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giovedì, Marzo 28, 2024
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Professioni Sanitarie. La Pandemia da Coronavirus è un evento da ricordare e non da dimenticare.

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La Federazione delle Professioni Sanitarie scende in campo a favore dei vaccini anti-Covid. La Pandemia da Coronavirus non è da dimenticare, ma da ricordare.

Una pandemia che ha sconvolto le nostre vite. Un virus che è stato protagonista più che attori e personaggi famosi di tutta la storia. Ma come ogni avvenimento drammatico, c’è una luce in fondo al tunnel. Prima la speranza, ora la certezza, che esistono risorse. Il vaccino è una di questa.

Oggi abbiamo la possibilità di tornare ad una normalità – afferma Maria Cavallo – Presidente della Commissione di albo nazionale degli Assistenti sanitari- che certo non sarà più la stessa ma che ci proietta nel futuro con una consapevolezza nuova: le armi per sconfiggere il virus ci sono e sono efficaci. Noi faremo la nostra parte. I cittadini dovranno fare il resto con grande senso di civiltà e responsabilità.

Una pandemia in un anno da dimenticare? 2020 anno bisesto, anno funesto? No, un anno, il 2020, che ha scritto la storia della medicina pubblica. Nessuno poteva prevedere in modo puntuale quel che sarebbe accaduto e nessuno avrebbe pensato di poterci metterci in salvo in breve tempo grazie a vaccini. Oggi ci sono le risorse necessarie per iniziare a fermare l’epidemia ricordandoci però che non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia. Ma non siamo ancora usciti dell’emergenza, ci attendono altri mesi di sacrifici, da affrontare con responsabilità.

E’ stato senza dubbio – afferma Maria Cavallo – Presidente della Commissione di albo nazionale degli Assistenti sanitari-un anno faticoso per tutti, caratterizzato dai sacrifici e dalle separazioni tra individui, famiglie e comunità che mai nell’immaginario avremmo potuto prevedere. In ognuno di noi sono convissute emozioni contrastanti che oscillavano ogni volta dallo sconforto alla speranza, dalla chiusura alla ripartenza. Mai una dicotomia emozionale è stata vissuta in pochi mesi come quelli appena trascorsi.

Oggi però – continua Maria Cavallo – in ognuno di noi alberga la speranza che presto ci si avvii alla fase di ripartenza ininterrotta, col ritorno a una nuova normalità. Serve un vero proprio intervento strutturale, ma soprattutto serve una politica socio-sanitaria che, superata la fase di emergenza pandemica, sia in grado di affrontare le sfide della salute dei prossimi decenni, che saranno diversamente ma altrettanto impegnativi. Dobbiamo essere ottimisti, lo dobbiamo per i nostri figli e per le nuove generazioni. Oggi, grazie alla scienza, abbiamo avuto a disposizione i primi vaccini e presto arriveranno le sue varianti . Un numero crescente di cittadini si sta vaccinando-il personale medico sanitario ha concluso la sua fase vaccinale e noi, come assistenti sanitari stiamo facendo la nostra parte. Un impegno, il nostro, già intrapreso dalle professioni sanitarie che fan parte della Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP, che hanno operato in regime di emergenza ed ora affronteranno la quotidianità della ripresa socio-sanitaria.

In questi giorni abbiamo assistito ad una mole di persone che ci chiedono rassicurazioni sul vaccino e sui suoi effetti- spiega Cavallo. Purtroppo negazionisti o coloro che comunque non sono informati a dovere fanno presa più che medici e professionisti sanitari come noi che invece siamo preposti a dare comunicazioni in merito. Vorrei, dunque, rassicurare tutti. Abbiamo stilato un manifesto su questo (vedi allegato) .Tutti i vaccini, quello ora disponibile e quelli che tra poco arriveranno sono costituiti da una molecola di RNA messaggero (mRNA) avvolta in un guscio di lipidi. Questa molecola di mRNA non è in grado di diffondersi o indurre mutazioni nel DNA della persona che la riceve poiché si degrada naturalmente dopo pochi giorni. E’ capace però di portare alla produzione della proteina spike, cioè quella proteina che permette al nuovo coronavirus di attaccare e infettare le cellule umane. Non essendo coinvolti virus interi o vivi, il vaccino non può causare la malattia. La proteina spike sarà riconosciuta come estranea (antigene) dal sistema immunitario che produrrà così anticorpi neutralizzanti specifici in grado di bloccare il coronavirus.

Siamo a disposizione di tutti, come nostro obiettivo, abbiamo quello di assistere pertanto, vorremmo rasserenare i cittadini e sollevare ogni dubbio. Il nostro lavoro è anche questo-conclude Cavallo.

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