La Federazione chiede vere agevolazioni per la maternità e per le donne.
“Non è attraverso bonus per l’acquisto di latte artificiale (in polvere o liquido) che si sostengono le famiglie. L’emendamento presentato dal ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, al decreto legge Crescita (che prevede tra l’altro anche sconti per l’acquisto di pannolini e un incremento del bonus bébé) non fa un buon servizio alle neo-mamme, al nascituro e, nel lungo periodo, nemmeno all’adulto di domani. La protezione, la promozione e la tutela della salute del bambino, infatti, si realizzano attraverso politiche sanitarie e di welfare – affermano in una nota le componenti del Comitato centrale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO) -. Pur apprezzando gli intenti dell’emendamento, la Federazione sente il dovere di segnalare quali sono le buone pratiche da mettere in campo”.
“Innanzitutto – sottolineano i vertici FNOPO -, occorre ricordare che il latte materno è l’alimento specie-specifico che fisiologicamente riesce a garantire la salute del neonato poiché apporta i nutrienti fondamentali per la sua crescita e lo sviluppo di un sistema immunitario efficiente rispetto a diverse patologie. Per tale motivo è fondamentale potenziare la cultura dell’allattamento materno sia nella formazione pre service quanto in quella in service, per avere personale ostetrico adeguatamente preparato per informare e supportare le future mamme sull’importanza di un gesto naturale e realmente a costo zero.
Per poter attuare tutto questo – aggiungono ancora le rappresentanti nazionali delle Professione ostetrica -, è necessario che la politica nazionale, il mondo del lavoro pubblico e privato, insieme alla società facciano la propria parte. Innanzitutto, con un welfare che sia realmente vicino alle esigenze delle donne con contratti che le garantiscano e le tutelino già durante la gravidanza e nel puerperio, senza il rischio che vengano licenziate o che siano costrette a scegliere di lavorare fino al nono mese, sulla base della nuova disciplina sul congedo di maternità; rispettando il congedo parentale; ricevendo retribuzioni adeguate al ruolo e funzioni svolte e consentendo loro di poter affrontare con serenità tutte le spese correlate al mantenimento del neonato. È importante garantire una maggior presenza di asili nido pubblici o convenzionati con prezzi calmierati che tengano conto delle fasce reddituali più basse. Anche il privato può fare la sua parte prevedendo asili nido aziendali che rappresenterebbero un validissimo aiuto e avere ricadute positive anche sulla qualità di lavoro svolto. Vanno altresì potenziate strutture importanti per la presa in carico della salute della donna, in particolare della gravidanza, quali i consultori familiari.
In qualità di organo politico della Professione ostetrica, ovvero la più alta rappresentanza nazionale della Categoria e in forza del ruolo di organo sussidiario dello Stato – concludono le componenti del Comitato centrale FNOPO -, riconosciuto dalla stessa legge, n. 3/2018, la FNOPO è disponibile a incontrare i decisori politici e dare il proprio contributo nella formulazione di provvedimenti legislativi che riguardino la salute della donna e del nascituro”.