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La creazione di un Sistema Sanitario Militare Nazionale (SSMN), un’idea a lungo dibattuta senza esiti, sembra ora vicinissima alla realizzazione. A giugno 2025, una lettera ufficiale dello Stato Maggiore della Difesa ha segnato un punto di svolta, comunicando la volontà del Ministro della Difesa di avviare i lavori interforze per costituire questo nuovo sistema. Una notizia cruciale per il futuro della sanità militare italiana.
Per superare le attuali differenze normative e organizzative tra i vari corpi della Difesa, UNARMA – Associazione Sindacale Carabinieri – chiede a gran voce l’istituzione di un tavolo tecnico ampio e partecipato. Questo organismo dovrà vedere non solo gli enti istituzionali come la Federazione Nazionale Ordine delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) e gli Ordini regionali, ma anche tutte le Associazioni Professionali a Carattere Sindacale Militare (APCSM). L’obiettivo è chiaro: garantire che le riforme tengano conto delle esigenze reali di chi opera quotidianamente negli ospedali militari e nei reparti di pronto intervento.
L’Arma dei Carabinieri, in particolare, mostra ancora ingiustificate differenze tra:
- Infermieri e personale sanitario nei nuclei di Psicologia e Fisioterapia;
- Professionisti armati e i loro omologhi nelle altre Forze Armate.
Queste disparità, emerse con forza durante l’esperienza della recente pandemia, richiedono adeguamenti normativi ed economici urgenti. È fondamentale riconoscere il vero valore e le responsabilità di queste figure professionali.
Per portare le proprie istanze direttamente ai vertici della Difesa, UNARMA ha costituito un gruppo di lavoro dedicato di infermieri e ha già formalmente richiesto un’audizione. Sul tavolo, nove punti fondamentali per la riforma:
- Arruolamento: Prevedere concorsi dedicati e ruoli tecnici fin dall’inizio della carriera.
- Inquadramento: Allineare gradi e qualifiche agli standard civili e NATO.
- Sviluppo di Carriera: Definire percorsi interni chiari per ruoli tecnici e ufficiali sanitari.
- Trasferimenti: Stabilire procedure chiare e garantire la mobilità all’interno del SSMN.
- Dispiegamento del Personale: Ottimizzare le risorse secondo criteri di specializzazione.
- Formazione ECM: Accreditare un provider militare e centralizzare il calendario formativo.
- Percorsi Post-Laurea: Garantire permessi studio retribuiti e riconoscere tirocini obbligatori.
- Libera Professione: Allinearsi alle sentenze costituzionali per le attività occasionali.
- Remunerazione e Indennità: Introdurre nuove voci economiche per valorizzare il lavoro sul campo.
I tempi sono maturi per un riconoscimento normativo ed economico che rifletta la competenza, la responsabilità e la dedizione di chi, ogni giorno, serve la Nazione non solo come “eroe”, ma come professionista altamente qualificato. Il tavolo tecnico, arricchito dalle istanze di UNARMA e FNOPI, avrà il compito di tradurre queste proposte in modifiche legislative concrete, garantendo finalmente equità e trasparenza all’interno del futuro Sistema Sanitario Militare Nazionale.
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