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Ddl aggressioni. Ostetriche (Fnopo): “approvazione unanime alla Camera, segnale positivo della Politica”.

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Disegno di Legge contro le aggressioni al personale sanitario. Per le ostetriche della Fnopo: “approvazione unanime alla Camera, segnale positivo della Politica; ora si faccia lo stesso e rapidamente al Senato”.

“Il via libera alla Camera, con voto unanime, al Ddl recante “Disposizioni per la tutela della sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie” è un’ottima dimostrazione del giusto riconoscimento che la Politica deve avere nei confronti dei professionisti sanitari e sociosanitari. A poco meno di un anno dal voto di settembre 2019 in Senato, l’auspicio, e insieme l’invito, è che nella terza lettura al Senato l’iter sia molto veloce e porti a una rapida approvazione del testo”, commentano le componenti del Comitato centrale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO).

“L’attuale emergenza sanitaria e il riconoscimento al lavoro quotidiano dei professionisti della sanità, hanno solo celato una piaga che stava prendendo piede nel nostro Paese: le aggressioni ai danni degli operatori sanitari. Per tale motivo è necessario non indietreggiare e mantenere sempre alta l’attenzione su questi episodi intollerabili – spiegano i vertici FNOPO -. Il ritorno alla fase post Covid-19, di cui non si conoscono i tempi, potrebbe far tornare a nuovi eventi violenti. Non è più tempo di temporeggiare, tollerare e soprattutto essere impreparati. È importante dimostrare ai facinorosi che non c’è impunità per chi pensa di poter “risolvere” con la violenza eventuali contrasti o dissensi, e che l’aggressione verbale o fisica non ha mai ragion d’essere. Ben vengano, quindi le pene previste all’articolo 4 del Ddl, ovvero pene aggravate per lesioni gravi o gravissime e reclusione da 4 a 10 anni per le lesioni gravi, mentre per quelle gravissime la reclusione dagli 8 ai 16 anni. O ancora protocolli di sicurezza con le forse di polizia per garantire la sicurezza nello svolgimento del proprio lavoro.

Ancor più importanti delle sanzioni, il testo ha il pregio di prevedere, ad esempio all’art. 3, la realizzazione di iniziative di informazione sull’importanza del rispetto del lavoro dei professionisti della sanità e di formazione per gli operatori. Tali azioni sono uno strumento importante da mettere in campo per la prevenzione del fenomeno della violenza contro gli operatori sanitari e sociosanitari. Occorre un cambio di passo culturale, un’alleanza concreta tra i cittadini e le cittadine e chi lavora in sanità, solo così sarà possibile vedere in chi cura e assiste un alleato, un amico per la propria salute. Serve uno scambio di informazioni e una comunicazione empatica ed efficace che faccia sentire l’assistito protagonista consapevole di quello che gli sta avvenendo, e non una potenziale “vittima di soprusi”. “L’altra novità che introduce il testo è l’istituzione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari”, una ricorrenza che ha un duplice valore: il riconoscimento da parte della politica al lavoro svolto senza alcuna distinzione, da tutte le professioni sanitarie e sociosanitarie, e rinsaldare quel senso di unione e di collaborazione tra cittadini e professionisti necessari per una sanità di qualità. Ulteriore novità è l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie, previsto dall’articolo 2 del Ddl approvato alla Camera” aggiunge la presidente FNOPO, Maria Vicario

“Infine – concludono le rappresentanti nazionali della categoria ostetrica– sebbene non più facente parte del DDl, sarebbe auspicabile e un bel segnale di solidarietà la costituzione di parte civile delle aziende sanitarie, le pubbliche amministrazioni e le strutture e servizi sanitari, sociosanitari e sociali pubblici, privati o del privato sociale nei processi di aggressione a danno dei loro esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”.

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