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giovedì, Marzo 28, 2024
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Coronavirus. Anche i Fisioterapisti Italiani sono in prima linea contro il COVID-19.

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Emergenza Coronavirus. Anche i Fisioterapisti italiani sono in prima linea contro il COVID-19 e stanno facendo bene il loro lavoro. Parola di AIFI.

In prima linea contro il Covid-19 non solo medici e infermieri. “Chiamateci professionisti sanitari”: l’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) Sezione Piemonte e Valle d’Aosta condivide l’appello della Federazione Ordini TSRM alle istituzioni e ai media.

L’attuale emergenza sanitaria Covid-19 sta mettendo più che mai in evidenza la professionalità, l’impegno e le competenze che i professionisti sanitari ogni giorno investono per la tutela della salute di tutti i cittadini.

Tuttavia, nelle interviste, nei servizi e negli articoli attraverso cui istituzioni e media rendono conto a questi sforzi, si fa riferimento a solo una piccola fetta dei professionisti sanitari: i medici e gli infermieri. Una selezione che ignora completamente non solo il contributo ma anche l’esistenza di un ventaglio molto più ampio ed eterogeneo di professionisti sanitari egualmente coinvolti, contribuendo così ad alimentare e a diffondere una visione limitata e stereotipata del sistema sanitario.

L’AIFI è convinta che la percezione del sistema sanitario passi anche e soprattutto dai media, i quali possono contribuire nel restituire ai cittadini una visione realistica del settore, nell’interesse di tutti. Per questo motivo condividiamo qui di seguito la lettera di Alessandro Beux, Presidente Federazione Nazionale Ordini dei TSRM delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, indirizzata al Presidente del Consiglio Nazione degli Ordini dei Giornalisti, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, al Presidente FNOMCeO e al Presidente FNOPI, certi della sensibilità delle redazioni e dei giornalisti (Leggi la lettera pubblicata sul sito dell’Ordine dei Giornalisti).

Covid-19, professioni sanitarie coinvolte nella gestione dell’emergenza.

I recenti focolai di Covid-19 hanno, ancora una volta, reso evidenti la disponibilità, l’abnegazione e la competenza di tutti gli operatori sanitari del nostro Paese.

Ciò malgrado, in questo periodo di emergenza si fa continuo riferimento, negli articoli di stampa e nelle interviste televisive, ai soli Medici e Infermieri, con doverosi continui ringraziamenti per quel che fanno.
Nel ribadire che tale riconoscimento è doveroso, riteniamo opportuno rilevare come il riferimento esclusivo a queste due professioni penalizzi e mortifichi il sacrificio di tutte le altre, alcune delle quali altrettanto impegnate in prima linea e parimenti esposte e sotto pressione.

Con queste premesse, come rappresentante istituzionale, professionista sanitario, cittadino e, più in generale, persona sento di voler ringraziare i Medici, gli Infermieri e, con altrettanta determinazione, i numerosi colleghi delle altre professioni sanitarie, meno note e visibili, ma il cui contributo è indispensabile e non surrogabile. Tutte le professioni sanitarie coinvolte nella gestione dell’emergenza risultano infatti meritevoli di attenzione e di riconoscenza per quel che stanno garantendo all’interno della grave situazione determinatasi e, più in generale, a favore del nostro prezioso sistema sanitario (bisognerà dimostrargli di essere davvero riconoscenti, dopo, quando sarà passata l’emergenza).

In particolare, tra le varie professioni maggiormente coinvolte nell’emergenza, per frequenza, intensità ed esposizione che in questi giorni caratterizzano la loro azione, è doveroso ricordare gli Assistenti sanitari, per l’attività a supporto della comunità e dei singoli individui con inchieste epidemiologiche, ricerca attiva dei contatti, sorveglianza sanitaria, formazione e prevenzione; i Tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, per le persone che hanno bisogno di ossigenazione extracorporea (ECMO); i Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, per l’impegno nei servizi di prevenzione e protezione, al fine di porre in essere le disposizioni ministeriali e regionali e formare al corretto uso dei DPI; i Tecnici sanitari di laboratorio biomedico, per gli esami microbiologici e virologici (es. cosiddetto tampone) indispensabili per diagnosi molecolari rapide e affidabili, necessarie al controllo e alla gestione dell’emergenza; i Tecnici sanitari di radiologia medica, per le indagini radiologiche effettuate con finalità diagnostiche o di controllo nel tempo (ce ne sono già alcune decine in quarantena obbligatoria).

Il richiamo alle predette cinque professioni sanitarie, esemplificativo e non esaustivo, non è (e non vuole essere) una graduatoria di merito -cosa in alcun modo possibile- o di popolarità -cosa inaccettabile-, ma un modo per rendere di immediata comprensione l’importanza di tutte le professioni sanitarie, fornendo una più ampia testimonianza del loro numero e della loro varietà, soprattutto in un momento come questo, in cui nei confronti di chi è in prima linea le parole dette e scritte possono risultare carezze o schiaffi, a seconda che riconoscano o meno il sacrificio fatto.

Alla luce di quanto sinora esposto, formulo la seguente semplice proposta: non potendole elencare sempre tutte e dovendo riconoscenza sempre a tutte, suggerisco di scrivere e parlare di professioni sanitarie.

Questa denominazione, massimamente inclusiva e rappresentativa, non è nulla di più e di diverso da quel che ci consegna la normativa italiana, così come richiamata dal Ministero della Salute.
Certo della sensibilità che mostrerai nei confronti del tema, invio cordiali saluti.

Alessandro Beux
Presidente Federazione Nazionale Ordini dei TSRM e professioni sanitarie tecniche riabilitazione e prevenzione

Chi siamo.

L’AIFI – Associazione Italiana Fisioterapisti – è l’associazione che dal 1959 rappresenta rappresenta la categoria dei fisioterapisti attraverso campagne politiche e culturali, ottenendo l’emanazione del profilo professionale del fisioterapista (DM 74.11.994) e, nel 2018, l’istituzione dell’Ordine delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. L’Ordine rappresenta e tutela tutte le professioni sanitarie che, prima del 2018, erano rappresentate da collegi o non erano normate.

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