Flavio Briatore paga l’ospedale per non stare nel reparto Covid19, come i comuni esseri umani.
Flavio Briatore ha il Covid-19, ma a differenza dei comuni mortali lui nel reparto dei contagiati dal Coronavirus non ci mette piede.
È quanto scoperto dall’Espresso che, dopo aver rivelato in esclusiva il ricovero dell’imprenditore, ora può fornire ulteriori dettagli sul particolare stato della sua permanenza al San Raffaele di Milano.
Come riporta l’Espresso.it, Briatore è infatti arrivato lunedì sera e, dopo un tampone e una tac, è stato confermato il suo stato di positività al Covid-19: le sue condizioni sono state definite “serie” ma non al punto da richiederne il ricovero in terapia intensiva. Qui però iniziano le stranezze.
Briatore avrebbe infatti chiesto e ottenuto di essere ricoverato nel “reparto solventi”, le stanze che in alcuni ospedali sono a disposizione dei degenti che pagano per ricevere un trattamento migliore rispetto agli standard: stanza singola o doppia, maggiore privacy, pasti migliori.
Il reparto solventi del San Raffaele non è però attrezzato per ospitare pazienti positivi al Covid. Per chi ha contratto il Coronavirus infatti la struttura milanese ha predisposto una dependance staccata, chiamata Villa Turro, isolata in modo da garantire la sicurezza degli operatori sanitari e il rispetto delle normative anti-contagio.
L’arrivo di Briatore nel reparto solventi sta alimentando le polemiche dentro la struttura, con molti dipendenti preoccupati.
Problemi di si occuperà Zangrillo, primario amico di Flavio Briatore, assieme al quale è da poco diventato uno dei volti degli scettici del virus.
Tanto che lo stesso Zangrillo a fine luglio aveva definito il coronavirus “clinicamente morto”.
Briatore si è scontrato con il governo e con il sindaco di Arzachena per le normative che hanno chiuso il suo Billionaire.
Il locale di Briatore si è poi rivelato essere un focolaio attivo con oltre 60 dipendenti risultati positivi. A cui adesso si aggiunge il loro datore di lavoro. Che però non passerà la sua degenza tra gli i normali malati di Covid.