L’elettrocardiogramma è un esame diagnostico che rappresenta l’attività cardiaca del cuore. Come capirne le sue principali caratteristiche fisiologiche e patologiche?
Elettrocardiogramma, come Pur non essendo una prerogativa degli infermieri interpretare un ECG, è però fondamentale che un professionista conosca le principali caratteristiche fisiologiche e patologiche rappresentate in un elettrocardiogramma. La diagnosi rimane sempre in capo al medico che però non è sempre il primo operatore ad effettuare l’esame e dunque a visionarlo.
Elettrocardiogramma riproduce l’attività cardiaca del cuore. Tale esame viene effettuato su paziente a riposo o sotto sforzo. Lo strumento elettrocardiografo riproduce in forma scritta l’attività cardiaca, la diagnosi è sempre a carico del medico. Ecco alcune semplici domande a cui bisogna rispondere per poter leggere un ECG:
C’è attività elettrica?
- sì;
- no; solo tre casistiche particolari rientrano qui ovvero: asistolia (riprodotta con un’ondulazione leggera senza deflessioni), silenzio ventricolare (rappresentato da onde P in assenza di complessi QRS), PEA (attività elettrica senza polso).
Qual’è la frequenza ventricolare?
Ovvero i numero di battiti, a riposo normalmente in un soggetto sano variano dai 60 ai 100 battiti per minuto (bpm). Si parla di bradicardia quando i battiti per minuto sono inferiori a 60, mentre tachicardia quando superano i 100.
La frequenza è influenzata dall’attività elettrica del cuore, dalla sua morfologia e da stati patologici. Ecco alcuni esempi: in un uomo giovane e sportivo potremmo riscontrare una bradicardia fisiologica, mentre in un anziano polipatologico una tachicardia compensativa. L’iperpiressia e gli stati infiammatori in generale (ma anche nello specifico l’endocardite) possono tradursi con variazioni del ritmo e dell’attività cardiaca.
Il ritmo è regolare?
Guardando con attenzione la distanza tra gli intervalli R-R rimane la stessa oppure no; se resta invariata significa che il ritmo è regolare. Attenzione regolare non è sinonimo di fisiologico, un ritmo può anche presentarsi regolare ma essere patologico.
E’ presente l’onda P (rappresenta la sistole atriale)?
- sì, il ritmo si dice sinusale (in quanto origina dal NSA, nodo seno atriale);
- no, non è sinusale.
Il complesso QRS (rappresenta la sistole ventricolare)si presenta largo o stretto?
Si vede rappresentato normalmente in 0,12 secondi ed equivale all’impulso che origina sopra al Fascio di His. Se QRS è maggiore o uguale a 0,12 sec significa che l’origine del complesso è ventricolare o sopra-ventricolare con conduzione aberrante come nel caso del blocco di branca. Più il complesso QRS è argo, più bassa sarà l’origine dell’impulso rispetto al NAV (nodo seno atriale)
Che relazione c’è tra l’onda P e il complesso QRS?
Normalmente è inferiore ai 0,20 secondi. Quando PR aumenta o diventa incostante probabilmente ci troveremo davanti ad un BAV (blocco atrio ventricolare).
Nota bene: si parla di battito ectopico o extrasistole quando qualsiasi parte del cuore si depolarizza in anticipo. Se il tratto ST è sopra o sotto-slivellato significa che vi sono lesioni ischemiche miocardiache.
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