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La fisioterapia rimette in moto la vita: le sfide dell’oggi, le proposte del domani per la salute dei cittadini.

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“La fisioterapia rimette in moto la vita: le sfide dell’oggi, le proposte del domani per la salute dei cittadini” è stato il tema di un webinar realizzato congiuntamente dalla Commissione di albo nazionale (Cdan) Fisioterapisti e dall’Associazione Italiana di Fisioterapia (A.I.FI.) che ha tracciato le linee programmatiche e gli obiettivi della Fisioterapia.

Nascita dell’Ordine professionale autonomo dei fisioterapisti entro gennaio 2022, istituzione di una nuova figura professionale come il fisioterapista di comunità, nuovo percorso universitario basato su laurea magistrale a ciclo unico di 5 anni, consapevolezza del ruolo insieme sanitario e sociale del fisioterapista, nuovi modelli di presa in carico secondo il concetto di continuum assistenziale, prossimità e domiciliarità delle cure, nuovi strumenti tecnologici per svolgere la professione.

Sono alcune delle più significative proposte e risoluzioni operative emerse nel corso del webinar: “La Fisioterapia rimette in moto la vita: le sfide dell’oggi, le proposte del domani per la salute dei Cittadini”, tenutosi con la realizzazione congiunta della Cdan Fisioterapisti e dell’A.I.FI. l’8 settembre in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, quest’anno dedicata al tema del Long Covid.

Il webinar organizzato in sette sessioni ha messo a confronto decisori politici, esponenti delle istituzioni scientifiche, rappresentanti dei cittadini per discutere delle innovazioni, degli obiettivi fissati e delle prospettive dell’oggi e del domani della Fisioterapia al servizio dei cittadini e del sistema salute ed ha avuto come moderatori principali Patrizia Galantini, Segretario della Cdan nazionale Fisioterapisti e Simone Cecchetto, Presidente nazionale di A.I.FI.

Il presidente A.I.FI. Simone Cecchetto nell’aprire i lavori sottolinea che: “Questo evento rappresenta un momento di dialogo importante tra politica e scienza, fondamentale per la crescita della professione e per costruire meglio nuove strategie di intervento capaci di rispondere in modo sempre più efficace ai bisogni di salute dei cittadini”.

Nella sessione “Il mondo della fisioterapia visto dagli occhi dei cittadini, Francesca Moccia, Vicesegretario generale di Cittadinanzattiva intervenuta in apertura del webinar ha ricordato che: “E’ necessario recuperare la salute persa con la pandemia ma in modo umano, tipico della Fisioterapia. Servono percorsi nuovi di presa in cura a 360° della persona che ha bisogno di riabilitazione, specialmente se si tratta di anziani con cronicità. È fondamentale superare le difficoltà di accesso alle cure e per questo bisogna pensare a un’assistenza basata su prossimità e domiciliarità degli interventi riabilitativi in un’ottica di qualità oltre che di quantità”.

Vincenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana Superamento Disabilità (FISH) onlus, intervenuto subito dopo, ha sottolineato che “il Fisioterapista rappresenta l’anello di congiunzione tra il setting sanitario e quello sociale. È una sorta di trampolino di lancio per riaffermare i bisogni dei cittadini. È necessario, però cercare di cambiare il sistema di welfare indirizzandolo verso una presa in carico globale del paziente e spostando l’asse dell’assistenza verso il territorio e la domiciliarità. In questa nuova concezione è importante l’adozione di nuove tecnologie, ma ancor di più la valorizzazione dell’humanitas che contraddistingue la professione di fisioterapista”.

Nella sessione, “Verso l’ordine dei Fisioterapisti per la promozione della professione e a tutela della salute dei cittadini”, Piero Ferrante, presidente nazionale Cdan Fisioterapisti, organo in seno alla Federazione degli Ordini TSRM-PSTRP, ha dialogato con l’On. Elena Carnevali, XII Commissione Affari Sociali della Camera. “Dalla pandemia – dice l’On. Carnevali, – abbiamo imparato che l’architrave del servizio sanitario nazionale è rappresentata dai professionisti sanitari.

La realizzazione di un Ordine autonomo – come da legge Lorenzin – è un percorso importante che va accompagnato, ricordando che gli ordini professionali sono un ente sussidiario dello stato. L’auspicio è che il riconoscimento ordinistico di circa 70.000 professionisti possa avvenire a breve, Il fisioterapista è un elemento di coniugazione tra prevenzione, cura e riabilitazione. È indispensabile, tuttavia, che la presa in carico dia garanzie di continuità assistenziale e di cura, in tutte le fasi della vita. In quest’ottica la multidisciplinarietà rappresenta un ingrediente cruciale, soprattutto pensando al tema delle cronicità per le quali la domiciliarità può rappresentare un aspetto di grande importanza.

Bisogna dunque ragionare per intensità di cure per raggiungere uno spazio di salute e rispondere a bisogni stringenti, come le lunghe liste di attesa ai servizi di riabilitazione”.
L’On. Carnevali, lei stessa fisioterapista, spiega che per quanto debba essere fatta salva l’autonomia dell’Ordine dei fisioterapisti, è importante accompagnarne la nascita anche nelle relazioni con i compagni di strada avuti finora. La strutturazione dell’ordine è un aspetto centrale: servono risorse umane e finanziarie, per un pieno riconoscimento reciproco, a tutela degli iscritti e dei cittadini”

Piero Ferrante sottolinea come sia stata fatta molta strada per il riconoscimento dell’ordine. “Il ministero della salute ci ha convocato e messo di fronte a una visione chiara dell’iter da strutturare per la costituzione dell’Ordine. Oggi ci stiamo interfacciando anche con la FNO TSRM e PSTRP, che ci ha accolto in base alla legge 3/2018, da cui ci stiamo scindendo.

Un ordine autonomo implicherà anche una maggiore responsabilità e maggiore interazione con i cittadini, associazioni, istituzioni e decisori politici. Ma il fisioterapista è sempre più conscio del suo ruolo centrale nel panorama degli operatori sanitari. Il percorso di costituzione dell’ordine va avanti e prevediamo la sua nascita a gennaio 2022”.

Una sessione è stata dedicata al “Contributo essenziale della Fisioterapia nella pandemia da SARS-CoV2 e nella sindrome Long Covid”, cioè la presenza di sintomi della malattia a distanza di oltre 12 settimane dall’esordio. Michele Cannone, responsabile nazionale A.I.FI. per le relazioni internazionali, ricorda come nella prima fase della pandemia, il ricorso alla riabilitazione si sia interrotto nel 73% dei casi.

In questa fase in cui si assiste fino a un terzo dei pazienti con Covid 19 a una durata della sintomatologia a lungo, è importante non abbandonare i pazienti che necessitano di interventi riabilitativi. “Esistono due risorse utili al riguardo”, dice Cannone. “La prima è il Long Covid Physio, un’associazione internazionale che collabora con la World Physiotherapy fatta da Fisioterapisti che convivono con il Long Covid. La seconda è la stessa World Physiotherapy che ha recentemente redatto il suo nono briefing paper in cui dà indicazioni terapeutiche per gli assistiti affetti dal Long Covid e una serie di pubblicazioni pratiche tradotte dalla nostra associazione anche in italiano”

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