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mercoledì, Marzo 27, 2024
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Coronavirus: è italiana la sequenza genetica che protegge dal virus.

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Coronavirus: scoperta sequenza genetica che protegge dal virus. Scoperta e sequenza sono tutte italiane, presente nella popolazione sarda.

La sequenza genetica che protegge dal Covid parla italiano, o meglio, sardo.

A individuarla, un progetto di ricerca dell’Università di Cagliari denominato CORIMON volto proprio a ricercare quei fattori che potrebbero spiegare la bassa incidenza di infezione da Sars-CoV-2 e la minore presenza di casi gravi e mortali in Sardegna rispetto alle altre regioni italiane e del mondo.

Lo studio scientifico.

Lo studio scientifico ha avuto pubblicazione nei giorni scorsi sulla prestigiosa rivista scientifica Frontiers in Immunology.

Nell’abstract si legge “Sfruttando il basso polimorfismo genetico nella popolazione sarda, sono stati analizzati fattori clinici, genetici e immunogenetici, con particolare attenzione alle molecole HLA di classe I e II, per valutare la loro influenza sulla suscettibilità all’infezione da SARS-CoV-2 e sull’esito clinico”.

La ricerca ha preso in considerazione 690 sardi sani confrontato con 182 pazienti sardi risultati positivi al tampone SARS-Cov-2 . Di questi 39 hanno richiesto cure ospedaliere e 143 erano asintomatici o con sintomatologia lieve.

Risultati.

L’analisi dei dati ha fatto emergere evidenze considerevoli.

Infatti nella popolazione contagiata non era presente una particolare sequenza genetica caratteristica proprio dei sardi.

L’assetto genetico ancestrale denominato aplotipo esteso HLA-A*02, B*58, C*07, DR*03 che, dunque, i ricercatori hanno associato all’.azione protettiva dal nuovo coronavirus.

Come si legge dalle conclusioni:

I dati emergenti dal nostro studio suggeriscono che l’aplotipo esteso HLA-A * 02, B * 58, C * 07, DRB1 * 03 ha un effetto protettivo contro l’infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione sarda. I fattori genetici che hanno avuto un’influenza negativa sul decorso della malattia erano la presenza dell’allele HLA-DRB1 * 08 e il deficit di G6PDH, ma non il tratto beta-talassemico. 

Da altri studi era già emerso come i sardi avessero il DNA più antico d’Europa risalente a 7mila anni fa (fonte: greenme.it) che risalirebbe addirittura al neolito.

Questo studio può rappresentare un importante apripista per la ricerca contro il Coronavirus.

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