Numeri, campagne informative e lotte contro il gioco d’azzardo in Emilia-Romagna: un esempio per tutti.
Un fenomeno spesso troppo sottovalutate, ma che è reale e invalidante per migliaia di utenti. In Emilia-Romagna ricevono assistenza sanitaria per ludopatia circa mille persone all’anno, ma i giocatori patologici sono circa 10.000. Il gioco d’azzardo seppur legalizzato nella nostra regione produce un fatturato annuo di circa 6 milioni di euro (2013).
Nel 2013, questo fenomeno (che ha prodotto un fatturato di circa 6 milioni di euro) ha comportato l’assistenza di 1.102 persone da parte dei SerT(ora Servizi per Dipendenze Patologiche) delle Aziende Usl. Un dato, questo, fortemente in crescita; si stima, inoltre, che i giocatori totali siano circa 10mila. Da anni viene evidenziato come il problema del gioco d’azzardo riguardi la sfera socio-sanitaria. Partiamo dagli anni ’80 quando l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) individua il disturbo Gambling (G.A.P., gioco d’azzardo patologico) e lo definisce nell’allora DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). In Italia solo nel 2012 viene riconosciuta come patologia attraverso il decreto “Balduzzi” n 189, che prende il nome del Ministro alla Sanità di allora. Dal riconoscere patologia il gioco d’azzardo a cercare di combatterla passano ancora cinque anni; infatti solo nel 2017 il GAP entra ufficialmente tra i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) diventando quindi diritto di ogni cittadino chiedere aiuto per la cura di tale dipendenza.
I dati del CNR (Centro Nazionale di Ricerca) di Pisa riguardanti il biennio 2013-2014 sono sempre più allarmanti: si stima che in Italia 16 milioni di italiani siano dediti dal gioco d’azzardo e di questi 2,3 milioni sono a rischio lieve di divenire patologici, 700 mila incorrono in un rischio elevato, mentre 250.000 italiani sono affetti da dipendenza patologica dal gioco d’azzardo. Non si può più dunque parlare di un passatempo. La maggior parte dei giocatori (54%) sono uomini e giovani; infatti tra i 25 e 34 anni sono il 62% maschi. Il problema vige anche nella popolazione scolastica dove si attesta che un milione di adolescenti tra i 15 e i 19 anni giochi regolarmente, con un rischio aumentato di sviluppare la patologia.
Parliamo della patologia nel DSM IV il GAP era incluso nel Disturbo del Controllo degli Impulsi, con il DSM V entra nella categoria delle Dipendenze; infatti diversi studi dimostrano come il cervello muti come nelle tossicodipendenze. Viene allora collocato in un’apposita sottocategoria, “Disturbo non correlato all’uso di sostanze”, e viene rinominato “Disturbo da Gioco d’Azzardo” . Attualmente non ci sono strategie terapeutiche esclusive per la cura da Gambling, ma sono stati utilizzati metodi e strutture dedicate alle tossicodipendenze. I gradi in cui si manifesta la patologia possono essere: lieve, moderato, severo. Ecco i criteri diagnostici di inclusione:
A) Comportamento da gioco d’azzardo problematico ricorrente e persistente che porta a stress o a un peggioramento clinicamente significativo, come indicato dalla presenza nell’individuo di 4 (o più) dei seguenti sintomi per un periodo di almeno 12 mesi:
- Necessità di giocare una quantità crescente di denaro con lo scopo di raggiungere l’eccitazione desiderata
- È irritabile o irrequieto quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo
- Ha effettuato ripetuti sforzi infruttuosi per controllare, ridurre o interrompere il gioco d’azzardo
- È spesso preoccupato per il gioco d’azzardo (per esempio, ha pensieri persistenti di rivivere esperienze passate del gioco d’azzardo, di problematiche o di pianificazioni future, pensando come ottenere danaro con cui giocare)
- Spesso gioca quando si sente in difficoltà (per esempio, assenza di speranza, in colpa, ansioso, depresso)
- Dopo aver perso soldi al gioco, spesso torna un altro giorno (perdite “inseguite”)
- Racconta bugie per nascondere il coinvolgimento nel gioco d’azzardo
- Ha messo a repentaglio o ha perso una relazione significativa, il lavoro, lo studio o una opportunità di carriera a causa del gioco d’azzardo
- Si basa su altri per cercare denaro per alleviare le disperate situazioni finanziarie causate dal gioco d’azzardo
B) Il comportamento da gioco d’azzardo non è meglio descritto da un episodio maniacale.
Specificare la gravità attuale:
Media, se si soddisfano 4-5 criteri
Moderata, quando i criteri soddisfatti sono 6-7
Grave, quando i criteri soddisfatti sono 8-9
L’informazione a livello della popolazione, la formazione per i sanitari (in particolare i MMG medici di medicina generale), e l’aumento dell’offerta legale di gioco d’azzardo sono state le strategie attualmente messe in atto dai vari governi italiani per un fenomeno che ha ripercussioni su tutta la popolazione. Aumentare l’offerta del gioco d’azzardo legalizzato è stata una strategia dello Stato per contrastare le forme di gioco illegale.
Nel 2018 parte il progetto regionale “SlotFreeER”, che vede stanziare 300mila euro in progetti per i locali senza slot machine. I comuni che prendono parte all’iniziativa in Emilia-Romagna sono 30 e abbracciano tutta la regione da nord a sud. Vengono quindi premiati tutti gli esercenti che decidono di non avere all’interno del proprio locale apparecchi da gioco per vincite in denaro. Obiettivo del progetto contrastare il fenomeno della dipendenza dal gioco d’azzardo e ridurne l’impatto, nochè ricadute sulla collettività in termini di costi, sicurezza e legalità. Forse questo progetto parte proprio da un’idea di rinnovare la legalità nella regione emiliano romagnola, dato che parte esattamente un anno dopo la sentenza ritenuta epocale sul processo “Black Monkey”, primo processo per mafia tenutosi nel tribunale di bologna e che riguarda proprio traffici legati al gioco d’azzardo: venivano manomesse dai mafiosi le così dette Black Monkey – schede di memoria delle slot- per non erogare mai la vincita e falsare le giocate a favore quindi di un incasso maggiore da parte di clan ‘ndranghetisti.
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