Una studentessa del Corso di Laurea in Infermieristica è stata sospesa dal CDL per aver abbandonato il tirocinio clinico dopo aver punto accidentalmente una OSS con un ago-cannula usato.
Lei si è giustificata dicendo che ha avuto paura. Una studentessa universitaria iscritta al secondo anno del Corso di Laurea in Infermieristica è stata sospesa dal presidente del CDL dopo che la sua storia aveva fatto il giro dell’Ateneo. Inavvertitamente qualche giorno prima aveva punto con un ago-cannula usato una Operatrice Socio Sanitaria (OSS) dopo un prelievo ematico per giunta ben eseguito. La ragazza, presa dal panico, ha buttato l’arcella a terra e se l’è data a gambe levate.
E’ stata raggiunta poco dopo negli spogliatoi da una collega che non è riuscita a convincerla a rientrale nell’Unità Operativa di Medicina I dove stava svolgendo il tirocinio clinico.
I fatti.
Aveva appena finito di reperire un accesso venoso e aveva riposto tutto il materiale scorso, compreso i taglienti, in una arcella monouso. Ha chiesto gentilmente ad una OSS che era in stanza di smaltire per lei il materiale in quanto di là a poco impegnata nel reperimento di un secondo accesso venoso su altro Paziente. Ha passato il contenitore in maniera sbadata e l’ago-cannula contenuto al suo interno ha perforato il guanto e la mano interna dell’operatrice. Questa si è messa a urlare per il dolore, ma anche perché l’ago era usato.
Attimi di concitazione e di paura.
Dopo il ferimento, tra urla e accuse reciproche tra OSS e studentessa, il tutor infermieristico ha cercato mi tranquillizzare gli animi, tentando di spiegare loro qual era il protocollo da seguire e come comportarsi da quel momento in poi. Non è servito a nulla, tra chi gridava a destra e chi piangeva a sinistra alla fine si è arrivata agli spintoni e alla fuga della giovane ragazza verso gli spogliatoi. Quest’ultima è tornata subito dopo a casa e per qualche giorno non si è presentata in tirocinio.
Avvisata l’Università dal Tutor.
Il tutor infermieristico non a avuto scelta. Dopo un paio di giorni vani di attesa ha informato dell’accaduto l’Università, che a sua volta ha contattato la studentessa sul cellulare convocandola per una audizione. La ragazza si è presentata piangendo dal presidente del Corso di Laurea in Infermieristica. Quest’ultimo ha deciso di sospenderla per qualche mese dai tirocini e l’ha indirizzata verso la psicologa d’Ateneo per il dovuto supporto del caso.
A distanza di qualche mese la studentessa si è ristabilita e ora sta seguendo un apposito tirocinio integrativo nella stessa Unità Operativa.