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Mercoledì la 20esima “Giornata Mondiale del Cuore”: l’invito della FIC a “rimanere connessi”.

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Mercoledì 29 settembre ricorre la “Giornata Mondiale del Cuore”. Focus sulle malattie cardiovascolari, la prima causa di morte nel mondo e in Italia.

Come possiamo proteggere il nostro cuore?

La risposta della Fondazione Italiana per il Cuore: “Restiamo connessi”.

La Fondazione Italiana per il Cuore in occasione della 20ma Giornata Mondiale del Cuore, lancia un messaggio di sensibilizzazione alla popolazione per restare connessi con sé stessi.

Si rafforza l’obiettivo di sostenere un corretto stile di vita, un’alta consapevolezza sui possibili sintomi di malattie cardiovascolari e una costante relazione con il proprio medico. Questi i concetti evidenziati nel materiale informativo disponibile sul web e i social e distribuito nel corso degli eventi organizzati sul territorio nazionale

Festeggia 20 anni la Giornata Mondiale del Cuore, che, come ogni 29 del mese di settembre, lancia un messaggio di sensibilizzazione per la prevenzione delle malattie cardiovascolari che rimangono tuttora la prima causa di morte in Italia e nel mondo.
Con questa edizione la Fondazione Italiana per il Cuore vuole sollecitare la popolazione a rimanere connessi (“Usa il cuore per restare connesso con il tuo cuore”) come ben indicato nei materiali divulgativi (cartacei e web) che verranno diffusi in rete e distribuiti nelle piazze italiane.

“Lo sviluppo tecnologico può fare tanto. I network digitali hanno il potere di mantenere connessi i pazienti con le proprie famiglie, gli amici, gli altri pazienti, le persone che si prendono cura di loro ed i medici. Usiamo la tecnologia – precisa Emanuela FOLCO, Presidente Fondazione Italiana per il Cuore – per evitare che il paziente con malattie cardiovascolari si possa sentire isolato e solo.

Al contempo, ognuno di noi è responsabile in prima persona delle scelte di stile di vita che si fanno quotidianamente e del riconoscimento di segni e sintomi che devono richiedere un accertamento da parte del medico. Restiamo connessi con il nostro cuore!”.

ANCHE IL CUORE DEVE ESSERE “CONNESSO”

Recita così il claim di quest’anno: “Usa il cuore per restare connesso con il tuo cuore”, per invitare la popolazione a:

  • “restare connessi” ogni giorno a scelte più salutari, evitando il fumo, facendo attività fisica e mangiando e bevendo in modo sano
  • “restare connessi” alla consapevolezza del proprio rischio cardiovascolare, tenendo sotto controllo i livelli di pressione arteriosa, glicemia e colesterolo
  • “restare connessi” ai propri dati, misurando e registrando i propri valori, quanto movimento facciamo quotidianamente ed il peso corporeo. Oggi abbiamo a disposizione una quantità importante di applicazioni per i nostri telefoni e di orologi intelligenti che ci aiutano in questo!

“La pandemia di COVID-19 ha evidenziato la complessità della gestione della cura delle malattie acute e croniche, con evidenti difficoltà nel gestire le terapie, le visite di controllo ed eventuali ricoveri. Si è quindi evidenziata l’urgenza di trovare nuovi modelli di presa in carico sia dei cittadini sani, allo scopo di prevenire le patologie cardiovascolari, sia dei pazienti che ne sono affetti – interviene Paolo MAGNI, Università degli Studi di Milano e Coordinatore del Comitato Scientifico Fondazione Italiana per il Cuore – affinché, anche in situazioni di emergenza come quella che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, ciascuna persona possa conservare un rapporto continuativo di dialogo e di fiducia con il proprio medico, anche e soprattutto da remoto”.

LE INIZIATIVE SUL TERRITORIO

Da oltre 20 anni questa campagna mondiale è promossa e coordinata in Italia dalla Fondazione Italiana per il Cuore (membro nazionale della World Heart Federation), in collaborazione con Conacuore, partner storico di questa iniziativa, e con il patrocinio di numerosi enti e delle Società Scientifiche nazionali. Numerose saranno le attività sul territorio di sensibilizzazione svolte in collaborazione con Conacuore, che raggruppa oltre 80 associazioni di pazienti distribuite sul territorio italiano.

“Durante questa Giornata Mondiale del Cuore tutte le attività organizzate sul territorio dalle nostre associazioni verranno realizzate nel rispetto delle disposizioni nazionali COVID-19 – conclude Giuseppe CIANCAMERLA, Presidente di “Conacuore” – che garantiranno la sicurezza di tutta la popolazione. Saranno per noi un’importante occasione per sensibilizzare la popolazione a mettere in pratica i consigli per mantenere il cuore in salute”.

I materiali informativi, che abbiamo realizzato, come ad esempio l’opuscolo della Giornata Mondiale per il Cuore, verranno inoltre distribuiti, oltre che attraverso i nostri canali social e web, anche durante attività territoriali organizzate dalle associazioni di pazienti e da centri ospedalieri”.

L’elenco delle iniziative in tutta Italia è disponibile su fondazionecuore.it, conacuore.it e sulla pagina Facebook fondazioneperilcuore.

LA PRIMA CAUSA DI MORTE NEL MONDO: LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Le malattie cardiovascolari rimangono tuttora la prima causa di morte nel mondo. Anche in Italia gli ultimi dati ISTAT indicano che le morti causate dalle malattie del sistema cardiocircolatorio rappresentano il 34,8% delle cause totali, e sono la prima causa di morte sia per gli uomini (31,7%) che per le donne (37,7%).

Le malattie cardiovascolari possono essere associate a stili di vita non corretti, come ad esempio il fumo, e a malattie più frequenti come, per esempio, diabete mellito, ipertensione arteriosa e obesità, oppure a malattie più rare come l’ipercolesterolemia familiare e l’amiloidosi cardiaca.

Inoltre, l’invecchiamento della popolazione favorisce l’emergere di molte malattie legate alla senescenza, come le malattie cardiache strutturali, quali le patologie degenerative delle valvole cardiache. Risulta quindi evidente l’esigenza di lavorare sul tema della prevenzione a 360°, intervenendo sia sulla quota del rischio cardiovascolare evitabile che considerando un sospetto e una diagnosi quanto più precocemente possibile e una presa in carico efficiente del paziente che possa già aver avuto un evento.

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