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Adolescente si tuffa nel lago per il fine-scuola e muore annegato. Inutile intervento di Medici e Infermieri.

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Recuperato dai sommozzatori. Fin da subito si è capito che sarebbe stato impossibile salvarlo rianimandolo.

Non ce l’ha fatto lo studente adolescente di Bergamo tuffatosi in acqua per festeggiare il fine scuole. Inutile il soccorso di Medici e Infermieri che in Elisoccorso lo hanno condotto al più vicino ospedale. In questi casi difficile fare di più. Eppure i sommozzatori erano riusciti ad individuarlo subito sul fondale di quello che tutti chiamano il “lago maledetto”.

E’ morto, quindi, lo studente di 15 anni che, poco dopo mezzogiorno, si era tuffato nelle acque del Lago di Como per festeggiare la fine della scuola con un gruppo di compagni. Il ragazzo non era riemerso. Soccorso dai sommozzatori dei vigili del fuoco e trasportato in elicottero all’ospedale di Bergamo in condizioni disperate, il giovane non ce l’ha fatta.

Voleva essere un tuffo liberatorio con i compagni, per festeggiare la fine della scuola e l’inizio delle vacanze. Ma tra l’euforia e la tragedia è trascorso solo un attimo. Un ragazzo di 15 anni della cintura urbana comasca, studente di un centro di formazione professionale di origini ghanesi, è morto annegato nelle profonde acque del lago di Como. Si era immerso con un gruppo di compagni di scuola poco dopo mezzogiorno, quando era suonata la campanella che decretava la fine delle fatiche scolastiche per quest’anno. Un tuffo da un pontile a Villa Geno, un punto panoramico vicino alla fontana, dove i turisti scattano foto alla città, dove tutto sembra invitare a bagnarsi specie in una giornata calde e di sole come oggi, ancor più se si è in compagnia, euforici per la fine della scuola. Un punto incantevole quanto pericoloso. Non è chiaro se i ragazzi fossero consapevoli del rischio: lì il lago è già profondo una decina di metri e non è detto che tutti se ne siano resi conto. Fatto sta che dopo essere saliti sul pontile per l’attracco dei motoscafi, i giovani si sono buttati in acqua, ancora fredda in questa stagione dal clima anomalo. Ma il ragazzino di origini ghanesi non è più riemerso. Sono stati i compagni a lanciare l’allarme e a chiamare i soccorsi.

I sommozzatori dei vigili del fuoco sono arrivati subito. I sub hanno recuperato il ragazzo a circa nove metri di profondità e lo hanno adagiato sul pontile, dove i soccorritori lo hanno rianimato. Era ancora vivo anche se in condizioni gravissime. Poi, il disperato volo in elicottero all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Ma per il giovane non c’è stato nulla da fare: lo studente era rimasto in anossia troppo tempo e il suo organismo non ha retto.

Fonte: Ansa.it – AssoCareNews.it

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