contatore visite gratuito
Ultime notizie!
18 Nov 2025, Mar

Quando l’infermiere può svolgere mansioni da OSS? Facciamo finalmente chiarezza.

Condividi contenuto

Ascolta l'articolo

Nelle corsie ospedaliere capita spesso che agli infermieri vengano assegnati compiti che tradizionalmente spettano all’Operatore Socio Sanitario (OSS). Ma quando questa pratica è legittima? Quando invece si configura come un demansionamento illecito dell’infermiere?

La giurisprudenza ha da tempo stabilito criteri precisi che regolano questi casi, volti a tutelare la professionalità degli infermieri e a garantire la qualità dell’assistenza.

Le condizioni imprescindibili.

L’infermiere può ricoprire mansioni proprie dell’OSS solo nel caso in cui ci siano esigenze di servizio oggettive e chiaramente documentate. Non si può giustificare tale attribuzione con motivi economici o carenze di personale generiche. Fondamentale è il principio della prevalenza: le attività infermieristiche devono restare l’attività principale, sia sotto il profilo quantitativo sia sotto quello qualitativo.

Carattere marginale e occasionale.

Altro elemento chiave è che i compiti inferiori svolti dall’infermiere siano marginali e occasionali, legati a situazioni temporanee e contingenti. Non deve mai trattarsi di una pratica sistematica o definitiva. Inoltre, tali mansioni devono mantenersi nell’ambito dell’assistenza al paziente, senza essere del tutto estranee alla professionalità infermieristica.

Una valutazione complessiva.

Per stabilire se vi sia un demansionamento, la valutazione non può limitarsi a singoli episodi o a momenti limitati. La giurisprudenza richiede una lettura globale dell’attività svolta, considerando l’intero orario di lavoro e le responsabilità assegnate. Ad esempio, un infermiere che occasionalmente aiuta con l’igiene del paziente durante un’emergenza notturna è in una situazione del tutto diversa rispetto a chi è impiegato prevalentemente in compiti come la distribuzione dei pasti o il cambio della biancheria.

Le tutele restano solide.

Le sentenze più recenti della Corte di Cassazione, come la 12128 del 2025, hanno rafforzato questo quadro normativo, smentendo interpretazioni che suggerivano un indebolimento delle tutele per gli infermieri. È stato chiarito che l’incarico a mansioni inferiori è legittimo solo se rispetta rigorosamente i principi di marginalità ed eccezionalità.

Conseguenze per il datore di lavoro.

Se un datore di lavoro assegna in modo sistematico mansioni da OSS agli infermieri, viola i principi contrattuali. Questo può comportare sanzioni economiche, tra cui il risarcimento per danno professionale legato alla dequalificazione e alla perdita di opportunità di carriera. In casi più gravi, può anche configurarsi un danno non patrimoniale, quando viene compromessa la dignità professionale o la salute del lavoratore.

La flessibilità organizzativa delle strutture sanitarie deve rispettare i diritti e le qualifiche dei professionisti. I confini tra le diverse figure sanitarie sono fondamentali per garantire sia la qualità dell’assistenza sia la valorizzazione della professionalità di chi lavora in prima linea nel sistema sanitari.

Seguici anche su:

  • Gruppo Telegram: Concorsi in Sanità – LINK
  • Gruppo Telegram: AssoCareNews.it – LINK
  • Gruppo Telegram: Infermieri – LINK
  • Gruppo Telegram: Operatori Socio Saniari (OSS) – LINK
  • Gruppo Facebook: Concorsi in Sanittà – LINK
  • Pagina Facebook: AssoCareNews.it – LINK
  • Gruppo Facebook: AssoCareNews.it –LINK
  • Gruppo Facebook: Operatori Socio Sanitari – LINK
  • Gruppo Telegram: ECM Sanità – LINK
  • Gruppo Facebook: ECM Sanità – LINK

Per contatti:

Autore