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giovedì, Marzo 28, 2024
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Ostetriche chiedono al Governo pari dignità per professioni sanitarie e socio-sanitarie.

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FNOPO: “la nostra Federazione e gli Ordini territoriali delle Ostetriche chiedono alla Politica uguali riconoscimenti a tutte le Professioni Sanitarie e Socio-Sanitarie”.

«Ancora una volta, come già avvenuto in passato, la Federazione Nazionale e gli Ordini territoriali della professione ostetrica mettono in campo tutte le azioni congiunte necessarie per raggiungere capillarmente politici e decisori locali per far prendere loro coscienza delle gravi condizioni in cui versa l’area materno infantile e la necessità di intervenire al più presto. Non è più possibile, infatti, tacere su quella che è diventata una urgenza nell’ambito dell’assistenza sanitaria e la presa in carico della salute delle donne, del nascituro e della coppia, e che riguarda la promozione e tutela della salute femminile in tutte le fasi della vita», affermano i vertici FNOPO.

«Quali enti sussidiari dello Stato, a livello nazionale e territoriale, Federazione e Ordini sentono l’obbligo di dar voce alla professione ostetrica quale punto di riferimento per la salute delle donne la quale, invece, viene da più parti minimizzata, o peggio ancora, ignorata. Da tempo ormai viene denunciata la carenza non solo di personale ostetrico nelle UU.OO. di ostetricia e ginecologia e nei Consultori familiari che, come emerge dall’indagine ISS del 2019 sono spesso depotenziati nell’organico fin quasi a ridurne drasticamente il lavoro, ma anche la incapacità e volontà di adottare in maniera organica una organizzazione del personale che tenga conto delle specificità professionali e delle esigenze di salute femminile – spiegano le componenti del Comitato centrale FNOPO -.

Nell’attuale grave situazione epidemiologica da Covid-19, è già possibile affrontare con le normative esistenti due emergenze: la carenza di personale infermieristico e trovare soluzioni a basso impatto finanziario. Le linee di indirizzo per la conduzione ostetrica delle gravidanze a basso rischio ostetrico (BRO) rappresentano un atto normativo ministeriale del 2017 e consentono, se applicate, di liberare nell’immediato importanti risorse di personale infermieristico dall’area materno infantile e collocarle in tutti i settori di competenza in cui la presenza dei professionisti infermieri è più che mai indispensabile. Si tratta di personale già assunto, inquadrato e disponile, per il quale quindi non occorrono nuovi investimenti. Questa azione consente di collocare contestualmente personale specificamente formato per l’area materno infantile, ovvero le ostetriche, attingendo da graduatorie territoriali che sono già in possesso delle Aziende Sanitarie ed in alcuni casi aggregate a livello regionale – sottolineano le rappresentanti nazionali della categoria ostetrica -. Tale misura, individuata dalla FNOPO, rappresenta uno dei meccanismi con cui si possono mobilitare risorse umane e riconoscere concretamente l’importante ruolo e responsabilità che rivestono le professioni sanitarie come evidenziato anche dal rapporto OCSE 2020 “Health at a Glance”. Lo stesso studio ha evidenziato come purtroppo l’aumento costante di infermieri e ostetriche (dal 2011 al 2019) sia stato fortemente inadeguato a gestire la situazione emergenziale epidemiologica.

La carenza di personale è stata messa in luce anche dallo studio statistico “Eurostat Agosto 2020” – Number of nurses and midwives on the rise, con un sato particolarmente negativo per l’Italia dove, dal 2013 al 2019, il numero di ostetriche ogni 100.000 abitanti è rimasto al di sotto della media europea. Rispetto a tale criticità, negli ultimi anni, la FNOPO ha proposto di aumentare la “variabile n. 2” del modello previsionale adottato dal ministero della Salute e dalle Regioni per la definizione di fabbisogno dei professionisti sanitari. Si ricorda peraltro che l’anno 2020 è stato dedicato alla professione ostetrica, insieme a quella infermieristica e che per la prima volta nella storia le Nazioni del mondo hanno affermato che la professione ostetrica ha un valore inestimabile per la salute delle donne di tutto il mondo.

Senza ostetriche, infatti, non si raggiungerebbero gli obiettivi di sviluppo sostenibile (sdg) o la copertura sanitaria universale (uhc) – aggiungono i vertici FNOPO -. Un pensiero va a tutte le ostetriche che nel mondo e in Italia, durante la pandemia da Covid-19, hanno onorato pienamente il riconoscimento che l’OMS ha dedicato loro come Categoria, in particolare a coloro che sono cadute vittime del virus.

Il sistema sanitario è sostenuto da tutti gli health workers rappresentati dalle professioni sanitarie e socio-sanitarie del Paese – afferma la presidente della Federazione Nazionale Ostetriche, Maria Vicario -. Non è più accettabile, quindi, che la Politica e le Istituzioni continuino a mettere in atto misure altamente discriminanti in termini di riconoscimento e di ristoro che creano divisioni tra le professioni in un momento in cui, invece, sinergia e collaborazione sono determinati per migliorare gli esiti di salute della popolazione» concludono i vertici FNOPO.

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