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giovedì, Marzo 28, 2024
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Elenchi Speciali Professioni Sanitarie: ANEP brinda alla decisione del ministro Giulia Grillo.

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L’Associazione Nazionale Educatori Professionali esulta dopo l’approvazione degli Elenchi Speciali delle Professioni Sanitarie da parte del Ministero della Salute. Interviene il presidente Titta.

Finalmente il Ministro della Salute ha firmato il decreto istitutivo degli elenchi speciali previsti per quei professionisti che, pur esercitando da anni in virtù di una confusa stratificazione normativa non attesa, non sono in possesso di un titolo formalmente abilitante per l’iscrizione all’Albo professionale per Educatori professionali afferente alla Federazione nazionale degli Ordini dei Tsrm-PSTRP.

Il decreto doveva essere emanato entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge 145/2018, son passati quasi otto mesi ed ora i tempi per rendere fattiva l’iscrizione, che ricordiamo deve avvenire entro il 31/12/2019, sono strettissimi.

Non appena il Decreto sarà pubblicato confidiamo nell’azione comunicativa celere della Federazione e degli Ordini perché si possa raggiungere tutti coloro che sono interessati direttamente (esercenti della professione) e soggetti cointeressati, istituzionali e non (Regioni, Comuni, Province Enti datoriali ed aziende). Alla Federazione, che ha già ampiamente dimostrato capacità organizzativa con la realizzazione della piattaforma attualmente in uso per l’iscrizione all’albo, suggeriamo di individuare uno strumento snello che consenta la pronta e diretta iscrizione del professionista agli Elenchi speciali aprendo una speciale sezione in piattaforma Web.

Auspichiamo che sin da subito tutti i colleghi esercenti la professione comprendano la storicità del momento, dimostrino la responsabilità di consolidare, con certezza numerica e sostanziale la professione.

L’iscrizione massiva agli elenchi speciali farà emergere le difficoltà legate all’esercizio professionale, i numeri che sappiamo essere importanti, aiuteranno a definire ulteriori procedure di emersione della presenza nei servizi, ma soprattutto permetteranno di mettere in cantiere la certificazione abilitante all’esercizio, in accordo con gli Albi e la Federazione.

L’iscrizione di tutti gli aventi diritto agli elenchi speciali, oltre che un obbligo, è un’opportunità per mettersi in regola e per evitare di incorrere nel reato di abusivismo professionale, giacchè il Comma 517 della Legge 145/2018 non è in grado di scongiurare ciò.

Invitiamo gli altri portatori di interessi, almeno in questo frangente, a non continuare a mettere in discussione procedure e validità delle stesse sostenendo letture azzardate della legislazione vigente, così come avvenuto con l’iscrizione agli albi su cui sono stati falsamente messi in dubbio il vincolo e l’obbligo.

Sappiamo che, finora, moltissimi Educatori Professionali non hanno proceduto a presentare la richiesta di iscrizione agli Albi per paura del suo rigetto. Come ANEP avevamo consigliato di fare richiesta di iscrizione perché palesarsi, chiedere l’iscrizione all’albo e vedersela negare per inadeguatezza del titolo posseduto era comunque più cautelativo che rimanere celati.

Ora tutti i timori possono cadere ma, l’iscrizione all’elenco speciale diventa dirimente, non c’è alcun comma 517 che tenga; chi non si iscrive deve dimostrare di svolgere delle funzioni e fare attività del tutto diverse da quelle già riservate dal DM 520/1998 il cui profilo, è bene ricordare, descrive l’EP come “operatore sociale e sanitario” che “attua specifici progetti educativi e riabilitativi”, “cura il positivo inserimento o reinserimento psicosociale dei soggetti in difficoltà” e “svolge la sua attività professionale, nell’ambito delle proprie competenze, in strutture e servizi sociosanitari e socioeducativi pubblici o privati, sul territorio, nelle strutture residenziali e semiresidenziali in regime di dipendenza o libero professionale” (confronta art. 1 DM 520/98).

Sappiamo che ciò che ha rallentato l’ emanazione del decreto sugli elenchi speciali è il conflitto che riguarda la figura del Masso fisioterapista. Non entriamo nel merito della diatriba, ma esprimiamo preoccupazione di tale lacerante viicenda che ha rallentato la possibilità di regolarizzare diverse migliaia di professionisti.

Il tema degli elenchi speciali, è bene ribadirlo, non riguarda solo la tutela del diritto al lavoro degli Educatori Professionali ma anche e soprattutto il sacrosanto diritto di ogni cittadino di sapere se coloro che si prendono cura di una sua fragilità o di quella di un suo familiare sono professionisti iscritti agli albi o agli elenchi speciali e quindi comunque sottoposti a controlli e ai doveri deontologici e di formazione continua.

Ringraziamo il Ministro della Salute che, pur nella delicatezza del momento politico, ha onorato l’impegno di sottoscrivere il decreto di istituzione degli elenchi speciali; per gli Educatori Professionali, lo consideriamo un ulteriore tassello che va a ricomporre il puzzle di quella figura professionale che, a causa di interessi lobbistici, universitari e non, è stata frammentata in maniera incongrua e confusiva.

Non consideriamo il lavoro terminato perché gli elenchi speciali non possono che essere transitori: la varietà delle caratteristiche dei professionisti EP che andranno a comporre gli elenchi speciali impone, infatti, un ulteriore passaggio che riteniamo essere quello dei percorsi compensativi formativi, laddove necessari, che siano finalizzati alla salvaguardia della qualità delle prestazioni erogate ai cittadini fragili e all’acquisizione di un titolo abilitante all’esercizio della professione.

Tutto ciò è già previsto dalla Legge n.42/1999 e s.m.i e in particolare nell’istituto delle equivalenza su cui, anche ricorrendo alla giustizia amministrativa, ANEP ha da tempo lavorato e su cui invitiamo, questa volta, le Università tutte ad interagire con spirito collaborativo, anteponendo gli interessi di tutti, professionisti e cittadini, a quelli particolari e di cattedra.

Presidente Nazionale ANEP
Nicola Filippo Titta

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