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venerdì, Marzo 29, 2024
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Fisioterapisti scrivono a Comitato Centrale Federazione delle Professioni Sanitarie: “non dimenticate che siamo fondamentali”.

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La Commissione di albo nazionale dei Fisioterapisti ha inviato poche ore fa una lettera aperta al Comitato Centrale della FNO TSRM PSTRP, ai Consigli Direttivi degli Ordini, alle Commissioni d’albo nazionali e alle Commissioni d’albo dei Fisioterapisti condannando paventate azioni anti-democratiche e non rappresentative di una componente fondamentale della federazione ordinistica.

Chiaro il riferimento alla creazione del prossimo Comitato Centrale della Federazione nazionale Ordini dei TSRM e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, che non può escludere una delle componenti più rappresentative dell’organizzazione federale.

I Fisioterapisti sono molto chiari nelle loro richieste e annunciano battaglia per il riconoscimento dei diritti democratici e di rappresentatività della loro categoria professionale. Lo fanno presentando i loro tre “pilastri”, oltre cui non è possibile andare oltre per non rompere il già fragile equilibrio che si è venuto a creare tra le 19 professioni sanitarie cugine, messe assieme forzatamente da una Legge dello Stato Italiano (Legge 3/2028).

La lettera dei Fisioterapisti.

E’ sotto gli occhi di tutti che si stanno via via consolidando i 3 pilastri su cui poggerà la comunità professionale che componiamo; i primi importanti tasselli per la costruzione di una “casa comune” delle professioni sanitarie. Tutti noi abbiamo abbracciato con entusiasmo questo grande progetto, consapevoli delle difficoltà che inevitabilmente ci sarebbero state, ma resi forti da un passato importante di condivisioni e percorsi comuni, crediamo ancora nella capacità di ascolto e rispetto delle istanze di tutti.

In questo particolare momento, come detto, si stanno fissando i primi e fondamentali elementi strutturali su cui poggerà tutta la costruzione futura… snodi determinanti che passano anche attraverso il rafforzamento del lavoro delle Commissioni d’albo nazionali, organi della FNO e veri cuori pulsanti delle 19 professioni che la FNO rappresenta.

Primo pilastro: il codice etico.

La sua approvazione ormai prossima testimonia il valore aggiunto rappresentato dalla composizione composita e multifattoriale che ci caratterizza. Il contributo determinante che tutte le professioni hanno saputo apportare al lavoro comune, ha consentito di declinare l’ approccio etico alle grandi questioni legate all’esercizio delle nostre professioni. Si è potuto così definire un quadro di riferimento valoriale mai scontato che, partendo dal riconoscimento dei diritti inviolabili della persona, disegna un perimetro più ampio di relazioni tra professionisti, cittadini, care giver, secondo una logica di interconnessioni che testimonia la ricchezza di uno sguardo“multiplo”,caratterizzato da esperienze e professionalità distinte ma affini.

Secondo pilastro: l’acquisto di una sede per la “casa comune”.

La “casa” è indubbiamente un elemento depositario di innumerevoli significati.

La casa rappresenta uno spazio fisico intriso di significati simbolici ed emozionali, per molti aspetti riflesso del nostro mondo interiore e del modo di rapportarci agli altri, nonché segno tangibile di una comunità di valori.

E’ facile leggere come nella proposta del Cc la forza del simbolo si affacci in modo potente: la scelta di un immobile con ampi spazi comuni, fruibili da più sottogruppi contemporaneamente, di certa ed evidente rappresentanza, racconta del vissuto e della visione dietro la proposta. Anche l’impegno economico tutt’altro che banale (intorno agli 8 ml di euro) rappresenta indubbiamente un elemento da rapportare a questa visione e da valutare con estrema attenzione. L’assunzione di responsabilità, anche di carattere economico, che ne deriva non è questione che possa essere disgiunta dalla valutazione delle modalità di compartecipazione dei singoli Ordini (e delle risorse apportate dalle singole componenti professionali) al progetto globale.

