Tecnico Sanitario di Radiologia Medica (TSRM) ci racconta la sua esperienza che sta in realtà esasperando centinaia di tecnici in tutta Italia: lavorare nel pubblico ma senza futuro!
Si chiama Chiara, viene dal Sud e lavora presso un ospedale di Roma. Ecco la sua storia, storia di moltissimi altri che si sviluppa nel Lazio, ma che è simile ovunque.
Ci hai contattato parlando di “lavorare senza una reale prospettiva di futuro”. Cosa vuoi dire con queste parole?
Sono un tecnico di radiologia e lavoro in un pronto soccorso della capitale, dove mi sono laureata nel 2015. Dopo alcuni mesi sono riuscita ad entrare in ASL a tempo determinato. Adesso sono due anni non continuativi che lavoro nel settore pubblico: sono autonoma nel lavoro, attuo protocolli aziendali, uso strumentazioni aziendali. Ma in tutto questo devo sempre sottostare a rinnovi di qualche mese alternati a brevi periodi a casa. E’ uno strazio, qui sto lavorando nel pubblico ma senza avere nessun tipo di futuro.
Il tuo percorso contrattuale come si è svolto?
Come dicevo dopo sette mesi senza lavoro dopo la laurea sono riuscita ad entrare a sostituire una maternità. Purtroppo la gravidanza si è interrotta molto presto e sono rimasta nuovamente disoccupata. L’Agenzia mi ha però trovato un’altra maternità, in un’altro ospedale, e quella sono riuscita ad arrivare in fondo. Poi sono di nuovo tornata a sostituire le ferie nel precedente ospedale. A fine settembre 2017 sono stata mandata a casa fino a dicembre, inizio della maternità che sto coprendo. Un percorso un pò particolare in effetti. Non è giusto però che si faccia lavorare allo stesso livello dei dipendenti pubblici delle persone che sanno lavorare ma che non hanno diritto ad un futuro sicuro.
Negli ultimi mesi sembrano essere intensificati i bandi di concorso per professionisti sanitari, TSRM compresi. Come è possibile che ancora si assuma per agenzia?
Io i concorsi li sto facendo ma sono per un posto e siamo sempre a migliaia a presentarsi. Il Tecnico di Radiologia poi a differenza di altri professioni sanitarie non è un ruolo ampiamente impiegato come numero, ci sono ospedali grandi che ne hanno 4 o 5 solamente.
Per quanto riguarda l’assunzione per agenzia posso anche capire che una maternità voglia dire un’assunzione momentanea e quindi non a tempo indeterminato, il problema è che aziende mandano avanti la diagnostica con la metà dei lavoratori presi interinali. Non è giusto, stanno negando un futuro sicuro a tanti lavoratori già capaci di lavorare da soli in ambienti complessi.
Tutto questo è uno spreco: i giovani vedono allontanarsi di anni la possibilità di stabilizzarsi e l’Azienda manda via periodicamente personale già formato.
Ringraziamo Chiara e le auguriamo i migliori futuri.