histats.com
giovedì, Marzo 28, 2024
HomeSpecialistiEmergenza - UrgenzaCoronavirus: l'emergenza ha massacrato psicologicamente il personale sanitario. Come prevenire i disturbi.

Coronavirus: l’emergenza ha massacrato psicologicamente il personale sanitario. Come prevenire i disturbi.

Pubblicità

Coronavirus: “The day after tomorrow” ci presenta un personale sanitario massacrato psicologicamente e a forte rischio di disturbi a breve, medio e lungo termine. Come prendersi cura di chi ha curato l’Italia?

Medici, infermieri, OSS e Professionisti Sanitari si trovano in prima linea ad affrontare un nemico invisibile, spesso senza i presidi necessari per proteggersi, esponendosi a grandi rischi per la loro stessa salute fisica ma anche mentale.

In questo momento se mancano i DPI come mascherine e guanti, nei reparti e nelle aree critiche mancano anche dei “DPI psicologici”.

Il personale sanitario è esposto a continui stressors di diversa natura: dalla fatica fisica a quella emotiva, dalla necessità di proteggersi e di proteggere i loro cari che li porta ad auto-isolarsi e a non poter avere contatto fisico con i figli o con i partner, al sentirsi, or chiamare “eroi” quando fino a poco tempo fa erano vittime di insulti e aggressioni.

Tutto questo non è di facile gestione né di facile integrazione a livello emotivo.

E se, durante l’emergenza, abbiamo l’adrenalina che ci fa andare avanti, che ci fa essere reattivi e resilienti, sarà nel post-emergenza che dovremo porre attenzione ad eventuali e probabili disturbi da stress.

Ragionevolmente possiamo aspettarci un numero elevato di operatori che andrà incontro a burnout, compassion fatigue e disturbo post traumatico da stress nel prossimo futuro.

Ma come fare a riconoscere questi disturbi? Come fare a prevenirli?

  • Il burnout è forse la sindrome più conosciuta: è una condizione di stress, quindi inserito in un contesto lavorativo e/o derivante da esso, che determina un logorio psicofisico ed emotivo, con vissuti di demotivazione, di delusione e disinteresse con concrete conseguenze nella realtà lavorativa, personale e sociale dell’individuo.
  • La compassion fatigue è molto simile al burnout e al disturbo post traumatico da stress e si manifesta con una ridotta performance lavorativa, stanchezza (emotiva e fisica), stress e morale diminuito. Si origina soprattutto dal continuo contatto con i pazienti e dalla frustrazione che può derivare dal non riuscire ad alleviare il loro dolore.
  • Infine, il disturbo post traumatico da stress (PTSD) è un disturbo complesso, caratterizzato da una varietà di sintomi differenti. I sintomi che sono più evidenti sono i flashback, ricordi, pensieri ed emozioni spiacevoli associate al trauma subito, alterazioni dell’arousal nel senso di un’iperattivazione e l’evitamento di situazioni o persone riconducibili al trauma.

Ognuno di noi però, ha una reazione differente ai traumi: non esiste un rapporto lineare fra “dose subita” e “risposta”, alcune persone hanno una reazione forte a traumi remoti, mentre altri affrontano esperienze terribili senza subirne conseguenze.

In ogni caso, nella fase emergenziale, sono fondamentali tutte quelle azioni rivolte alla prevenzione di queste possibili conseguenze: i debriefing, i defusing e la peer support sono strumenti indispensabili in questo momento per allentare il carico emotivo degli operatori sanitari.

Il disinnesco emotivo, il leggere nel collega la stessa fatica e la stessa sofferenza, ci fa sentire meno soli davanti ad un’esperienza devastante a cui nessuno avrebbe mai pensato di assistere.

Il condividere pensieri, emozioni e fatiche risulta essere protettivo rispetto all’insorgenza nel post-emergenza di questo tipo di disturbi.

Nel caso, invece, dovessimo renderci conto che stiamo sviluppando qualcuno di questi sintomi, è importante rivolgersi ad un professionista e chiedere aiuto. Tutti questi disturbi impattano, non solo sul singolo operatore, ma sui suoi pazienti, sui colleghi, sul sistema e non per ultimo sulle famiglie.

Il primo coraggioso passo verso il benessere è chiedere aiuto.

Dott.ssa Alessandra Schiavoni
Dott.ssa Alessandra Schiavonihttp://www.psicologiarelazionalefirenze.it
Psicologa e Psicoterapeuta, da anni lavoro per e con gli infermieri nella prevenzione e nel sostegno psicologico perché credo che sia necessario prendersi cura anche e soprattutto di chi cura per avere un sistema che funzioni davvero, perché “di relazioni ci si ammala, di relazioni si guarisce”.
RELATED ARTICLES

Novità

© 2023-2024 Tutti i diritti sono riservati ad AUSER APS - San Marco in Lamis - Tra sanità, servizi socio sanitari e recupero della memoria - D'intesa con AssoCareINFormazione.it.

© 2023-2024 ACN | Assocarenews.it

Quotidiano Sanitario Nazionale – In attesa di registrazione al Tribunale di Foggia.

Direttore: Angelo “Riky” Del Vecchio – Vice-Direttore: Marco Tapinassi

Incaricati di Redazione: Andrea Ruscitto, Lorisa Katra, Luigi Ciavarella, Antonio Del Vecchio, Francesca Ricci, Arturo AI.

Per contatti: WhatsApp > 3474376756Scrivici

Per contatti: Cell. > 3489869425PEC

Redazione Centrale: AUSER APS - Via Amendola n. 77 - San Marco in Lamis (FG) – Codice Fiscale: 91022150394