Nuova campagna di due comuni emiliano romagnoli Imola e Ferrara.
L’abuso e il maltrattamento infantile dal 2006 secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono un problema di salute pubblica. “La violenza sui minori è molto diffusa ma, al contempo, difficilmente rilevabile sia per meccanismi culturali di minimizzazione e negazione del fenomeno, sia perché si caratterizza per verificarsi prevalentemente all’interno della famiglia col forte rischio di restare inespressa e invisibile” Questo è quanto emerge da uno studio condotto quasi due decenni fa dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Spesso viene sottostimato sia in ambito sanitario sia dall’opinione pubblica il fenomeno di maltrattamenti infantili, che vanno dalle forme di violenza psicologica sino ad arrivare all’abuso sessuale. Sono penalmente condannati gli autori di tali gesti e anche l’opinione pubblica si ritrova sotto shock quando emergono casi del genere, ma manca la sensibilizzazione ai campanelli di allarme.
Coloro che possono essere utili all’individuazione di situazioni di disagio sono: familiari non conviventi, insegnati e operatori sanitari. Qui entra doppiamente in gioco il ruolo degli operatori sanitari che non solo debbono promuovere la salute prevenendo situazioni di disagio sia individuandole precocemente.
Il maltrattamento e l’abuso infantile sono stati dichiarati dall’OMS problema di salute pubblica.
La campagna che si vuole presentare in questo articolo è dunque più che attuale, dal momento che la sottostima del fenomeno è il primo passo per non riconoscerlo anche per noi sanitari. La violenza sia essa subita o testimoniata è un problema che deve interessare tutti operatori sanitari compresi. I più coinvolti sono certamente i professionisti dei dipartimenti di urgenza-emergenza dove il bambino o l’adolescente incontra il servizio sanitario e dove emerge per la prima volta il problema. Sono anche coinvolti i professionisti dell’ambito pediatrico ma ciò non accade con frequenza perchè questi accessi in Pronto Soccorso non sempre necessitano di un ricovero. Pertanto una corretta identificazione di segni e sintomi, nonchè una individuazione di situazioni a rischio è cardine nel percorso di cura per il bambino (OMS, 2002; WHO, 2013; Regione Emilia Romagna, 2013). In Emilia-Romagna si è adottato un codice colore, denominato ROSSO/NAP (dove NAP sta per Non Avere Paura), per individuare dall’apice del percorso sanitario quei bambini o adolescenti a cui sarà dedicato un percorso esclusivo.
I numeri del fenomeno sono sicuramente sottostimati, ma già di per sè identificano un problema sociale di vasta portata. Si stima che oltre 91.000 sono i minorenni maltratti in Italia (CISMAI 2015, WHO 2013). In Europa secondo il rapporto sulla prevenzione dei maltrattamenti(2013): muoiono 852 bambini all’anno per maltrattamenti, 18 milioni di bambini sono vittima di abuso sessuale con prevalenza nelle femmine, 44 milioni vittima di violenza fisica e 55 milioni di violenza psicologica.
La campagna emiliano romagnola ha quindi ben individuato varie locandine i diversi livelli di comunicazione e percezione del minore che assiste alla violenza. Sono state esplicate le difese comuni solite ai partner che agiscono o subiscono violenza. La campagna “I bambini ci guardano” si articola in 7 locandine toccanti, dove il punto di vista dell’osservatore è continuamente messo in gioco dai vari livelli comunicativi: la realtà che gli adulti, presi nel loro conflitto, non riescono a vedere (l’immagine), la posizione difensiva dei genitori (il messaggio scritto) e il vissuto dei bambini (la correzione sulla scritta, apposta con calligrafia infantile).
Link:
Campagna “i bambini ci guardano”
Articolo FNOPI “Abuso e maltrattamenti nell’infanzia, riconoscerli è importante, ma come?”