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Infermiere: Pronto soccorso porta dell’ospedale? Sembra più un tornello impazzito d’accesso alle cure.

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Infermiere di Pronto Soccorso: Ma quale porta d’ingresso dell’ospedale! Sembra più un tornello impazzito d’accesso alle cure. Ci vuole un cambiamento radicale.

Infermiere di Pronto Soccorso ci scrive un’interessante opinione ricca di possibili riflessioni. Il PS ha fallito come “porta d’ingresso dell’ospedale”.

“Gentile AssoCareNews.it,

vi scrivo una riflessione maturata in oltre 20 anni di pronto soccorso ed emersa su facebook grazie ad il post di un collega.

In questi ultimi anni ho sentito politici, dirigenti e pure la nostra caposala, definire il servizio come la “porta d’ingresso dell’ospedale”.

Ma quale porta d’ingresso dell’ospedale! Sembra più un tornello impazzito d’accesso alle cure.

Già da sempre in ps arriva chiunque: l’infarto, chi si è martellato una mano, chi non ha preso i farmaci, chi è stitico, chi si è fatto una pera, chi ha bevuto troppo, chi gli è uscito il catetere, chi ha perso la memoria insomma tutti.

Con il covid ci siamo fatti carico anche dei malati cronici o di quelli in attesa di operazioni, che limitando i servizi ambulatoriali e le sale operatorie peggiorano e arrivano da noi.

E questo è il primo problema.

Il secondo è che si cura il sintomo e non la persona. Non è certo nuova questa, sopratutto a chi come me è addetto ai lavori.

Non si può ignorare tutto tranne che il sintomo. Anche perchè il Sistema Sanitario è una rete a maglie larghissime. E la fetta di gente che non va in pronto soccorso per ogni sciocchezza, così le perdi. E arrivano diagnosi tardive.

Ho assistito personalmente a uno che vomitava dopo ogni pasto ma che era da noi per una contusione. Ci siamo dovuti imporre per fare un’ecografia. Poi guarda caso hanno trovato un kappa gastrico (con la tac).

Quest’uomo andava a casa senza diagnosi se non era per noi.

Ma questo è un caso eclatante, ce ne sono decine di casi simili. Ormai tutti ragionano di centro di costo, di budget, di bilancio. Se uno ha una stomia messa male ma è lì per un infarto, 3 su 5 non gli viene sostituita.

E’ un tornello impazzito anche per le dimissioni, sempre fatte in fretta e furia. Siamo ridotti ad essere un nastro trasportatore in una fabbrica.

Ma allora che servizio è?

Ci vuole una rivoluzione del concetto di servizio sanitario.

Francesco L., Infermiere“.

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