Non sono più eroi i Medici, gli Infermieri e gli Autisti Soccorritori del 118 di Rimini. Ora vengono trattati come appestati. Impiegati comunali hanno paura del Covid.
Sembra una situazione surreale, ma è pura realtà quella denunciata da un lettore che vede coinvolti gli operatori del 118 (Medici, Infermieri e Autisti Soccorritori) chiamati a svolgere servizio d’emergenza territoriale nella zona di Viserba (Rimini). Vengono trattati dagli impiegati comunali come “appestati” per paura, ingiustificata, del Coronavirus.
A denunciarlo è il quotidiano on line AltaRimini.it.
“Ogni anno l’ambulanza del 118 risiede per il periodo estivo presso l’ufficio anagrafe di Viserba per far fronte alle richieste di soccorso di turisti e abitanti della zona. Quest’estate però gli operatori sanitari sono stati isolati in una stanza, lontani dai funzionari comunali e soprattutto privati dei servizi igienici». La motivazione sarebbe riconducibile a una paura infondata dei dipendenti comunali che vedono gli operatori sanitari come possibili fonti di contagio, non ammettendoli all’interno dei propri locali. Ma «oltre al presupposto che ogni sanitario viene controllato regolarmente con tamponi rinofaringei e prelievi sierologici, il personale è a conoscenza dei rischi derivanti da un possibile contagio e delle misure per prevenirlo ed evitarlo; fa parte del loro lavoro proteggere e salvaguardare la salute di ogni cittadino. Siamo, quindi, d’innanzi all’ennesimo episodio di discriminazione a discapito degli operatori sanitari, impiegati da marzo in prima linea nella battaglia contro il Covid-19” – scrive un lettore.
Sono passate diverse settimane dall’inizio del servizio di emergenza con base a Viserba e, nonostante le varie segnalazioni agli uffici competenti, ancora non è stata trovata una soluzione al problema costringendo ogni giorno gli operatori del 118 a cercare altri luoghi, vicino alla postazione, per poter usufruire del servizio igienico.
Si tratta di una vergogna assoluta, ora gli “eroi” dell’emergenza sono trattati come veri “appestati” per paura di essere contagiati non si sa come e perché.