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venerdì, Marzo 29, 2024
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Ostetriche di famiglia e di comunità per contrastare il nuovo calo di nascite dovuto al Covid-19.

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La FNOPO promuove le Ostetriche di famiglia e di comunità: “sono indispensabili per contrastare il nuovo calo di nascite dovuto al Covid-19”.

“Complice anche la pandemia da Covid-19, e la paura che questa ha portato con sé, le previsioni Istat sul numero dei nuovi nati per il 2021 continuano a essere drammatiche, rappresentando un Paese sempre più proiettato nel baratro della denatalità”.

“Secondo le stime dell’Istituto, infatti, sarebbero meno di 400mila i nuovi nati il prossimo anno. Numeri che, se confermati, rappresenterebbero un durissimo colpo per il Paese, mettendo a rischio il ricambio generazionale messo già fortemente in crisi dal fenomeno della denatalità iniziato nel 2008. Non è più possibile restare a guardare. La politica, oltre che dichiararsi giustamente preoccupata per il trend negativo, deve agire subito mettendo in campo tutte le azioni necessarie attraverso risorse non solo economiche ma anche professionali che possano prima arginare e poi arrestare il fenomeno delle “culle vuote”” – affermano le componenti del Comitato centrale della Federazione Nazionale della Professione di Ostetrica (FNOPO).

“Le giuste preoccupazioni di questi giorni sulla riapertura in sicurezza delle scuole rischiano di diventare un lontano ricordo se l’Italia non dovesse avere più bambini da inserire nelle classi. Un dramma cui si aggiunge anche il rischio del collasso del welfare, in una nazione che avrà solo anziani e pochi giovani in grado di immettere nuova linfa nei conti dello Stato – aggiungono le rappresentanti nazionali delle ostetriche -.
Fermare il calo delle nascite si può, non solo attraverso nuove politiche e misure economiche e di welfare ma anche e soprattutto attraverso interventi in sanità che ridiano fiducia alle donne e alle coppie, come sembra voler fare il Family Act. L’ostetrica di famiglia e di comunità, come già rappresentato al premier Conte in occasione degli Stati generali dell’Economia di giugno e al ministro della Salute Speranza anche nei diversi incontri avuti con lui, rappresenta la professione dedicata per questo scopo. Inserita in diversi contesti assistenziali, capillarmente presente sul territorio negli ospedali, nei consultori familiari, negli ambulatori dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta e nelle farmacie, nelle scuole, l’ostetrica/o ha la formazione e la preparazione adeguata ad accogliere le donne e le coppie nel loro progetto di genitorialità. Un lavoro capillare che vede impegnata la professione nella prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, nell’educazione alla procreazione responsabile e contraccezione, nella maternità e paternità responsabile e nella presa in carico coppie in fase prenatale e durante la gravidanza, fino al puerperio e sostegno all’allattamento materno. Quest’anno, in particolare, caratterizzato dalla pandemia ancora in atto da Covid-19, è fondamentale la presenza anche dell’ostetrica di famiglia e di comunità per rassicurare le donne sulle loro paure legate al possibile contagio nei servizi ospedalieri e sugli effetti che questo potrebbe avere sul proprio bambino. Per questo va rafforzata l’assistenza di prossimità e d’iniziativa. Come già correttamente affermato dalla SIGO, la gravidanza non rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di complicanze nel caso di contagio. Inoltre, valgono le regole di sempre sulla prevenzione sia per le patologie infettive per la gravidanza sia per le norme igieniche da seguire. Infine, è bene ricordare che nei mesi drammatici di maggior contagio, il Servizio sanitario nazionale ha garantito, e continua a garantire grazie anche al lavoro delle ostetriche, percorsi sicuri e adeguati alle donne in gravidanza per la prevenzione del contagio e anche nel caso di positività al virus attraverso percorsi separati free Covid”, concludono le componenti del Comitato centrale FNOPO.

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