Salute Mentale riteniamo altresì importante ( sia nella fase acuta, post-acuta e nella degenza post ospedaliera del paziente anche domiciliare e territoriale ), introdurre nella valutazione dei parametri vitali “lo stato mentale”.

Questo aspetto è fondamentale per mantenere una visione integrata dell’ uomo, dove la componente psichica non può essere scissa e quindi scotomizzata da quella organica.

Riteniamo importante che i professionisti della Salute Mentale (Psichiatri, Psicologi, Infermieri ed OSS) possano essere quindi coinvolti maggiormente nella gestione complessa ed integrata del paziente Covid-19 in tutto il percorso di cura.

Abbiamo constatato quanto sia importante per il paziente, essere sostenuto da un punto di vista psicologico in questa condizione di malattia, che determina una condizione non solo grave da un punto di vista organico ma anche altamente traumatica della propria identità e continuità esistenziale, in cui avviene una “rottura” tra il passato, il presente e il futuro.

Vengono improvvisamente ed inevitabilmente interrotti tutti i contatti significativi con i caregivers e la propria famiglia e la comunicazione della necessità dell’ isolamento e/o di una procedura invasiva può determinare reazioni di scompenso, anche di natura psicotica, nonché angoscia panica e reazioni fobico-depressive. La valutazione dello stato mentale, agita nell’ambito di una relazione terapeutica, consente di esplorare molteplici aspetti, quali:

  • anamnesi
  • esame di realtà
  • aspetto generale
  • linguaggio
  • espressione emotiva
  • funzioni cognitive
  • penisero
  • percezione.

L’ integrazione nei parametri vitali dello stato mentale, consente di fornire maggiore dignità alla persona, mantenendo una visione integrata dell’ uomo e dei servizi erogati dal SSN.

Ci auspichiamo che tale ipotesi diventi sempre di più una realtà operativa.

Dott.ssa Daniela Pancani
Dott.ssa Daniela Pancanihttp://www.assocarenews.it
Infermiera in salute mentale e psicoterapeuta. Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime. Web-writer.
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