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Semestre filtro: per Medicina la 7a Commissione Permanente dà il suo ok con alcune importanti “raccomandazioni” al Governo.

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Il tanto discusso “semestre filtro” per l’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria ha ricevuto il parere favorevole dalla 7ª Commissione permanente. Un passo avanti verso la sua attuazione, ma non senza che la Commissione stessa abbia espresso alcune osservazioni e “raccomandazioni” significative al Governo. Vediamo quali sono i punti chiave emersi da questo parere e cosa potrebbero significare per il futuro degli aspiranti medici, dentisti e veterinari.

Il “Sì” della Commissione con occhi critici.

La Commissione ha riconosciuto l’intento del decreto di dare attuazione alla legge n. 26 del 2025, che mira a rivedere le modalità di accesso a queste prestigiose facoltà. Ha anche preso atto del parere favorevole espresso dalla Commissione Affari Sociali. Tuttavia, questo “sì” non è unanime e arriva accompagnato da una serie di osservazioni che evidenziano alcune criticità e suggerimenti di modifica.

“Iscrizione” vs. “Immatricolazione”: un nodo terminologico da sciogliere.

Una delle prime osservazioni riguarda la distinzione introdotta dal decreto tra “iscrizione” (al semestre filtro) e “immatricolazione” (al primo semestre degli altri corsi o al secondo semestre di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria). La Commissione invita il Governo a chiarire che l’immatricolazione vera e propria a questi corsi avverrà solo al termine del semestre filtro, o in alternativa a un corso di area biomedica indicato come seconda scelta.

Deroghe necessarie e gratuità da riconsiderare.

Altro punto importante riguarda gli obblighi formativi aggiuntivi previsti per l’accesso al primo anno di corso. La Commissione suggerisce una deroga espressa per le università che attiveranno il semestre filtro, in linea con la logica della riforma. Viene anche chiesto di valutare la gratuità dell’iscrizione non genericamente ai corsi di area biomedica come indicato nel decreto, ma specificamente al primo semestre dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria.

Verso un allineamento sidattico e prove scritte nazionali.

Un’osservazione significativa guarda al futuro: la Commissione auspica un allineamento degli ordinamenti didattici dell’intero primo anno accademico tra le lauree magistrali a ciclo unico e i corsi di area biomedica a partire dal secondo anno di attuazione della riforma. Inoltre, viene suggerita l’introduzione di prove d’esame scritte e simultanee su tutto il territorio nazionale per le discipline del semestre filtro, garantendo uniformità nella valutazione.

Chiarezza sui Decreti Attuativi e le Discipline Qualificanti.

Considerando la complessità della materia, la Commissione invita il Governo a prevedere la possibilità di attuare l’articolo 4, comma 3 (che disciplina molti aspetti del semestre filtro) attraverso uno o più decreti ministeriali coerenti. Viene anche suggerito di includere le scienze chimiche e biochimiche tra le discipline qualificanti comuni insegnate nel primo semestre.

Gestire il “Piano B” e tutelare le Graduatorie esistenti.

Un punto cruciale, in linea con le preoccupazioni già espresse, riguarda la gestione del passaggio degli studenti non ammessi al secondo semestre verso i corsi di area biomedica. La Commissione chiede di chiarire che la prosecuzione in questi corsi avvenga in sovrannumero, ma tenendo conto dell’ordine di merito nella graduatoria del “semestre filtro” e delle preferenze espresse dagli studenti.

Attenzione alle Università non statali, ai Corsi in Inglese e alle Accademie Militari.

Il parere della Commissione non trascura alcuni aspetti specifici: si chiede di definire tempi e modalità di applicazione della riforma anche alle università non statali, di estendere le nuove disposizioni ai corsi di studio in lingua inglese per evitare disparità e di chiarire che le nuove modalità di accesso non si applichino alle Accademie militari che usufruiscono di riserve di posti.

Un occhio di rigardo ai Licei a curvatura biomedica.

Infine, la Commissione raccomanda di riconoscere i crediti acquisiti dagli studenti dei licei a curvatura biomedica, pur specificando che tali crediti non saranno validi per l’accesso al secondo semestre dei corsi di laurea “principali”.

Un “sì” condizionato che richiede attenzione al dettaglio.

In sintesi, la Commissione ha dato il suo via libera al “semestre filtro”, ma con una serie di osservazioni che evidenziano la necessità di affinare alcuni aspetti cruciali del decreto. Le “raccomandazioni” riguardano la chiarezza terminologica, la gestione dei flussi di studenti verso le professioni sanitarie, l’uniformità delle prove, l’organizzazione didattica e l’attenzione a specifiche realtà del sistema universitario. Il Governo è ora chiamato a rispondere a queste sollecitazioni per garantire che la riforma, pur innovativa, non crei nuove criticità e risponda realmente alle esigenze degli studenti e del sistema sanitario nel suo complesso. Resta da vedere come queste osservazioni verranno recepite e tradotte nel testo definitivo del decreto.

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