Durante il recente Consiglio nazionale straordinario, chiamato a una prima valutazione, è chiaramente emerso che una simile operazione non potrà prescindere dal considerare l’attuale composizione del multi-ordine, fisioterapisti inclusi, quale elemento di garanzia per affrontare in sicurezza la progettualità proposta.

Il necessario approfondimento degli aspetti tecnico/economici farà condividere o meno l’impegno di spesa. Questione che implica necessariamente anche la condivisione di un preciso disegno programmatorio, di cui il Cc è evidentemente il principale responsabile.

Terzo pilastro: elezione del primo Comitato centrale dopo la Legge 3/2018.

La terza grande questione riguarda il rinnovo del Comitato centrale della FNO; l’ultimo adempimento formale che renderà, di fatto, pienamente attuata la L. 3/2018.

A tal riguardo, il primo obiettivo politico e impegno comune dovrebbe essere quello di eleggere un Cc coerente con la natura multi-professionale dei nostri Ordini, nel rispetto della caratteristica principale della nostra configurazione.

Al momento non è dato sapere in modo compiuto quali e quante saranno le disponibilità singole e le logiche di composizione delle eventuali liste di candidati. Altrettanto incerte sono le tempistiche del voto; molto dipenderà dalla cosiddetta “terza ondata”.

In un quadro di estrema indeterminatezza emerge però un elemento politico di grande rilevanza: considerare i fisioterapisti “candidabili” oppure no, in ragione della scelta compiuta (la richiesta di costituzione dell’ordine autonomo).

Riteniamo che 60 anni di impegno per il raggiungimento di questo obiettivo possono ben testimoniare come esso sia elemento talmente identitario e fondamentale da aver costituito uno dei cardini principali dell’azione politica della nostra professione; tradire questa aspettativa sarebbe semplicemente impensabile.

Inconcepibile pensando alla passione e impegno con i quali moltissimi Colleghi prima di noi hanno sacrificato tempo e risorse suggellando una sorta di patto generazionale che noi siamo chiamati a onorare.

Purtroppo questa scelta -per noi obbligata – non sempre è stata compresa, producendo vissuti di varia natura e generando, in qualche caso anche pubblicamente, parole di giudizio e biasimo. Spiace che un diritto sancito dalla norma, e per il quale si è duramente lottato, fatichi ad essere riconosciuto e generi reazioni ostative, quali ad esempio, la scelta di alcuni di escludere i Fisioterapisti dalla composizione del prossimo Cc.

Da parte di questa Cda nazionale non possiamo che ribadire la più completa disponibilità a lavorare nell’interesse comune, confermando l’impegno e le capacità di sempre. Elementi, questi, che nei rinnovi dei Consigli direttivi hanno sempre trovato importanti conferme, anche di recente.

Auspichiamo, dunque, che dichiarazioni orientate all’esclusione preventiva della componente numericamente più consistente della nostra organizzazione siano non solo ripudiate in quanto antidemocratiche (e dunque politicamente illegittime), ma negate in quanto scelte opposte alle ragioni e allo spirito fondativo della nostra comunità.

I Fisioterapisti sono oggi parte fondamentale e integrante degli Ordini: contribuiscono in maniera rilevante alla vita comune con proposte, idee, progetti e risorse. Negare questa evidenza, legittimando la strategia ad escludendum sulla scorta di una previsione futura di cui nessuno oggi può conoscere tempi e modalità di realizzazione, sarebbe un atto politicamente molto grave.

Consci della lunga strada che ci ha portati al qui ed ora (e di come i fisioterapisti vi abbiano contribuito), continueremo a fare la nostra parte con la forza e la dignità di chi ha sempre lavorato per il bene di tutti, e non di una parte soltanto.

La Commissione d’albo nazionale Fisioterapisti

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