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Infermiera indagata per omicidio colposo: 118 poteva salvarla?

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Sofia si poteva salvare?

Infermiera indagata per la morte di una paziente (Cecilia Salomoni) caduta dall’altalena. Per i giudici si tratta di omicidio colposo. La collega del Mugello dopo aver ricevuto una chiamata attraverso il servizio 118 aveva deciso di inviare solo l’ambulanza sul posto del sinistro, dove c’erano dei volontari e non dei sanitari.

I volontario, non stiamo nemmeno qui a dirlo, possono solo occuparti di mettere in sicurezza il paziente e portarlo presso il nosocomio indicato dal servizio emergenza. La ragazza, a quanto pare, poteva essere stabilizzata sul posto e probabilmente si poteva salvare.

Il sinistro risale ad un mese fa (28 gennaio 2018). Dopo essere caduta da un’altalena a Villore (frazione di Vecchio), Sofia ha subito la rottura della milza e una grave emorragia interna che poi l’ha uccisa. Aveva 22 anni ed era originaria di Londra (Mugello, Toscana).

Sofia, finita in un dirupo, si trovava con una ventina di amici in un vecchio casolare isolato e circondato da un bosco di querce per festeggiare il compleanno di una coetanea.

I mezzi dell’emergenza sono stati subito allertati e il 118 ha risposto immediatamente inviando un’ambulanza. La scelta, però, di non mandare sul posto medici o infermieri avrebbe influito sul decesso della ragazza, che al momento dell’arrivo dei volontari era ancora cosciente.

Secondo i giudici l’Infermiera poteva scegliere tempi e mezzi più tempestivi per il soccorso. Sofia ebbe un arresto cardiaco in ambulanza lungo il tragitto verso l’Ospedale “Careggi” di Firenze. La collega poteva scegliere di inviare sul posto un Elisoccorso? E’ quanto si è chiesta Ester Nocera, pubblico ministero fiorentino, che ha deciso di avviare una indagine sul caso.

Ad oggi sono tre gli indagati nell’inchiesta condotta in collaborazione con i Carabinieri di Borgo San Lorenzo. I primi ad aver ricevuto gli avvisi di garanzia sono stati il proprietario della tenuta di campagna dove è avvenuto l’incidente e suo figlio, reo quest’ultimo di aver posizionato l’altalena artigianale sull’orlo di un dirupo. Il divertimento era assicurato, ripreso anche a video, dava i brividi, ma la caduta di Sofia ha trasformato le risa in un incubo per tutti i presenti.

All’arrivo dei Carabinieri l’altalena era stata smontata e nascosta, ufficialmente per evitare che altri si facessero male.

L’Infermiera ora rischia la colpevolezza per non aver mostrato in quanto caso prudenza, perizia e giusta attenzione a quello che le veniva detto per telefono.

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