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Ostetriche: occorre validare nuovi modelli organizzativi e valutare nuove assunzioni, ambiti lavorativi e responsabilità.

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Ecco il Documento FNOPO su modelli organizzativi, fabbisogni di personale ed ambiti di attività e responsabilità dell’ostetrica/o nei servizi territoriali, ospedalieri del S.S.N. – Universitari.

La presidente della Federazione Nazionale Ordini Professione Ostetrica (FNOPO), Maria Vicario, scrive al Ministro della Salute Roberto Speranza illustrando i nuovi modelli organizzativi, i fabbisogni di personale e gli ambiti di responsabilità delle ostetriche e degli ostetrici italiani. Vediamo nello specifico di cosa parla la missiva.

Preg.mo Ministro della Salute On. Roberto Speranza

La Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO), in qualità di ente pubblico non economico sussidiario dello Stato, unitamente ai 68 Ordini provinciali e interprovinciali, svolge un ruolo di tutela della salute pubblica, attraverso la garanzia del corretto esercizio professionale dell’Ostetrica/o e delle sue prerogative nel sistema salute, inteso nella sua accezione più ampia.

La Federazione, nell’attuale fase di transizione demografica, epidemiologica, sociale ed economica, è impegnata a rispondere alle nuove sfide che riguardano il Sistema Sanitario Nazionale, nonché, a tutelare il diritto alla salute della donna/coppia tramite un sistema sanitario pubblico, universalistico ed equo come previsto dalla legge istitutiva n. 833/1978 promuovendo una sempre più oculata ed appropriata allocazione del personale sanitario secondo le proprie specifiche competenze e realistici fabbisogni di personale ostetrico.

L’ Ostetrica/o è agente per la promozione della salute, in Italia, soprattutto nelle aree depresse e con estesa povertà, per migliorare l’offerta sanitaria e sociale nei servizi di prossimità e contrastare le diseguaglianze, tema molto caro a Lei Signor Ministro.

Non vi è dubbio che il Sistema Sanitario Nazionale, tra i migliori e più efficienti al mondo in termini di qualità dell’assistenza, necessiti di correttivi perché si mantengano livelli sempre più all’avanguardia, sicuri e omogenei su tutto il territorio, ma occorre una marcia in più e un reale cambio di passo da parte della Politica se si vuole che le donne realizzino il loro desiderio di maternità.

Negli ultimi anni si assiste a una denatalità pervasiva che ha fatto crollare anche il mito delle “donne straniere più prolifiche”. Un trend negativo e strutturale negli ultimi anni, che come sottolinea lo stesso ISTAT è legato anche all’impoverimento di molte fasce sociali e la diminuzione di servizi legati alla maternità e alla cura dell’infanzia. Nelle grandi periferie urbane ad alta densità di popolazione e scarsi servizi sociali e sanitari, le donne costituiscono l’anello debole poiché devono sopperire alle molteplici esigenze della famiglia, senza avere il necessario supporto dei servizi pubblici e/o del privato sociale.

Un altro dato allarmante è una diffusa disinformazione su nozioni sanitarie di base che si riverberano sul ruolo genitoriale e sull’educazione filiale, come si evince dall’aumento delle malattie frutto di stili di vita malsani come la cattiva alimentazione, l’abuso di fumo e alcool anche nei minori, le malattie sessualmente trasmesse e il ricorso a pratiche che negano il diritto alla vita, anche tra le adolescenti.

Per questi motivi la FNOPO promuove il paradigma assistenziale basato sull’appropriato ricorso alla professione ostetrica nei diversi contesti territoriali, in tutti gli ambiti di promozione e tutela globale della salute femminile, in tutte le età e in un’ottica di miglioramento della salute di genere, volto:

  • al consolidamento della cultura sanitaria nella popolazione, ai fini del corretto esercizio dei diritti alla salute attraverso lo sviluppo dell’empowerment delle donne e di conseguenza della famiglia e della comunità,
  • al miglioramento delle cure ostetriche rivolte alle gestanti e ai neonati per la riduzione della morbilità e mortalità materna e neonatale, l’abbattimento delle barriere di accesso delle cure delle mamme ed ai bambini soprattutto nei territori svantaggiati, a rischio di degrado e a risorse limitate; – alla promozione della salute globale in un’ottica di sostenibilità dei sistemi di assistenza e cura e la partecipazione delle ostetriche alla creazione di reti sociali e a progetti di cooperazione sanitaria internazionale decentrata.

Su queste premesse la Federazione promuove un nuovo paradigma assistenziale basato sull’appropriato ricorso alla professione ostetrica e sottopone alla Sua attenzione misure che possono trovare attuazione nel nuovo patto per la salute 2019-2021:

  • promuovere il modello di ostetrica di famiglia e di comunità come già previsto da alcuni PSR;
  • promuovere il modello organizzativo a conduzione ostetrica ospedaliero e territoriale dell’area materno- infantile, come previsto alle Linee di indirizzo ministeriali sul basso rischio ostetrico del 2017, dal consultorio familiare alle UU.OO. di Ostetrica, Ginecologia e Neonatologia anche per la promozione e supporto dell’allattamento materno;
  • promuovere il modello organizzativo che prevede la figura dell’ostetrica “risk manager e case manager”;
  • prevedere il modello organizzativo dell’ostetrica all’interno delle farmacie, negli istituti penitenziari, nei centri oncologici, breast unit e di diagnostica ecografica di settore;
  • fornire alle ostetriche lo strumento del ricettario rosa del SSN quale strumento per la gestione delle gravidanze a basso rischio andando ad integrare quanto previsto dai nuovi LEA.Confidando in un favorevole accoglimento del contributo di questa Federazione, si chiede a Lei Signor Ministro l’attivazione di un tavolo tecnico permanente al fine di concretizzare l’applicazione e sviluppo delle misure proposte che trovano evidenza nei documenti di approfondimento normativo che regolano l’esercizio della professione di ostetrica.

Distinti saluti.

Il Presidente FNOPO

Dott.ssa Maria Vicario

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