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Ostetrica condannata per abuso Professione Infermieristica

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Ostetrica condannata per abuso Professione Infermieristica.

Una Ostetrica è stata condannata a Roma dalla Cassazione per Abuso della Professione Infermieristica. La notizia è stata data nelle scorse ore dai colleghi del Quotidiano Sanità. Ha stupito per la sua estrema importanza e chiarezza. Da oggi cambia tutta la giurisprudenza in materia.

L’Ostetrica era stata assunta nel 1994 con regolare contratto in una Residenza per Anziani mentre era ancora in vigore il DPR n.163 del 1975. La norma stabiliva che “L’ostetrica ha il compito specifico dell’assistenza alla donna, durante la gestazione, il parto e il puerperio normale e dell’assistenza al neonato; inoltre svolge compiti di vigilanza della madre e del bambino, nel quadro della difesa sanitaria della famiglia“.

All’Art.7 di detto DPR si legge che “oltre alle facoltà consentite all’ostetrica nell’esercizio della sua attività professionale per l’assistenza alle gestanti, alle partorienti ed alle puerpere, a norma delle istruzioni del Ministero della sanità, l’ostetrica può praticare tutto quanto è consentito dalle disposizioni in vigore agli Infermieri Professionali. In ogni caso è vietato all’ostetrica di prestare assistenza agli infermi affetti da malattie contagiose. Ai fini della sua partecipazione alla medicina preventiva e sociale, l’ostetrica è autorizzata ad effettuare prelievi di materiale per l’esecuzione di esami citologici; è inoltre autorizzata ad eseguire prelievo capillare e venoso di sangue“.

Quindi l’Ostetrico/a poteva con il vecchio DPR svolgere, anche se non in tutti i casi, l’attività dell’Infermiere Professionale. Nel 1994 però con la creazione dei rispettivi Profili Professionali tutti è cambiato.

Il 9 gennaio 1995 entrò in vigore il DM 740/94, ovvero il Profilo Professionale dell’Ostetrico/a, che sanciva che esso/essa “è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsabilità e presta assistenza al neonato“.

Con l’entrata in vigore del DM 740/94 è chiaro che l’Ostetrico/a non può assolutamente occuparsi di Assistenza Infermieristica (DM 739/94, Profilo Professionale dell’Infermiere), di qui le ripetute sentenze di condanna, tra cui la n. 37767/2018 di qualche mese fa, che è quella definitiva ed inappellabile.

Il 7 giugno 2018 la Cassazione, quindi, seguendo quanto già fatto in primo grado dal Tribunale e successivamente dalla Corte d’Appello, ha condannato la professionista per Esercizio Abusivo della professione Infermieristica, secondo quanto dettato dall’Art. 348 del Codice Penale.

Inutili i ripetuti appelli dell’imputata, che addirittura si è rifatta a quanto disposto dalla Legge 42/99 adducendo come scusante l’essere stata assunta prima dell’entrata in vigore di tale norma. La Cassazione non ha ammesso la tesi difensiva “in quanto la corretta esegesi di detta norma impone di ritenere che essa si limitasse a riconoscere l’esercizio dell’attività infermieristica da parte dell’ostetrica, solo se connessa ai compiti a quest’ultima demandati, così come già correttamente opinato dal giudice del Tribunale“.

E non è tutto. Rifacendosi all’orientamento della Giurisprudenza italiana chiarisce che in una precedenza sentenza del Consiglio di Stato risalente al 2001: “le funzioni d’infermiere professionale non possono essere legittimamente attribuite, in modo continuativo e normale, ad un’ostetrica, al di fuori della connessione con i compiti ai quali essa è professionalmente chiamata“.

Per concludere il TAR de L’Aquila ha stabilito con sentenza n. 141/2018 che “l’art. 7 D.P.R. 7 marzo 1975, n. 163, consente all’ostetrica di svolgere le attività proprie degli infermieri professionali in connessione alla sua attività per l’assistenza alle gestanti, alle partorienti e alle puerpere; pertanto è illegittimo l’ordine di servizio che assegna all’ostetrica esclusivamente mansioni proprie dell’infermiere, quale è quella di somministrazione dei vaccini“. Lei invece lavorava in una RSA!

Lazio, Roma

Dott. Angelo Riky Del Vecchio
Dott. Angelo Riky Del Vecchiohttp://www.angelorikydelvecchio.com
Nato in Puglia, vive e lavora in Puglia, Giornalista, Infermiere e Scrittore. Già direttore responsabile di Nurse24.it, attuale direttore responsabile del quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it. Ha al suo attivo oltre 15.000 articoli pubblicati su varie testate e 18 volumi editi in cartaceo e in digitale.
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