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sabato, Aprile 20, 2024
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Il colesterolo alto non aumenta il rischio d’infarto: il risultato inaspettato.

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Il colesterolo alto non aumenta il rischio d’infarto. È una scoperta che può lasciare molti a bocca aperta, ma chi siamo noi per non fidarci della scienza?

Siamo abituati a pensare che il colesterolo cattivo sia strettamente collegato alle malattie cardiovascolari. O almeno, questo ci hanno sempre detto in tanti anni i medici e gli studiosi. Eppure un nuovo studio sostiene che la connessione tra i due elementi non sia sempre così diretta. Pazzesco, vero?

La ricerca

Lo studio a cui facciamo riferimento è stato condotto da scienziati della Medicine and Health Sciences del Royal College of Surgeons in Ireland (RCSI). Questi, come riporta il sito Greenme.it, hanno smentito la pratica molto diffusa di abbassare il colesterolo usando le statine, ritenendole addirittura inefficaci.

Ma che cosa sono le statine? Stiamo parlando di un gruppo di farmaci utilizzati per abbassare i livelli di grassi nel sangue, cioè di colesterolo e trigliceridi. La ricerca di cui sopra mette in discussione l’efficacia delle statine proprio nell’abbassare il colesterolo cattivo e quindi nel ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

Questo studio ha evidenziato che l’uso diffuso e il trattamento delle statine per abbassare il colesterolo LDL non hanno un impatto significativo nel diminuire il pericolo di contrarre tali malattie. Ha aggiunto invece che ad influenzare l’aumento del colesterolo possono essere fattori di rischio personali, come lo stile di vita ad esempio.

Colesterolo alto e malattie cardiovascolari: una correlazione da rivedere

La ricerca ha suggerito anche qualcos’altro, ovvero che la correlazione tra colesterolo alto e cattiva salute non è così forte come si pensava in precedenza. Questo che cosa vuol dire? Che serve effettuare ulteriori ricerche, pure sugli effetti delle già citate statine.

Capire esattamente quali siano i fattori e i meccanismi sottostanti tra colesterolo cattivo e malattie cardiache può essere usato per migliorare, in futuro, i trattamenti medici.

Che dire, i risultati della scienza sanno sempre come sorprenderci.

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