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venerdì, Marzo 29, 2024
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Congresso Nazionale Infermieri: la parola a Stefania Pace

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Il congresso è alle porte: la prima vera grande festa dell'infermieristica "ordinata"!

Il Congresso Nazionale degli Infermieri, in programma i prossimi 5-6-7 Marzo a Roma è ormai alle porte. Quest’anno sono state molte le novità introdotte dalla Federazione e sono molti i consensi che le aspettative hanno scaturito.

Assocarenews.it ha deciso di intervistare alcuni presidenti degli Ordini provinciali, partecipanti attivi grazie proprio ad una di queste novità. In questa intervista abbiamo raggiunto Stefania Pace, presidente delle professioni infermieristiche di Brescia, che ha gentilmente risposto alle nostre domande.

Sarai uno dei presidenti che scriverà il futuro prossimo dell’infermieristica italiana. Cosa ti aspetti da questo congresso?

Il XVIII Congresso IPASVI di quest’anno si svolge in un clima molto particolare per l’infermieristica italiana. Il dibattito contemporaneo, da una parte evidenzia proposte e progettualità, ma al contempo persistono frizioni e resistenze che non giovano, a mio avviso, allo sviluppo disciplinare e organizzativo degli infermieri.

In questo senso, nel Congresso del 5-6-7 marzo confluiranno le attese non solo mie, ma credo, di tutti gli infermieri italiani. Il mio auspicio principale è che ci sia davvero un dialogo e un dibattito costruttivo e propositivo, che colga a piene mani le istanze professionali, formative, organizzative e ordinistiche.

L’approvazione a fine 2017 del “Ddl Lorenzin”, e il conseguente riordino delle professioni sanitarie, pone le premesse per l’emanazione dei decreti attuativi a breve. Mi auguro che questo possa condurre ad un clima congressuale significativamente costruttivo e aggregativo per gli infermieri.

Questo congresso si prospetta come un momento votato alla partecipazione e alla massima rappresentatività. Come hai reagito alla scelta della Federazione di coinvolgere direttamente tutti i presidenti degli ordini provinciali ai quattro tavoli utili alla stesura programmatica del prossimo triennio?

Il coinvolgimento di tutti i Presidenti degli ordini provinciali, da parte della Federazione, su tematiche inerenti la professione, è di per sé un elemento di novità.

Altresì, la ricerca di dialogo, dibattito e confronto sul programma triennale della Federazione, attraverso l’istituzione di quattro tavoli tematici, è un gradito e necessario segno di innovazione o di discontinuità, qualsivoglia. L’ho apprezzato e darò il mio contributo.

Inoltre, le avvenute elezioni per il rinnovo delle cariche nazionali, anticipate al 27-28-29 gennaio 2018, hanno costituito una importantissima occasione di incontro e di espressione dei presidenti degli ordini provinciali. Il Comitato centrale della Federazione IPASVI ha mostrato, con questa decisione, responsabilità e attenzione alla transizione che seguirà i decreti attuativi della riforma ordinistica.

Da tempo si discute di unità perduta tra i professionisti infermieri. Qual’è la tua ricetta personale per ricucire gli strappi fin troppo evidenti?

E’ questo un argomento di per sé controverso. Non sono certa che si possa parlare di unità perduta, poiché dubito che il passato ci abbia riservato una unità professionale tra gli infermieri italiani, almeno nell’accezione stretta del termine unità.

Sono fortemente convinta che, oggi, la maggioranza degli infermieri italiani condivida la visione e i valori di una moderna professione e di una infermieristica umana e scientifica, univoca e senza contrapposizioni. In questo senso i collegi provinciali e l’associazionismo, storicamente, hanno dato un contributo determinante e significativo.

E’ tuttavia innegabile che da sempre, nel dibattito interno alla professione emergono slanci e spinte improvvise e, aggiungo, talora improvvide, o troppo indietro o troppo in avanti, Sono dinamiche che fatico a comprendere, poiché sono convinta che il core competence degli infermieri nasca dal rapporto autentico e concreto con il cittadino e i suoi bisogni, e non da una visione nostalgica o narcisistica della professione.

Il congresso come momento di confronto e dibattito. Rispetto al territorio che rappresenti, cosa porti in dote agli infermieri italiani attraverso questo congresso?

Confermo davvero l’augurio e la speranza di un congresso come tempo di dialogo e di dibattito costruttivo, produttivo. Sento molto la necessità che si convenga su aspetti sostanziali della professioni che trovino declinazione nel lavoro, nelle organizzazioni, nella formazione universitaria, nel rapporto con le altre professioni e con le istituzioni.

In questo congresso porto in dote la concretezza e l’operosità degli infermieri della Provincia di Brescia, che io rappresento. Una concretezza e una operosità che non è espressione di un pragmatismo asettico, ma di un agire critico e riflessivo, consolidato dalla storia dell’infermieristica bresciana, che tanto ha dato, sia nel suo territorio provinciale, sia a livello nazionale.

Concludo portando in dote anche la competenza dell’ascoltare, del rispetto e della pacatezza dei toni. Per un congresso di confronto e dibattito, sono certa che serviranno. Tanto!

Ringraziamo Stefania Pace, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Brescia.

Dott. Marco Tapinassi
Dott. Marco Tapinassi
Vice-Direttore e Giornalista iscritto all'albo. Collaboro con diverse testate e quotidiani online ed ho all'attivo oltre 5000 articoli pubblicati. Studio la lingua albanese, sono un divoratore di serie tv e amo il cinema. Non perdo nemmeno un tè con il mio bianconiglio.
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