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Sanità digitale e intelligenza artificiale verso nuove competenze professionali e gestione rivoluzione tecnologica.

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La Sanità mondiale sta diventando sempre più digitale e l’intelligenza artificiale è già realtà. Il futuro sta facendo emergere nuove competenze professionali e il Sanitario dovrà gestire la rivoluzione tecnologica in atto.

I temi della sanità digitale, dell’intelligenza artificiale, delle reti interconnesse, del machine e deep learning stanno diventando argomenti quotidiani all’interno dello scenario di sviluppo e innovazione del SSN e delle strutture di cura in tutto il Paese. Per questo una delle sessioni parallele del Congresso SIFO si è incentrata sul tema “Telemedicina, Intelligenza Artificiale e Machine Learning: stato dell’arte e imminente futuro” e ha visto la presenza di alcuni esperti di settore, da Guerino Carnevale (componente della commissione ICT della FNOMCEO ed esponente della Società Italiana di telemedicina) ad Antonio Sgorbissa, docente di robotica all’Università di Genova e leader del progetto multidisciplinare CARESSES, il cui obiettivo è sviluppare il primo robot di assistenza agli anziani in grado di adattarsi alla cultura della persona.

Perché SIFO ha voluto dedicare una sessione al tema “telemedicina e intelligenza artificiale “Con questa sessione la SIFO sta guardando avanti e sta lavorando sull’imminente futuro”, risponde Alessandro Brega, presidente del Comitato Organizzatore del Congresso e tutor della sessione, “perché la digitalizzazione della sanità rappresenta sicuramente un importante strumento a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ma che richiede anche una messa a sistema per sfruttare al meglio le enormi potenzialità analizzando e controllando le eventuali criticità. La Sessione ha dunque l’obiettivo di illustrare stato dell’arte e i possibili sviluppi futuri della telemedicina, e di presentare applicazioni di intelligenza artificiale in ambito sanitario”. L’intervento iniziale di Carnevale ha incrociato storia e attualità della telemedicina, mostrando come l’impatto digitale abbia suscitato problematiche su ambiti diversissimi: dall’aspetto economico dell’erogazione del servizio, agli aspetti etici e regolatori, fino ad arrivare alle Linee guida sulla Telemedicina definite dal Consiglio Superiore di Sanità, che ha identificato gli ambiti di applicazione della stessa e le prestazioni di riferimento.

“Quando si parla di innovazione tecnologica – ha sottolineato Carnevale – ci si riferisce oggi anche ai mille devices e strumenti per la sanità con cui la rivoluzione digitale ha migliorato le risposte ai bisogni di salute. Tutta questa innovazione si è in un certo senso ‘abbattuta’ sulle professioni sanitarie costringendole a formazione ed aggiornamento per non rimanere ad osservare da lontano una rivoluzione che è ormai evidentemente in atto. Quale è allo stato attuale il rapporto tra i farmacisti ospedalieri e il mondo della sanità digitale più avanzata? Secondo Brega la “valutazione di Mobile Medical App (MMA), l’utilizzo di diverse tecnologie per tracciare i dispositivi medici in ambiente ospedaliero, fino all’implementazione di database e sistemi informativi che permetto di rilevare e analizzare specifici indicatori di efficacia e sicurezza di una terapia farmacologica sono solo alcune delle attività connesse alla Digital Health che vedono impegnati quotidianamente i farmacisti ospedalieri. Personalmente parlando con i colleghi avverto l’esigenza ormai diffusa di un programma formativo ad hoc che consenta di accrescere la competence del professionista impegnato in questo settore in rapida e continua evoluzione”.

Durante la sessione gli interventi hanno delineato filoni diversi di attività, di professionalizzazione e di responsabilità. Quando si parla di machine learning, ad esempio, si rischia di prefigurare un futuro in cui la sanità non sarà più centrata sulle competenze, ma sugli algoritmi. Come può dunque il SSN adeguare la propria organizzazione e le proprie competenze all’ingresso potente delle tecnologie innovative, evitando l’illusione di una sanità demandata alle macchine? “L’ingresso delle tecnologie innovative rappresenta un’importante sfida per il SSN”, conclude Brega, “un contributo fondamentale in questo senso dovrebbe essere dato dal processo, sviluppato su scala nazionale, di Health Technology Assessment (HTA). L’HTA – argomento su cui la SIFO si sta spendendo con convinzione anche grazie al suo Laboratorio HTA – è ormai processo multidisciplinare stabile volto alla continua valutazione dell’efficacia, della sicurezza e dell’impatto economico delle tecnologie sanitarie e il suo obiettivo è contribuire all’individuazione di politiche sanitarie sicure, efficaci, incentrate sui pazienti e mirate a conseguire il miglior valore. Il documento strategico della Cabina di Regia, sancito dall’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nel settembre 2017, rappresenta le fondamenta del programma Nazionale HTA dei dispositivi medici. Solo attraverso, la promozione e il coordinamento delle attività di valutazione multidimensionale, la validazione di indirizzi metodologici a supporto della produzione dei report, l’utilizzo e la diffusione delle valutazioni nelle politiche di investimento e disinvestimento delle tecnologie, potremmo garantire reale innovazione e sostenibilità del SSN”.

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