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La decisione assunta dal Direttore Generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, su indirizzo della Regione Emilia-Romagna, di sospendere per quasi un mese l’attività chirurgica programmata rappresenta un atto di gravità inaudita che scaricherà conseguenze devastanti sui lavoratori e sui cittadini.
Per 25 giorni, dal 12 dicembre al 7 gennaio, si fermeranno le sale operatorie per tutte le attività non urgenti:
- gli operatori sanitari vedranno saltare le ferie già programmate, con turni stravolti e carichi di lavoro insostenibili;
- le liste d’attesa, già drammatiche con oltre 27.000 pazienti in ortopedia, si allungheranno ulteriormente, portando migliaia di cittadini a rinunciare alle cure o a rivolgersi al privato;
- l’intero sistema rischia di esplodere sotto il peso di un piano di contenimento dei costi che non tiene in alcun conto la salute dei pazienti e i diritti dei lavoratori.
La FIALS Emilia-Romagna respinge con forza questa scelta miope e irresponsabile, che non risolve alcun problema economico ma produce solo caos organizzativo, disperazione per i cittadini e peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori.
Le responsabilità sono chiare:
- il Direttore Generale Rossi che ha presentato e avallato questo piano scellerato;
- l’inerzia politica dell’Assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini e della Vicepresidente Fabi, che tacciono davanti a un disastro annunciato.
La FIALS non resterà a guardare.
Se non verrà immediatamente ritirato questo provvedimento, siamo pronti a proclamare lo stato di agitazione e lo sciopero generale di 24 ore per tutto l’Istituto Ortopedico Rizzoli.
Non accetteremo che si calpestino i diritti dei lavoratori e dei cittadini per logiche di bilancio.
La sanità pubblica non si taglia: si difende, si valorizza, si potenzia.
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